Immagine di Deep Beyond 1, recensione: la minaccia arriva dalle profondità
Cultura Pop

Deep Beyond 1, recensione: la minaccia arriva dalle profondità

Star Comics pubblica il primo volume di Deep Beyond, l'avventura sottomarina di Image comics dall'anima italiana.

Avatar di Manuel Enrico

a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Star Comics pubblica il primo volume di Deep Beyond, l'avventura sottomarina di Image comics dall'anima italiana

Se come si dice in Alien nello spazio nessuno può sentirti gridare, non meno inquietanti e pericolose sono le profondità oceaniche. Ancora oggi, gran parte degli abissi marini sono oscuri territori ancora da scoprire, avvolte da misteri che da sempre hanno stimolato la fervida curiosità di narratori che hanno trasformato queste lande inospitale in mondi a sé stanti. Sul grande schermo abbiamo vissuto queste esperienze in avventure come Leviathan o The Abyss, senza dimenticare il recente Underwater, ma anche i fumetti hanno saputo cogliere il potenziale di questo concept, come dimostra l’ultima proposta di Star Comics: Deep Beyond.

Deep Beyond viene proposto all’interno della sotto etichetta Astra, in cui la casa editrice sembra volere inserire la propria offerta di storie dal sapore fantascientifico. Una concezione che, dopo averci offerto la lettura di Bacteria, si arricchisce ora di una storia come Deep Beyond, in cui vengono valorizzati elementi narrativi che si rifanno a una tradizione narrativa sci-fi ricca di sfumature. Mirka Andolfo (ControNatura, Paprika, Mercy) e David Goy (Sandokan, Alessandro Magno) hanno realizzato una trama che, fondandosi su questi tratti, si espande divenendo la genesi di un futuro distopico in cui l’umanità non è passata indenne da uno dei tanti miti della ‘fine del mondo’ della nostra storia recente: il Millenium Bug.

Deep Beyond: la minaccia arriva dal profondo

Come ben ricorda chi nel 1999 si è trovato ad affrontare il passaggio al nuovo millennio, uno dei timori del periodo era che i sistemi informatici potessero non processare correttamente la nuova datazione, causando un collasso dell’allora rudimentale rete informatica. Se nella nostra realtà questo pericolo è stato scongiurato, nella realtà di Deep Beyond questo non è accaduto. Il Millenium Bug, infatti, la notte del 31 dicembre 1999 provocò il crollo della rete informatica, causando un periodo di barbarie e caos che distrusse la società del periodo, facendo emergere un tessuto civile fragile, incapace di affrontare una nuova minaccia: la contaminazione.

Una pestilenza senza eguali, di origine sconosciuta, che aggravò la già precaria sopravvivenza dell’umanità, che fu costretta a rinchiudersi all’interno di enclavi chiuse, entro cui preservare le generazioni future. Una situazione che viene osteggiata da un gruppo di dissidenti, i Disfattisti, convinti che l’umanità debba affrontare ora le conseguenze della propria scellerata presenza sul nostro mondo. Nonostante questi attacchi terroristici, l’umanità sopravvive, cercando una cura alla contaminazione, effettuando ricerche in ambienti protetti, dei laboratori sottomarini. In uno di questi vive Pamela Bell, ricercatrice che nelle prime pagine di Deep Beyond vediamo coinvolta in un incontro sottomarino tutt’altro che amichevole, perfetto punto di partenza per una storia che vede proprio nei fondali marini il suo teatro.

La scomparsa di Pam, infatti, mette in moto una serie di eventi che coinvolge Paul Bailey. Mente scientifica di una delle enclavi, Bailey viene rapito da un commando terrorista e coinvolto in una ricerca che lo interessa personalmente: scoprire la sorte di Pamela Bell, donna a cui tiene particolarmente. Queste ricerca disperata, al fianco di un gruppo di pariah di questa società dai toni dispotici, lo condurrà nelle profondità marine, sino alla scoperta dell’anomalia, uno dei segreti più protetti dell’umanità, che potrebbe essere la spiegazione di gran parte dei problemi della razza umana.

Deep Beyond, pensato come una trilogia di volumi, mostra già in questo suo primo capitolo un buon lavoro in fase di world building. L’idea di rendere uno dei grandi timori della società contemporanea il turning point di questa società distopica non è solamente intrigante come punto di divergenza rispetto alla nostra realtò, ma diviene anche un tratto caratteristico che motiva la fragilità e la separazione dell’umanità, priva di una connessione che amplifica la separazione tra le diverse enclavi. Questo complesso rapporto con la tecnologia consente anche di animare una frangia di popolazione ribelle e che vede nella tecnologia stessa uno dei mali dell’evoluzione, rendendo i Disfattisti una sorta di luddisti ancor più battaglieri e radicalizzati.

La Andolfo e Goy trovano un modo sinergico per intrecciare il rapido evolversi degli eventi alla definizione di questo contesto narrativo, cogliendo ritmi narrativi che si sposano alla frenetica partenza di questa avventura. Deep Beyond mostra una felice componente da weird science, una crasi tra scienza possibile e fantasiose elaborazioni degli autori, che definisce questo mondo rendendolo avvincente. Pur avendo alcune attinenze ad altre produzioni del mondo dell’entertainment, Deep Beyond mostra una propria identità grazie alla curata gestione dei rapporti interpersonali, con una gestione dei dialoghi che lascia emergere criticità interiori dei personaggi e dinamiche in costante evoluzione, sfruttando al meglio il ritmo della narrazione. La scansione dei capitoli coincide con una serie di picchi emotivi, eredità della concezione da comics americano di Deep Beyond, nato inizialmente sotto l’etichetta di Image comics, dove la compartimentalizzazione degli eventi consente di dare vita a numeri di una ventina di pagine, come da tradizione.

Mutazioni, lotte politiche e altri mondi

Un’affinità quella con la visione americana del comics che in Deep Beyond trova sponda anche nella presenza ai disegni di una matita nostrana dalla ricca esperienza nel mercato d’oltreoceano: Andrea Broccardo. Dopo una lunga esperienza maturata con le due major del fumetto supereroico, da X-Men a Wonder Woman passando per Star Wars, Broccardo si approccia a Deep Beyond trovando una visione precisa su questo mondo a noi alieno. Pur ritrovando elementi tecnologici a noi vicini, la lettura di Deep Beyond consente di apprezzare una caratterizzazione grafica di questo mondo distopico in cui viene valorizzato la componente di biologica differenza, con un ambiente selvaggio in cui la contaminazione ha dato vita a una ferina presenza aliena, dominatrice della precedente civiltà umana, e portatrice di nuove, letali forme di vita. Broccardo coglie un’identità emotiva e grafica perfetta per questa nuova realtà, in cui fa muovere i personaggi sfruttando con intelligenza l’interazione con l’ambiente, dando vita a tavole da cui emerge un’ottima sinergia tra la dinamicità dell’azione e la definizione dell’ambientazione.

Merito anche dell’ottimo lavoro di Barbabara Nosenzo ai colori. Deep Beyond rientra nel novero di quei fumetti, come Oblivion Song, in cui l’ambientazione aliena richiede un’identità cromatica che stimoli l’emotività del lettore, dando vita a un delicato equilibrio tra familiarità e alienazione rispetto all’ambientazione. La Nosenzo coglie le giuste tonalità e i contrasti cromatici più suggestivi, inserendoli all’interno di una palette di colori che richiama a una visione precisa degli oscuri fondali marini.

Edizioni Star Comics presenta questo primo volume di Deep Beyond in un volume cartonato dall’aspetto solido, impreziosito da una grafica che consente alla copertina di veicolare al meglio le atmosfere da underwater horror che ci attendono nel volume. La carta utilizzata consente di valorizzare al meglio la colorazione della Nosenzo. Deep Beyond è una lettura promettente, che vede in questo primo volume un capitolo preparatorio che riserva proprio nel finale il primo grande colpo di scena, arrivato dopo un’intelligente costruzione emotiva, e che si abbatte sul lettore prima di un finale che lascia intendere come l’avventura di questo gruppo di esploratori sia solamente all’inizio.

Voto Recensione di Deep Beyond vol. 1



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Idea intrigante

  • - World building ben ideato

  • - Broccardo e Nosenzo infondono una convincente identità grafica

  • - Primo capitolo promettente

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

Deep Beyond è una lettura promettente, che vede in questo primo volume un capitolo preparatorio che riserva proprio nel finale il primo grande colpo di scena, arrivato dopo un’intelligente costruzione emotiva, e che si abbatte sul lettore prima di un finale che lascia intendere come l’avventura di questo gruppo di esploratori sia solamente all’inizio.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Deep Beyond vol. 1

Deep Beyond vol. 1

Leggi altri articoli