Pirati informatici, città tentacolari e robot cyborg. Tutti questi elementi hanno in comune l’esser parte del cinema fantascientifico ispirato dal cyberpunk. Dopo avervi presentato il cyberpunk nella sua genesi e averlo visto all’interno del mondo dei fumetti, ci siamo infatti messi alla ricerca di quelli che potrebbero esser i film cyberpunk da non perdere.
Per stilare la lista seguente, non è stato considerato solo l’aspetto estetico dei film, ma anche il modo in cui le diverse trame dei film prescelti si conciliano con quelli che sono i punti salienti della narrativa cyberpunk. Fermo restando, che il gusto personale è sempre un elemento importante in queste liste.
Robocop
La Detroit futura in cui opera l’agente Alex Murphy è socialmente un perfetto ritratto dell’immaginario cyberpunk: devestata dalla criminalità e assoggettata dallo strapotere di un multinazionale, la OCP. Durante un’azione Alex Murphy (Peter Weller) viene brutalmente ferito da una gang criminale, che lo lascia in fin di vita. Facendo valere il proprio possesso della città e del corpo di polizia, la OCP utilizza Murphy come soggetto sperimentale per la realizzazione del primo poliziotto robot di Detroit: Robocop.
Scritto da Edward Neumeier e diretto da Paul Verhoeven , Robocop è uno dei migliori esempi di film cyberpunk. Il complicato rapporto tra uomo e macchina, incarnato dalla fatica con cui Murphy accetta la sua nuova vita, faticando a concepire la rinuncia alla sua famiglia e alla sua esistenza ‘umana’ sono una delle migliori interpretazioni della narrativa cyberpunk al cinema.
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Blade Runner / Blade Runner 2049
Un’opera in due parti, divise tra loro da più di tre decenni. L’immaginario fantascientifico moderno è stato pesantemente influenzato dal primo Blade Runner, soprattutto grazie alla perfetta contestualizzazione urbana dell’indagine di Deckard, cacciatore di Replicanti. La Los Angeles immaginata da Scott era la città cyberpunk per eccellenza, oscura e con sprazzi luminosi artificiali che sarebbero divenuti il simbolo stesso del cyberpunk, canonizzato una manciata di anni dopo da Gibson.
Il primo Blade Runner è diventato un film cult grazie alle interpretazioni magistrali di Harrison Ford e Rutger Hauer, accompagnati dalle struggenti musiche di Vangelis, ma è la particolare concezione dell’anima trattata nel film che lo ha reso una leggenda, questo dualismo tra organico e sintetico, tra cosa può considerarsi vivo e cosa è un semplice lavoro in pelle.
Tematica approfondita in modo diverso da Blade Runner 2049, in cui il tema del contrasto biologico/sintetico ha raggiunto nuovi aspetti. Da ammirare come si sia mostrato anche il mutare del contesto urbano, dipingendo una Los Angeles sempre opprimente e sintetica, ma con un’evoluzione socio-tecnologica convincente.
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Metropolis
Possibile che un film del 1927, muto e in bianco e nero, sia una delle pellicole simbolo del cyberpunk? In effetti, la trama di Metropolis raccoglie molte delle suggestioni del cyberpunk, già dalla trama. In una città stratificata dominata da una mentalità corporativa, in cui la massa della popolazione sopravvive nei meandri di questa prigione di metallo e cemento. Un rampollo di una delle potenti famiglie della città scopre le reali condizioni dei lavoratori e decide di cambiare la loro vita avviando una lotta sociale, che passa dalla creazione di un robot donna, una ginoide, che diventerà il fulcro della caduta di questa società. Questa visione fantascientifica è nata in un periodo in cui era ancora forte la Sindrome di Frankenstein e la concezione moderna dei robot creata da Isaac Asimov era ancora lungi dal comparire.
Nonostante sia ovvia una certa ideologia politica, Metropolis inserisce tematiche quali oppressione sociale e l’utilizzo della tecnologia all’interno dell’evoluzione umana, tipiche del cyberpunk. Metropolis ha duramente colpito l’immaginario fantascientifico, al punto di venire anche omaggiato dai Queen nel loro video per Radio Gaga.
Akira
Il nome di Akira è un pezzo di cuore per un’intera generazione di appassionati, che hanno scoperto prima il manga e poi l’anime di Katsuhiro Otomo. L’incredibile spettacolo visivo creato da Otomo per raccontare la sua Neo-Tokio è diventato un simbolo dell’animazione nipponica e dell’immaginario fantascientifico. Le regole del cybperunk sono pienamente rispettate, con una difficile situazione urbana in cui bande di bikers e piccola malavita si danno battaglia per le strade della metroipoli, mentre ambienti segreti della politica cercano di imbrigliare poteri sconosciuti con la tecnologia.. La presenza di sperimentazioni unite ad una forte componente filosofica sono elementi che arricchiscono il già corposo contesto cyberpunk.
Strange Days
La fine del secolo scorso era troppo golosa per non utilizzare come espediente narrativo, tra profezie religiose e Millennium Bug. Stimolati da questi presupposti, il trio James Cameron, Jay Cocks e Kathryn Bigelow creò Strange Days. Durante le feste di fine millennio a Los Angeles tutti voglio una dose di Squid, la droga digitale che consente di rivivere i ricordi altrui.
Il rapporto tra reale e digitale, tanto caro al cyberpunnk, viene legato ad una sensazione di ribellione verso una società in cui il divario sociale è marcato, rendendo Strange Days un’interessante variazione sul tema cyberpunk.Ralph Fiennes e Angela Basset sono strepitosi in questa pellicola, in cui il rapporto tra realtà e ambiente virtuale gioca un ruolo essenziale, inserito in una realtà distopica incredibilmente simile alla nostra. L’impostazione narrativa da storia noir, con protagonista un antieroe cinico che si scontra con poteri corrotti è un’aggiunta che non manca nella visione cyberpunk.
eXistenZ
David Cronenberg aveva già dato un piccolo morso alla dimensione del cyberpunk con il suo Videodrome, ma con eXistenZ si merita di diritto un posto tra i migliori film cyberpunk. Al centro della storia il lancio di un nuovo videogioco, eXistenZ, sviluppato dalla geniale Allegra Geller (Jennifer Jason Leigh), che viene testato da un gruppo di beta tester. Durante la prova, i giocatori sembrano esser vittime di un attentato estremista. Gli eventi si susseguono frenetici lasciando allo spettatore il dubbio su cosa sia reale o meno.
Inquietante, a tratti disturbante per alcune scelte stilistiche particolarmente spinte, eXistenZ miscela in modo morbosamente affascinante la tematica del virtuale con l’interazione organico-sintetico. I game pod della Geller e gli innesti biomeccanici con cui Willem DaFoe operava Jude Law erano una visione personalissima del classico rapporto cibernetico del cyberpunk.
Johnny Mnemonic
Non è uno dei migliori film cyberpunk, ma Il miglior film cyberpunk. Direttamente da un racconto di William Gibson contenuto in La notte che bruciamo Chrome, Keanu Reeves interpreta un corriere mnemonico, un individuo che rinuncia a parte dei propri ricordi per fare spazio nel proprio cervello in modo da trasportare informazioni digitalizzate, spesso segreti non trasmissibili in modo canonico. Robert Longo dirige un film ambientato in un futuro non troppo longano, rimanendo particolarmente fedele alle suggestioni di Gibson.
Il corriere mnemonico è la quintessenza del cyberpunk, così come lo sono il contesto urbano e la visione cupa e opprimente della societài. Se poi inseriamo figura iconiche come Johnny, o la bodyguard Jane (Gina Meyer) e il folle Predicatore di Strada (un fantastico Dolph Lundgren) diventa impossibile non vedere Johnny Mnemonic come il migliore tra i migliori film cyberpunk!
Ghost in the shell
Se state pensando al film omonimo con Scarlet Johannson siete fuori strada, qui si parla dell’anime ispirato al manga del 1989. Ghost in the shell è un simbolo dell’immaginario cyberpunk, che viene declinato all’interno dell’opera nella sua essenza più pura. L’interazione tra uomo e sintetico è alla base stessa dell’anime, che vede come protagonisti degli agenti speciali incaricati di trovare il misterioso Burattinaio, individuo che sembra in grado di prendere il controllo di qualsiasi androide attualmente attivo.
Nonostante Ghost in the Shell sia spesso visto come post-cyberpunk, a causa di una gestione della commistione sintetico-organico più estrema del solito, dove l’umanità è quasi completa asservita corpi sintetici in cui viene conservato solo lo spirito originale, il ghost, Ghost in the shell rimane uno dei migliori film cyberpunk perché riesce a presentare in modo perfetto l’aspetto filosofico della dicotomia organico-sintetico. Il fatto che ci vengano offerte delle inquadrature di pura poesia (il volo radente dell’aereo sulla città bassa è emozione allo stato puro) e che la città sia una perfetta fotografia dell’immaginario cyberpunk consacrano Ghost in the shell nell’olimpo del cyberpunk!
Il quinto elemento
Il film di Luc Besson con protagonisti Bruce Willis, Gary Oldman e Milla Jovovich entra nell’elenco dei migliori film cyberpunk grazie alla sua visione eclettica del cyberpunk, più sgargiante e colorata della sua controparte americana. Originariamente nato per essere la trasposizione cinematografica del fumetto francese Valerian et Laureline, Il quinto elemento interpreta il cyberpunk in modo più luminoso e sfavillante, mantenendone i caratteri più puri, ma aggiungendo elementi più vicini alla fantascienza avventurosa.
L’eccletticità di Besson, stimolata a dovere da suggestioni che vanno da Heavy Metal a Moebius, crea un film frenetico, ipercinetico e ricco di sfumature. A renderlo interessante è proprio il contrasto con l’aria solitamente nichilista e cinica del cyberpunk d’oltreoceano, qui invece approcciato in maniera più leggere e ottimista. E poi, chi non ha mai detto Leeloo multipass almeno una volta nella vita?
The Matrix
L’uomo crea la macchina, la macchina si ribella all’uomo, la macchina assoggetta l’uomo. Il lato oscuro del cyberpunk, in cui l’interazione uomo-macchina viene ribaltata, mettendo l’uomo in una posizione di inferiorità rispetto alle intelligenze artificiali. La parabola della saga dei fratelli Wachowsky va vissuta in tutta la sua completezza, quindi nei tre film e nel progetto Animatrix, che mise all’opera nomi celebri dell’animazione per creare l’antefatto che condusse alla situazione conosciuta nel primo film. Un’umanità utilizzata come alimentatore vivente da un regno di macchine governato da una sofisticata IA lotta contro il dominio del sintetico, guidata da un messia con il volto di Keanu Reeves, che guida i suoi simili alla rivolta liberandoli da una prigione virtuale.
Per anni, The Matrix è stato un punto di riferimento per tutti i film di fantascienza, ma rientra nell’elenco dei migliori film cyberpunk perché mostra le estreme conseguenze della visione pessimistica di Gibson e soci. La lotta tra organico e sintetico è stata praticamente persa, tutto il genere umano vive in una stupefacente simulazione in cui la prigionia della mente nasconde una realtà raccapricciante. Dalle immense e oscure arcologie Sprawl si passa alla claustrofobica eppure luminosa Zion, ultimo avamposto umano, in cui l’informatica regredisce ad una forma più arcaica come difesa, ma con ancora una forte componente di virtuale, in cui i nostri eroi combattono le macchine. Arti marziali, la liberazione dello slow motion come stile registico ed una spettacolare battaglia con i mech nel porto di Zion sono alcuni dei punti forti di questa saga.