Demon Slayer è stato l'ultimo fenomeno manga?

Demon Slayer è stato l'ultimo fenomeno manga? Fermiamoci qualche minuto a pensare al percorso intrapreso dalla serie di Koyoharu Gotouge.

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a cura di Roberto Strignano

Demon Slayer è stato l'ultimo fenomeno manga? Fermiamoci qualche minuto a pensare al percorso intrapreso dalla serie scritta e disegnata dalla talentuosa Koyoharu Gotouge. Nata come un'ordinaria serie di combattimento mainstream, ha macinato record su record, stravolto le classifiche di vendita, scalzato dal trono altre opere gigantesche, ha aperto nuovi scenari dell'intrattenimento e della tecnica dell'animazione e, soprattutto, ha accolto una nuova generazione nel fantastico mondo del fumetto e non solo.

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Demon Slayer è stato l'ultimo fenomeno manga?

Demon Slayer: i numeri di un successo destinato a ripetersi

Demon Slayer è stato davvero l'ultimo fenomeno manga? La risposta non risulta essere così immediata anche se effetivamente il manga si è presentato come un genitore che accompagna il proprio figlio o la propria figlia ad avvicinarsi al mondo della cultura giapponese dalla quale era stato ammaliato in precedenza, mentre la controparte anime ha dato un fortissimo contributo al medium in ottica di confronto con altre produzioni cinematografiche o televisive anche non della medesima categoria. I dati di vendita (solo giapponesi) e i flussi al botteghino di Demon Slayer Kimetsu no Yaiba: Mugen Train parlano chiaro e sono stati esplosivi tanto da superare negli incassi Titanic e La Città Incantata, per citarne alcuni.

Lo stesso Miyazaki, considerato il sorpasso di Mugen Train ai danni de La Città Incantata, ha dichiarato privatamente al co-fondatore di Studio Ghibli, Toshio Suzuki, che da quel momento Demon Slayer era per lui qualcosa che avesse la forma di una hit, un rivale da battere. La dichiarazione veniva fatta indirettamente da Suzuki il 25 aprile 2021 durante il talk show Bokura no Jidai (La Nostra Era).

Per una prospettiva completa, Il Treno Mugen ha incassato 507 milioni in totale con più di 41 milioni di biglietti obliterati al botteghino facendo altresì in modo che, per la prima volta nella storia, un film non hollywoodiano si piazzasse al primo posto del box office internazionale.

Pertanto, andando al nocciolo della questione, il manga non è definibile come il fenomeno definitivo ma sicuramente come l'ultimo fenomeno. Un apripista verso una nuova vita per la cultura manga e anime, una cultura ormai non più di nicchia, ma aperta a tutti. Il successo dell'adattamento anime ne è la prova, basti pensare alle più grandi compagnie internazionali di streaming e di comunicazione che si sono immediatamente mobilitate nell'acquisire licenza per fruire (anche economicamente, certo) di un posto sul carro d'oro dal nome di Demon Slayer.

Attualmente è disponibile in streaming legale su Crunchyroll, in contemporanea con il Giappone, Demon Slayer 3 che adatta l'arco narrativo del Villaggio degli Spadaccini. Nel manga, questo arco narrativo copre i capitoli che vanno dal 100 al 127.


Demon Slayer: un fenomeno internazionale

Il successo di Demon Slayer è stato rapidissimo sia rispetto a quanto accaduto in passato con altre serie famose sia rispetto allo stesso mercato giapponese.  Il fenomeno è qualcosa che nel tempo perdura e, indipendentemente da ciò che viene dopo, resta influente come un punto di riferimento (il caso di One Piece di Eiichiro Oda è lampante), ma Demon Slayer ha dato anche un vero e proprio impulso, come una catena di successi e riconoscimenti, che ha ispirato e dato il coraggio ad altri autori e produttori per spingere le loro opere.

Dopo lo straripante successo commerciale di Demon Slayer è toccato a Jujutsu Kaisen di Gege Akutami prendere il trono dell'opera più venduta nel Giappone, precisamente nel 2021, grazie alla sua trama altrettanto avvincente e ai suoi personaggi carismatici. Lo shonen di combattimento del sensei Akutami ha vissuto lo stesso destino sul lato anime con un successo globale, seguito da un film animato, scaturito dalle oltre 65 milioni di copie stampate (650% in più solo dopo il lancio della serie anime). Una catena che sembra destinata non ancora ad esaurirsi viste le dichiarazioni dell'attuale primo ministro giapponese, Fumio Kishida, il quale apprezzando molto l'opera ha promesso di avviare manovre per adeguare i compensi di coloro i quali lavorano negli studi manga, anime e film - categoria che soffre effettivamente di un forte gap tra ore di produzione e guadagno.

Relativamente al manga di Demon Slayer, iniziato a febbraio 2016 e conclusosi a maggio 2020, non nasce nè come una scommessa tantomeno come manovra di marketing prestabilita dalla casa editrice Shueisha. Demon Slayer non è stato spinto, come accaduto con altre serie sin dal suo esordio, come la "next big thing". Non c'è stato al lancio nel quartiere di Shibuya nessun billboard o ledwall in metropolitana con tavole del manga in anteprima. Semplicemente, il primo assaggio dell'opera lo si ricevette da un annuncio di Shonen Jump relativo semplicemente alla partenza di nuove serie manga mai viste prima.

Addirittura inizialmente la serie è stata a rischio cancellazione. Si tratta di rischi ricorrenti soprattutto quando le serie non incontrano nel breve periodo l'apprezzamento dei lettori e a cui non sfuggono neanche autori già famosi, basti pensare all'autore di Naruto, Masashi Kishimoto, il quale si è visto cancellare il suo Samurai 8 a causa dello scarso riscontro di critica e pubblico. Superato questo scoglio iniziale poi il successo della serie è stato un incredibile ed inaspettando crescendo.


La consacrazione del manga

A svelare questo retroscena è stato l'editor del manga, Tatsuhiko Katayama, il quale ha dichiarato in un'intervista per Livedoor nel 2020 che nell'aria aleggiava inizialmente un certo scetticismo. Tuttavia i primi due capitoli del manga furono molto apprezzati e al 7° capitolo al manga veniva affidato la pagina di copertina a colori della rivista. Sempre l'editor ha rivelato che l'autrice non si aspettava questa ricezione, men che meno la richiesta della pagina a colori, per la quale fu costretta ad accelerare per consegnare in tempo.

Precisiamo che dal 7° capitolo i dati di popolarità di un manga iniziano ad essere "ufficiali" e, in rarissimi casi, si comincia a parlare di adattamento anime. Inizialmente la serie fu paragonata a due serie famosissime come Inuyasha e Hunter x Hunter. Proprio Togashi ebbe gran fiuto tant'è che si rivelò il primo a promuovere al mondo intero Demon Slayer. Fu proprio lui a raccomandare con un commento sulla fascetta del numero 4 del manga (uscito il 2 dicembre 2016 in Giappone) l'opera prima della sua esplosione.

Ancor prima dell'inizio nell'anime, avvenuto ad aprile 2019, la serie ha viaggiato in binari tutto sommato positivi all'interno della tavola dei contenuti del magazine (TOC), attestandosi in media sempre tra le prime 5/6 serie. Inoltre, a febbraio 2019 le copie stampate dell'opera superavano, solo in Giappone, più di 3 milioni. Il mercato si era quindi aperto alla serie e il franchise era già popolare tra i lettori portando inevitabilmente ad una escalation generata dall'annuncio della serie anime a cura dello studio di animazione Ufotable.

È indubbio che l'anime abbia garantito l'exploit internazionale della serie racimolando, come anticipato in apertura, una vagonata di consensi stracciando record su record. L'anime, ha fatto balzare i profitti in maniera tale da mettere ko lo stesso One Piece facendo registrare, nel 2020, un totale di più di 82 milioni di copie vendute. Lo stesso Oda in occasione del Jump Festa '21 (dicembre 2020) lodava con entusiasmo il successo di Demon Slayer definendolo incredibile. Nonostante anni e anni di primato, Oda, da professionista corretto, si dichiarava felice nel vedere che Demon Slayer fosse riuscito nel suo intento per il quale è stato creato, ovvero tenere alto il morale dei lettori soprattutto dopo il primo complesso anno di pandemia da COVID-19.

Grazie all'influenza del suo progetto l'autrice è stata insignita del New Artist Award dal Ministero giapponese dell'Eduzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia. Incarnando il motto dell'amicizia, tenacia e vittoria, il progetto è divenuto un fenomeno sociale nella sua versione manga e trasposizione anime.


Shonen e non solo, le tematiche: cultura, famiglia, speranza

In termini contenutistici, il successo di Demon Slayer potrebbe essere individuato in tre aspetti che hanno appassionato i lettori: la celebrazione della tradizione giapponese, una storia focalizzata sulla difesa dei valori della famiglia e l'essere la quintessenza dello shonen.

La serie è ambientata nel periodo Taisho (1912-1926), importante per il progresso della cultura e delle arti. La storia culturale e la tradizione acquisiscono un nuovo valore, più elevato, e questo si riflette in mille sfaccettature della serie. Le cerimonie del tè, l'arte della spada, i rituali per scacciare i demoni, il codice d'onore dei samurai (bushido) sono solo alcune delle reali tradizioni secolari della cultura giapponese trasposte in Demon Slayer.

Anche l'arte e le animazioni richiamano fortemente il culto nipponico mediante riproduzioni ad acquerello e xilografie. Unendo i punti, risulta complicato non restare ammaliati dalla cultura giapponese grazie al forte apporto della serie.

L'attenzione della serie circa le dinamiche familiari sono un tassello fondamentale per la sua unicità. La società giapponese privilegia la cura della propria famiglia/comunità e molti personaggi di Demon Slayer riflettono questo valore facendo di tutto per garantire la sicurezza dei propri cari. E la serie incarna praticamente questo valore, ovvero il viaggio di Tanjiro intento a salvare coraggiosamente con le unghie e con i denti sua sorella Nezuko, ovvero ciò che resta della loro famiglia di sangue dopo l'assassinio da parte di demoni malvagi, riportandola ad uno stadio umano.

Tale il motivo per cui in apertura si è affermato che l'opera si presenta come un genitore-figlio mano a mano alla scoperta della cultura. Il tema familiare è rimarcato tra le pagine. Famiglia che inevitabilmente si allargherà con gli amici che i due fratelli incontreranno nel corso del loro cammino, come Zenitsu e Inosuke, pertanto valorizzazione del legame non di sangue.

La qualità artistica e tecnica dell'anime è indiscutibile, d'altro canto non va sottovalutato il fatto che lo shonen di Demon Slayer è davvero uno shonen al suo picco. Il protagonista principale è mosso da un motivazione profonda che lo spinge a dare il via alla sua missione della vita, incontra nuovi individui coi quali desidera stringere amicizia e per i quali non si risparmierebbe. Tanjiro si allena, fallisce, progredisce e soprattutto, e come in ogni buon shonen, è gentile, un candido essere umano che squarcia il dilagare di denti affilati e artigli demoniaci.

Tornando al modello classico di shonen, anche i nemici stessi dell'opera sono proposti nella maniera più classica di questo target: appaiono improvvisamente, volta per volta, in base al livello di potenza posseduto in quel momento dai protagonisti, e fanno capo ad un unico grande mostro che tesse le fila. Una pratica classica di gestione narrativa degli antagonisti.


Al posto giusto e al momento giusto

Il meccanismo che ha condotto la serie ad essere tanto acclamata è stato obbiettivamente dettato parimenti dalla pandemia da COVID-19. La presenza di questo nuovo progetto che incarna coraggio e forza di volontà ha supportato l'animo degli appassionati i quali, ancora, non avevano altro di cui fruire se non appunto di Demon Slayer.

Nel corso del 2020 tanti studi di animazione sono stati costretti a sospendere le loro attività in presenza o a sospendere la produzione, inficiando tempi di consegna. Questo meccanismo di rallentamento ha prodotto pause forzate per le serie anime, ecco perché Demon Slayer si presentava al posto giusto e al momento giusto. Economicamente parlando la serie ha approfittato della strada spianata di una ovvia mancanza di concorrenza, mentre gli appassionati hanno avuto modo di godere di un prodotto avvincente ed emozionante in un periodo non facile.

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