J-POP porta in Italia un manga magico, dalle tinte brillanti, che insegna a lottare per i propri sogni e a non arrendersi davanti alle difficoltà. Si tratta di Dance Dance Danseur, scritto e disegnato da George Asakura, vincitrice del Kodansha Manga Award 2005 per lo shōjo con A Perfect Day for Love Letters. In Giappone il manga è stato serializzato nella rivista Weekly Big Comic Spirits di Shōgakukan dal 14 settembre 2015. L’omonimo anime prodotto da MAPPA e diretto da Munehisa Sakai ha debuttato su Crunchyroll l’8 aprile. Di che cosa parla la storia? Di un ragazzo, di un sogno e della libertà di essere se stessi.
“Ehi Jumpei! Stai sempre a fare giravolte perché fai il ballerino? Pure se sei un maschio? Davvero nn ci credo! Perché? Ti metti la calzamaglia?”“Io… diventerò un ballerino di danza classica.”
Dance Dance Danseur 1: un sogno da realizzare
Junpei Murao è solo un bambino quando assiste per la prima volta nella sua vita a uno spettacolo di danza classica. È un ballerino in particolare dal talento straordinario che fa nascere in lui la passione sfrenata per la danza. Perché quando balla Junpei non solo è al settimo cielo ma tutto intorno a lui diventa più luminoso e scintillante, quasi ci fossero dei fuochi d’artificio nella sua testa. È una sensazione unica quella prova, ma c’è anche chi non la comprende. I suoi compagni di scuola lo deridono, perché è un maschio e proprio per questo non dovrebbe indossare una calzamaglia o un paio di scarpette da ballo. Persino il padre all’inizio non comprende la passione del figlio ma appena guarda con quanta gioia balla, si ricrede. Junpei inizia così a frequentare dei corsi di danza classica, si allena a casa e fuori, ma quando nel suo secondo anno di scuola media, suo padre muore all’improvviso per un attacco cardiaco, il mondo di Junpei si sbriciola in mille pezzi: ora è lui l’uomo di famiglia, è lui quello che deve proteggere la madre e la sorella e per questo non può permettersi di continuare la danza classica.
Deve diventare forte, deve diventare un “vero uomo”. Per questo decide di tagliarsi i capelli e di abbandonare per sempre l'idea di diventare un ballerino di danza classica e inizia a praticare il Jeet Kune Do, la celebre arte marziale inventata dal leggendario Bruce Lee. Crescendo, il balletto sembra ormai un ricordo lontano. Junpei è un ragazzo solare, ha molti amici ed è popolare nella sua classe. Ma la sua vita viene improvvisamente sconvolta dall'arrivo di una nuova studentessa di nome Miyako Godai la cui madre gestisce uno studio di danza classica. Miyako si rende subito conto che Junpei è interessato al balletto e lo invita a ballare insieme. Il ragazzo all’inizio nega, anzi, lo farà per tutto questo primo volume, ma per quanto vuole fuggire, per quanto si ostini a dire che la sua vera vocazione sono le arti marziali, non può negare il suo talento e ciò che il suo cuore ama veramente. Il suo sogno era stato bruscamente interrotto dalle aspettative della famiglia e dal bullismo ricevuto a scuola, lasciando in Junpei un vuoto incolmabile. Sarà proprio grazie a Miyako, al fatto che voglia fare colpo su di lei prima, e dimostrare al mondo che la danza è il suo sogno dopo, che Junpei ora sa perfettamente cosa vuole fare nella vita: diventare il primo danseur noble giapponese, il più alto grado di balletto al mondo.
Dance Dance Danseur 1: quando la passione si scontra con il giudizio altrui
Dance Dance Danseur è una storia incredibile, quasi magica, che ci insegna ad andare oltre i pregiudizi e gli stereotipi di genere e a seguire i propri sogni anche se il mondo non gli accetta. Per Junpei il mondo è la sua famiglia, i suoi amici e i suoi compagni di scuola. Il suo sogno è quello di diventare un ballerino di danza classica, ma ha imparato fin da piccolo a sotterrare sotto responsabilità che non erano nemmeno sue la sua passione. Ha dovuto crescere in fretta, assumere un ruolo che non era suo per diventare un uomo capace di proteggere la propria famiglia. Ma a che prezzo? Perché sotto quel suo sorriso e quel suo carattere sempre euforico e felice, c’è un’ombra, dovuta proprio al fatto che una parte della sua anima non ha rinunciato a quel suo sogno infantile.
Junpei si allena ogni giorno in segreto, in camera sua, ma non può venire scoperto per paura di perdere i propri amici. Un maschio non può fare danza classica, non può indossare la calzamaglia. Lui è più adatto alle arti marziali. Ma è veramente questa la verità? È bastato poco, l'incontro con una ragazza a dir poco esuberante, che è riuscita a vedere il vero io di Junpei, per fare cadere il castello di carte su cui il ragazzo aveva costruito la sua vita.
Con questa storia George Asakura abbatte gli stereotipi di genere, il fatto che un uomo debba apparire sempre e comunque mascolino e virile, non può permettersi di comportarsi e vestirsi in un verto modo. Junpei riesce a essere se stesso e a esprimere il suo vero io solo attraverso la danza classica. E chi lo dice che quest'ultima sia uno sport femminile? Pensiamo solo ai grandi nomi della danza classica maschile, da Vaslav Nijinsky ai grandi contemporanei come Nureyev e Baryshnikov fino alle nuove star come Roberto Bolle e Jacopo Tissi. Certo non è facile quando si viene bullizzati e presi in giro solo perché il nostro sogno differisce da ciò che piace agli altri. È difficile dimenticarsi dei commenti delle perone e di ciò che gli altri si aspettano sempre da noi. Ma quando prendiamo il coraggio di affrontare le nostre paure, ecco che la nostra vita sembra improvvisamente più scintillante e luminosa, perché tutto possono toglierci gli altri, ma non ciò che ci rende noi stessi.
Lo stile grafico
Lo stile di George Asakura è incredibile, con i suoi disegni dettagliati e delicati, le tavole ricche di dettagli e le espressioni dei personaggi, che ci appaiono reali e tangibili. Attraverso il disegno e non solo la scrittura, l’artista è riuscita a incanalare dei messaggi precisi che invogliano a guardare oltre gli stereotipi di genere.
Tutto il manga è permeato dall'amore che i protagonisti provano verso la danza, ci troviamo catapultati dentro di loro, percepiamo la loro gioia ma anche le loro frustrazioni sulla nostra pelle. I dialogo sono semplici e diretti, non mancano scene divertimenti e altre che fanno riflettere come quando Junpei ha dovuto affrontare per la prima volta i commenti malevoli di alcuni suoi compagni di classe. E se non sapete nulla di danza classica non preoccupatevi, perché imparerete a conoscere questo sport passo per passo insieme a Junpei.