Crying in H Mart, recensione: piangere insieme a Michelle Zauner
Michelle Zauner risuona schietta e poetica nel suo Crying in H Mart: un rapporto difficile con la madre, una storia toccante, al gusto kimchi.
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a cura di Elisa Erriu
In sintesi
La voce di Michelle Zauner risuona luminosa, schietta e poetica tra le pagine del suo memoir: un rapporto difficile, una storia toccante, ricco di aneddoti personali e di kimchi.
Ci sono 276 pagine in Crying in H Mart ed è praticamente impossibile trovarne una ogni tre senza provare un'emozione, un brivido, un'empatica condivisione. Questo "memoir" di Michelle Zauner è il libro d'esordio della cantante e chitarrista del gruppo musicale Japanese Breakfast, pubblicato nell'aprile 2021 ma in vendita in Italia da fine novembre 2022, per la collana Oscar Fabula di Mondadori.
Per oltre un anno, Crying in H Mart si è trovato nella classifica dei bestseller del New York Times e il motivo di questo successo, così come capita in tutte le grandi storie, non è tanto per la toccante vicenda dell'autrice alle prese con diversi lutti familiari e una crescita personale oltre che lavorativa ostacolata dalla sua identità coreana-americana, quanto per il modo in cui Zauner parla di sé, raccontando una storia che molti di noi possono capire. Lei si ritrova spesso a piangere in una catena di negozi dal nome H Mart e, credeteci, sarà difficile non piangere insieme a lei, tra le sue pagine.
Recensione Crying in H Mart, una toccante, vera storia al gusto di kimchi
Si rischia di perdersi nel contare l'immensa quantità di libri autobiografici presenti oggi. Dal Diario di Anna Frank fino ad Haruki Murakami, Oriana Fallaci e Nelson Mandela esistono intere sezioni di librerie, biblioteche, persino pagine di storia che condividono con innumerevoli memoriali la gloria della vita eterna. Come può farsi spazio tra colossi simili il racconto di una ragazza che si ritrova a piangere in un supermercato mentre ricorda la madre scomparsa?
Nel mio immenso disinteresse per tutto, la musica accorse a riempire il vuoto. Aprì una fessura e si insinuò come una scheggia nello squarcio già precario e sempre più ampio tra me e mia madre, che sarebbe diventato una voragine che avrebbe minacciato di inghiottirci entrambe.
Zauner viene dal mondo della musica, scrive sin da ragazza canzoni indie, pop e rock e dal 2016 si fa notare da critica e pubblico per i suoi lavori, come Psychopomp e Soft Sounds from Another Planet. Nello stesso anno in cui dubita sul suo futuro da cantante, il suo gruppo viene ingaggiato per un debutto internazionale e inizia in parallelo a scrivere. Si fa notare prima nella rivista Glamour per aver vinto la loro undicesima edizione del concorso di saggi, con il suo racconto "Real Life: Love, Loss, and Kimchi". Due anni dopo, a seguito della pubblicazione sul New Yorker di un suo pezzo in cui racconta le sue esperienze di shopping all'H Mart, agenti letterari e case editrici si contendono la sua penna per avere un memoriale.
L'inizio del suo articolo dedicato al periodico statunitense lo ritroviamo nell'intro di Crying in H Mart: Zauner si ritrova a fare la spesa qui ed è in questa famosa catena di supermercati di prodotti tipici coreani ed asiatici che i ricordi vengono a trovarla. Qui, tra profumi, buste colorate, banchi frigo e reparti "etnici", Zauner si ritrova a piangere, ripensando a sua madre, morta di cancro quattro anni prima. In un flusso di pensieri sincero come un pianto tra amici, Zauner racconta del rapporto conflittuale con la madre, una donna che appare severa e rigida agli occhi di una ragazza che, a quel tempo, voleva soltanto cantare.
Piango quando vedo una nonna coreana che mangia noodle ai frutti di mare nell'area ristorazione, mettendo i gusci vuoti delle cozze e le teste di gambero sul coperchio della ciotola di metallo della figlia. I capelli grigi e crespi, gli zigomi sporgenti come due pesche, le sopracciglia tatuate che si ossidano man mano che l'inchiostro sbiadisce. Mi chiedo come sarebbe stata mia mamma dopo i settant'anni, se sarebbe finita con la stessa permanente che si fa ogni anziana coreana, come se facesse parte integrante dell'evoluzione della nostra specie.
In conclusione
Le ricette coreane uniscono e leniscono madre e figlia, calmano i dolori e hanno il gusto dolce e e amaro di un affetto riscoperto troppo tardi. Zauner ripercorre la sua vita, vissuta non senza difficoltà e patimento oltre a un rapporto conflittuale con la madre: un po' per ribellione e un po' per sincero amore, decide di abbandonare le sue radici coreane per affermarsi in un ambiente multirazziale, che vede soltanto in bicolore. Eppure Zauner ci riesce e diventa ciò che ha sempre sognato di essere. Allora perché si ritrova a piangere dentro a quel H Mart? L'intero libro è un inno personale e allo stesso tempo universale al rammarico di non aver apprezzato alcuni momenti, quando era ancora possibile apprezzarli. Non sorprende che Crying in H Mart sarà presto un film: questo libro ha il potere di farsi capire, di avere un suono e un sapore che molti potrebbero riconoscere e condividere, è insomma un grande canto sulle parole non dette.
Voto Recensione di Crying in H Mart
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- L'interessante approfondimento della cucina, della cultura e della società coreana, attraverso gli occhi di una ragazza che rivive, insieme al lettore, la sua passione per le proprie radici.
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- La scrittura estremamente scorrevole, schietta, sincera.
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- La traduzione di Marta Barone.
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- La carta stampata, che grazie alla sua grammatura e filigrana, rilascia una piacevole sensazione di "carta di riso".
Contro
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- Alcuni passaggi potrebbero risultare controversi, per chi non conosce le dinamiche multirazziali, purtroppo, realmente esistenti tutt'oggi.
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- Il numero delle pagine: Michelle, scrivi un altro libro. Noi lo leggeremo.
Commento
Leggerete le pagine di Michelle Zauner con la sensazione di trovarvi a parlare davanti a una cara amica, che si confessa con voi sugli errori, le emozioni e i segreti più struggenti che la accompagnano dopo aver perso sua madre. Un libro piacevole, nella spiacevole verità di chi vive un lutto.