Crossover 1 - Ai Ragazzi Piacciono le Catene, recensione: quando i mondi collidono
Crossover 1 - Ai ragazzi piacciono le catene: cosa succede quando i fumetti diventano reali e invadono il nostro mondo?
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a cura di Manuel Enrico
In sintesi
Crossover 1 - Ai ragazzi piacciono le catene: quando i fumetti diventano reali?
Può un fumetto di supereroi accogliere i lettori con una citazione di La Seduzione degli Innocenti di Wertham? Il celebre saggio che ha sancito la dolorosa fine della Golden Age è il nostro biglietto di ingresso in Crossover 1 - Ai ragazzi piacciono le catene, nuova intuizione di Donny Cates, poliedrico autore capace di passare dai solidi universi narrativi delle due major dei comics a produzioni più eclettiche, che ironizzino sulla figura del supereroe nel mondo dei comics. Crossover rientra all’interno di una visione del comics supereroico che, grazie a saldaPress, abbiamo potuto apprezzare in due volumi Buzzkill e Paybacks – Eroi in Debito.
Per meglio apprezzare la potenza e l’originalità di Crossover 1, la lettura di Buzzkill e Paybacks è caldamente consigliata, se non altro per entrare subito in sintonia con il piglio ironico e parodistico con cui Cates ha affrontato la tematica del supereroe. Un approccio irriverente e che si è divertito a mostrare ai lettori le idiosincrasie tipiche del fumetto supereroico, cogliendo a piene mani dalla ricca produzione del genere, parodiando e deridendo più o meno apertamente le dinamiche tipiche della narrazione di genere. Compiuto questo primo passo, Cates non si è ritenuto soddisfatto, ma ha deciso di alzare il tiro e passare a un livello analitico ancora più coraggioso: il rapporto tra medium (fumetto) e fruitore (lettore). Un intento intrigante che lo ha spinto ad orchestrare una storia in cui narrazione e metanarrazione trovano una felice sintesi, consentendo non solo di godersi un’avventura ricca di spunti divertenti e capace di omaggiare il cuore della narrativa supereroica, ma anche di interrogarsi sul nostro rapporto con questi eroi di carta, su quanto possano, anche a livello subliminale, condizionare la nostra vita e la cultura popolare.
Crossover 1 - Ai ragazzi piacciono le catene: quando i fumetti diventano reali
Una verità che Cates non si fa problemi a sbattere in faccia al lettore:
“Anche la persona di maggior successo tra voi non avrà lo stesso impatto su questo mondo che ha avuto un personaggio ‘immaginario’ come Superman”.
Una riflessione tutt’altro che banale, tanto che Cates imbastisce Crossover 1 da un assunto: siamo più reali noi, o i personaggi immaginari? Chi è che lascia maggior segno nella storia, nella cultura? Interrogativi intriganti, venuti a Cates dopo un’esperienza personale drammatica, che ha spinto l’autore a domandarsi quanto le creazioni degli artisti del settore siano un proprio lascito, quanto i personaggi di finzione possano collimare con il mondo reale. E da qui, l’intuizione.
L’11 gennaio 2017 nel cielo sopra Denver, Colorado, è scoppiato l’Evento. Improvvisamente la città americana ha assistito all’apparizione di personaggi fantastici provenienti dal mondo dei comics, buoni e cattivi, accompagnati dalle loro eterne lotte e con la presenza delle loro fantasiose dimore. La popolazione locale non si è trovata davanti al realizzarsi di un sogno, ma ha subito un vero e proprio attacco, una tragedia che ha decimato la popolazione e costretto i sopravvissuti ad abbandonare la città. Come Ellipsis Howlee, detta Ellie, che negli anni seguenti ha trovato rifugio (e lavoro) nella fumetteria di Otto, anziano appassionato che ha trasformato l’Evento in un vero business: difendere i personaggi dei comics.
L’Evento ha infatti reso quelli che sino a pochi anni prima erano i beniamini del pubblico, una sorta di nemico pubblico. La loro violenta apparizione è divenuta la dimostrazione della bontà delle teorie di Wertham, che sono divenute la base di una vera e propria crociata religiosa, che vede nei mantelli (‘capes’ in originale) un male da estirpare. Persone come Otto e Ellipsis sono degli ostinati difensori del valore culturale del fumetto, della sua impronta sociale, che quotidianamente si scontrano con questo fervore religioso. Un odio che all’interno delle istituzioni trova sponda in un’organizzazione segreta che intende catturare e sfruttare i supereroi, per fini tutt’altro che nobili.
Ma come cambierà l’esistenza di Ellie e Otto ora che nel loro negozio è entrata la piccola Ava, personaggio dei fumetti rimasta isolata dai genitori? Per Ellie, questa è l’occasione di tornare a Denver, aiutando la piccola e al contempo cercare di scoprire la sorte dei propri genitori.
Cates racconta il nostro rapporto con i supereroi
La dimensione metanarrativa di Crossover – Ai ragazzi piacciono le catene ha un dichiarato intento: far sentire subito il lettore a casa. Cates si affida a suggestioni narrative che attingono a piene mani dal contesto fumettistico, da citazioni raffinate (come Dio ama, l’uomo uccide) alla presenza di personaggi molto amati del mondo fumettistico, pescando a piene mani da un pantheon supereroico composto da Batman, Spawn, X-Men, Savage Dragon, Odio Favolandia o Black Hammer. Il concept di Cates, infatti, non crea una finta produzione fumettistica su cui imbastire la sua storia, ma in modo geniale decide di creare un legame empatico tra lettore e protagonista (Ellie) mostrando passioni comuni. Con un tocco di sarcastica perfidia, Cates racconta dai telegiornali l’omicidio di creatori di fumetti, come Vaughn, Kirkman o Zdarsky, lascia che i protagonisti esprimano la loro incredulità interagendo con i propri beniamini, usando un vocabolario fatto di citazioni e richiami al canone fumettistico mondiale.
Una verve narrativa che non va confusa con uno sterile citazionismo. Cates, infatti, si appella a una familiarità di nomi e dinamiche, ma sfrutta al meglio il concetto di crossover, trasportando questa pratica del fumetto in un’incredibile collisione di universi, reale e fantastico. Un incontro che l’autore racconta in prima persona tramite le didascalie, animate dalla sua voce narrante, ironica e pungente, con punte di auto-ironia stupende e capace di passare da un registro tipico della narrativa fumettistico anni ’90 a un tono più intimo, indagatore. Crossover è un fumetto sui fumetti, ma Cates non dimentica che con i comics si possono raccontare grandi storie di sentimenti, di sofferenze umane, trasformando i supereroi in metafore dell’umana condizione. Il primo capitolo della sua saga è una dimostrazione di scrittura accurata, non monolitica ma animata da una crasi concettuale in cui diversi spunti si intrecciano per offrire una visione a tratti allegorica, ma mai banale.
Complice la passione con cui Geoff Shaw, già compagno di avventure di Cates in Paybacks e Buzzkill, si lancia in una maratona autoriale. Mantenendosi fedele al proprio stile, Shaw interpreta al meglio la storia di Cates, con tavole di grande dinamismo per le scene più concitate e realizzando scorci emotivamente coinvolgimenti nelle numerose occasioni di confronto tra i personaggi. A questa sua già apprezzabile opera, si unisce la concessione a un gusto citazionista visivo che omaggi i grandi capisaldi della letteratura a fumetti, cogliendo citazioni e riadattandone gli stilemi visivi calandoli all’interno di Crossover, con il totale rispetto degli originali. Una complessità che consente di apprezzare gusti estetici di diversi periodo della storia dei comics, sensazione resa anche dalla variegata colorazione di Dee Cunniffe, che si lascia ispirare dalla storia per una cromia ricca di sfumatura e richiami, capace di passare dal gusto moderno fatto di grandi sprazzi luminosi a momenti in cui prevale una palette tenue dall’animo classico.
saldaPress ha confermato fiducia all’estro di Cates pubblicando Crossover in un volume cartonato che rende pieno merito all’opera di Cates, accogliendoci con la prefazione dell’autore e una ricca gallery di copertine variant. La carta scelta per la pubblicazione del volume è ottima per valorizzare le componenti grafiche, consentendo di apprezzare appieno la prova autoriale del duo Shaw – Cunniffe. A ulteriore merito di saldaPress, va riconosciuto alla casa editrice di avere nuovamente offerto al pubblico una lettura appassionante e capace di offrire una visione differente della narrativa supereroica.
Voto Recensione di Crossover 1 - Ai Ragazzi Piacciono le Catene
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Idea di base geniale
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- Cates coglie il giusto equilibrio tra citazione e metanarrazione
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- Shaw ritrae al meglio il mondo di Cates
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- saldaPress confezione un volume di ottima fattura
Contro
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- È consigliabile aver letto Paybacks e Buzzkill, le altre due opere di Donny Cates
Commento
La dimensione metanarrativa di Crossover 1 - Ai ragazzi piacciono le catene ha un dichiarato intento: far sentire subito il lettore a casa. Cates si affida a suggestioni narrative che attingono a piene mani dal contesto fumettistico, da citazioni raffinate (come Dio ama, l’uomo uccide) alla presenza di personaggi molto amati del mondo fumettistico, pescando a piene mani da un pantheon supereroico composto da Batman, Spawn, X-Men, Savage Dragon, Odio Favolandia o Black Hammer. Il concept di Cates, infatti, non crea una finta produzione fumettistica su cui imbastire la sua storia, ma in modo geniale decide di creare un legame empatico tra lettore e protagonista (Ellie) mostrando passioni comuni