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Deep Beyond Volume 3, recensione: la conclusione del viaggio

Deep Beyond Volume 3: la salvezza del mondo alla fine del viaggio creato da Mirka Andolfo e David Goy pubblicato da Star Comics.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Deep Beyond volume tre: la salvezza del mondo alla fine del viaggio creato da Mirka Andolfo e David Goy

Esiste una formula segreta per scrivere il finale perfetto? Trovare la chiusura ideale a una storia è forse la parte più complessa della narrazione, specialmente se il ‘mentre’ è stato caratterizzato da una serie di grandi premesse e di eventi scoppiettanti che fanno impennare la curiosità dei lettori. Una vera e propria sfida che ha mietuto vittime illustri, tra cui anche un mostro sacro come Stephen King, che riesce anche a incrinare l’affetto che si può sentire per una storia avvincente sino a quell’ultimo, faticoso miglio. I primi due volumi di Deep Beyond sono riusciti a creare una forte aspettativa nei lettori, creando una felice sinergia tra diverse componenti della narrativa sci-fi, ma giunti all’ultima svolta di questa incredibile avventura sembra che qualcosa sia mancato per ottenere quel gran finale che ci si aspettava con Deep Beyond Volume 3.

Edito da Star Comics, Deep Beyond è stato, assieme a Bacteria, uno dei primi prodotti inseriti all’interno dell’etichetta Astra, la collana con cui la casa editrice ha mostrato di sapersi muovere agevolmente anche in diversi ambiti letterari, non solo come la fantascienza delle due citate opere, ma toccando altre tipologie di temi, come dimostrato dallo stupendo Iconoclasta di Paolo Martinello. Con i suoi primi due capitoli, Deep Beyond aveva contribuito a presentare Astra come un’interessante proposta editoriale, grazie a un’operazione di world building particolarmente intrigante, tanto sul piano narrativo che su quello visivo. Scaturita dalla fantasia di Mirka Andolfo e David Goy (alias Davide Caci), Deep Beyond si è fatto forza su un’attenta e ricca dinamica sociale che presentava una realtà distopica bene intrecciata al concetto di viaggio dimensionale. Una meccanica tutt’altro che semplice, resa accattivante dall’interpretazione grafica di Andrea Broccardo e dalla colorazione di Barbara Nosenzo.

Deep Beyond Volume 3: la salvezza del mondo alla fine del viaggio

Come ben ricorda chi nel 1999 si è trovato ad affrontare il passaggio al nuovo millennio, uno dei timori del periodo era che i sistemi informatici potessero non processare correttamente la nuova datazione, causando un collasso dell’allora rudimentale rete informatica. Se nella nostra realtà questo pericolo è stato scongiurato, nella realtà di Deep Beyond questo non è accaduto. Il Millenium Bug, infatti, la notte del 31 dicembre 1999 provocò il crollo della rete informatica, causando un periodo di barbarie e caos che distrusse la società del periodo, facendo emergere un tessuto civile fragile, incapace di affrontare una nuova minaccia: la Contaminazione. Una pestilenza senza eguali, di origine sconosciuta, che aggravò la già precaria sopravvivenza dell’umanità, che fu costretta a rinchiudersi all’interno di enclavi chiuse, entro cui preservare le generazioni future. Una situazione che viene osteggiata da un gruppo di dissidenti, i Disfattisti, convinti che l’umanità debba affrontare ora le conseguenze della propria scellerata presenza sul nostro mondo. Nonostante questi attacchi terroristici, l’umanità sopravvive, cercando una cura alla contaminazione, effettuando ricerche in ambienti protetti, dei laboratori sottomarini. In uno di questi vive Pamela Bell, ricercatrice che nelle prime pagine di Deep Beyond vediamo coinvolta in un incontro sottomarino tutt’altro che amichevole, perfetto punto di partenza per una storia che vede proprio nei fondali marini il suo teatro.

Da questa ricerca, vissuta nel primo volume di Deep Beyond, si è passati alla scoperta della realtà oltre il portale, che è stata il teatro degli eventi del secondo volume della serie. La scelta di spostarsi in una dimensione alternativa è divenuta una vera e propria sfida, vinta sul piano della realizzazione di una società profondamente diversa da quella umana e animata da una misurata dissonanza tra l’asetticità scientifica e un misterioso culto ribelle che han consentito agli ospiti di umani di trovare una speranza per la propria Terra morente. Quella che sembrava una missione di salvataggio, infatti, diviene l’occasione di incontrare una civiltà aliena, le cui peculiarità ci vengono rapidamente presentate, senza mancare di conferire a questo mondo una natura definita, non solamente sul piano visivo ma anche culturale. Questa sensazione di iniziale incompatibilità tra umani e alieni viene mirabilmente utilizzata da Goy e Andolfo per acuire il tono da weird science percepito nel precedente volume proiettandolo verso una caratterizzazione più strutturata, in cui trova spazio un gradevole contrasto tra l’aspetto prettamente scientifico e una componente quasi mistica, che vede proprio nei misteriosi visitatori il fulcro di una religione a lungo custodita nelle profondità di questo mondo hi-tech.

Le ricche premesse dei primi due albi di Deep Beyond hanno inevitabilmente portato ad avere grandi aspettative per il finale, considerato che i temi trattati, tutt’altro che leggeri, erano stati ottimamente integrati all’intento della tradizione narrativa della sci-fi d’autore, cogliendo una felice formula metaforica e critica nell’affrontare argomenti impegnativi calandoli in un contesto fantastico che ne preservasse lo spirito senza renderli grevi per il lettore. Andolfo e Goy si sono dimostrati dei promettenti autori di sci-fi, ma giunti al momento di trovare la chiusura della loro avventura sembrano essere incappati nella maledizione del finale.

Ad avere contribuito a questa difficoltà potrebbe esser stata la complessità del mondo che hanno creato, caratterizzato da una serie temi, personaggi e situazioni talmente ricca da trasformarsi in ostacolo al momento di arrivare a una conclusione soddisfacente. Deep Beyond Volume 3, infatti, sembra esser schiacciato dalla necessità di arrivare a un finale che soddisfi il lettore, cercando di chiudere al meglio le diverse linee narrative aperte nei precedenti volumi. Il ritorno nella nostra dimensione si intreccia alla componente politica della lotta per il potere, giocando su una serie di colpi di scena non sempre convincenti, richiedendo una generosa sospensione dell’incredulità da parte dei lettori.

Non si tratta di una mancanza di concretezza da parte degli autori, quanto piuttosto una brusca accelerata sul ritmo narrativo, che si traduce in una sensazione di frettolosa costruzione di un finale nato più per esigenza che per consequenzialità naturale degli eventi. La decisione di svelare la verità dietro della Contaminazione, pur imbastito sulla giusta dinamica narrativa, risulta sacrificato all’interno di un frenetico meccanismo di rivelazioni e cambiamenti di fronte che hanno più il sapore di un deus ex machina studiato per uscire da un empasse che non la caratura di un colpo di scena rivelatorio capace di porre sotto una nuova luce l’intera storia.

Il punto debole del finale di Deep Beyond è questa mancanza di lucidità nella creazione di un finale che sia all’altezza dei precedenti capitoli. Pur con queste fragilità, tuttavia, Deep Beyond Volume 3 riesce a mantenere l’identità della trama con un attendo uso dei dialoghi, in cui i personaggi mantengono la propria personalità anche in questa traballante evoluzione della storia. Narrativamente sbrigativa, ma comunque sufficiente a condurre la vicenda a un punto in cui lettore possa sentire che questa avventura sia giunta a una conclusione che dia a ogni personaggio una meritata chiusura.

Un finale troppo rapido per una storia appassionante

Come per i precedenti volumi di Deep Beyond, nuovamente la coppia Broccardo-Nosenzo offre una perfetta caratterizzazione visiva dei due mondi in cui si svolge la storia. Broccardo riesce a cogliere le giuste sfumature della storia, passando agevolmente da un impianto grafico perfetto per interpretare i momenti di rivelazione dei meandri della trama ad altre in cui il dinamismo più action della vicenda prende il sopravvento. Il tutto valorizzato sempre dalla colorazione di Barbara Nosenzao, perfetta interprete di una cromia particolare che richiede un utilizzo attento della palette dei colori, necessaria a mostrare la complessità di una Terra caratterizzata da un ambiente compromesso e velenoso.

Star Comics pubblica Deep Beyond volume tre con la medesima cura dei precedenti capitoli. Preso nella sua interezza, Deep Beyond risulta una lettura godibile e ricca di spunti interessanti, che vengono parzialmente rovinati da un finale non all’altezza della precisione narrativa che ha contraddistinto i primi volumi. Giunti al termine di questa avventura tra due mondi, si ha la consapevolezza di avere tra le mani un incoraggiante opera prima di due promettenti autori di fantascienza a fumetti.

Voto Recensione di Deep Beyond Volume 3



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Capitolo conclusivo che non lascia trame incompiute

  • - Dialoghi briosi e vivaci

  • - Impianto visivo appassionante

  • - Edizione curata

Contro

  • - Ritmo narrativo troppo rapido

  • - Sensazione di un finale forzato

Commento

Star Comics pubblica Deep Beyond volume tre con la medesima cura dei precedenti capitoli. Preso nella sua interezza, Deep Beyond risulta una lettura godibile e ricca di spunti interessanti, che vengono parzialmente rovinati da un finale non all’altezza della precisione narrativa che ha contraddistinto i primi volumi. Giunti al termine di questa avventura tra due mondi, si ha la consapevolezza di avere tra le mani un incoraggiante opera prima di due promettenti autori di fantascienza a fumetti.

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