Creature magiche, quattro incontri da non fare in Harry Potter

Il mondo di Harry Potter è popolato anche da creature magiche affascinanti: approfondiamo i quattro mostri più spaventosi del mondo di Harry Potter.

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a cura di Martina Mazzei

Il mondo di Harry Potter non è composto solo da maghi e streghe: è popolato anche da creature magiche affascinanti. Alcune vengono solo nominate, o intraviste, altre vengono incontrate da Harry Potter e i suoi amici, altre ancora rappresentano una parte importante della trama di libri e film.

Nel libro di testo Cura delle Creature Magiche, scritto da Newt Scamander, protagonista di Animali Fantastici e dove trovarli, sono descritte tutte le creature magiche e le loro classificazioni. Stando ai blog ufficiali, come Wizarding World, l’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche del Ministero della Magia, le distingue in esseri, bestie e spiriti. Sono classificate come esseri tutte le creature, umani inclusi, che mostrano di avere intelletto sufficiente a comprendere e rispettare le leggi. Le bestie sono, invece, tutte le creature materiali che non possiedono sufficientemente intelletto o coscienza. Come spiriti, invece, sono classificate tutte le creature magiche in stato di semi-vita che non possiedono una realtà corporea.

https://www.youtube.com/watch?v=8Z91uK-FmoM

Le creature magiche sono moltissime, e sarebbe impossibile farne un elenco completo in un solo articolo. Con Halloween, festività molto sentita sia nel mondo magico sia in quello babbano, alle porte abbiamo quindi deciso, per festeggiare, di fare una rassegna dei quattro mostri, o creature magiche, più spaventosi del mondo di Harry Potter. Iniziamo quindi un viaggio tra i miti e le leggende, più o meno spaventosi, in cui ha intinto la propria penna J. K. Rowling.

Dissennatori e depressione

Chi non ricorda i Dissennatori? Incontriamo queste creature magiche per la prima volta in Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, quando Harry, Ron e Hermione sono sull’Hogwarts Express, diretti verso il loro terzo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Durante il viaggio, l’aria all’improvviso diventa fredda, Il finestrino gela, tutti sono travolti dalla tristezza, dalla disperazione e si sentono come se non potessero mai più essere felici.

I Dissennatori non sono vere e proprie creature magiche, anche se vengono categorizzati così nei principali siti e blog sull’argomento, sono, in realtà, esseri umani a cui è stata tolta l'anima. Alti all'incirca tre metri, hanno un aspetto scheletrico, la pelle appiccicosa e coperta di croste, il volto è una maschera di pelle putrefatta e le loro orbite sono vuote. Il loro sgradevole aspetto è coperto da un mantello nero e cencioso, che tolgono solo per infliggere il loro mortale Bacio, con il quale risucchiano l’anima delle proprie malcapitate vittime. Dalle dichiarazioni fatte dall’autrice sul suo account Twitter, si evince che i Dissennatori altro non sono che un’elaborata metafora della depressione, malattia di cui J. K. Rowling ha sofferto all’età di venticinque anni.

Concentrarsi sui ricordi più felici, sulle persone che si amano, infatti, non è solo il metodo corretto per evocare un Patronus, incantesimo che crea energia positiva e catalizza alcuni ricordi felici del mago per proteggerlo da creature oscure, ma è anche una pratica fondamentale quando si deve affrontare la depressione. La luce che, durante l’incanto Patronus, scaturisce dalla bacchetta magica, è essa stessa una metafora che simboleggia la luce alla fine del tunnel, la guarigione dopo la malattia.

Creature magiche sottovalutate: i Berretti Rossi

I Berretti Rossi, che appaiono per la prima volta in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, sono tipici dell’Europa settentrionale e s’insediano nei luoghi dove sono avvenuti grandi spargimenti di sangue. Sono esseri di bassa statura, emaciati, canuti, con lunghe dita ossute che terminano con degli affilatissimi artigli e occhi rossi iniettati di sangue. Oltre che per l’aspetto, queste creature magiche sono tra quelle più spaventose del mondo di Harry Potter, e della mitologia in generale, proprio a causa del berretto che portano, da cui prendono il nome.

https://www.youtube.com/watch?v=lAxgztbYDbs

Secondo il folclore irlandese, da cui J. K. Rowling ha tratto ispirazione per queste creature, i Berretti Rossi vivono in vecchi castelli abbandonati, in particolar modo nelle rovine al confine tra Inghilterra e Scozia, e uccidono i viandanti che si accampano nelle loro case. In base alla leggenda varia molto il modo in cui uccidono le proprie vittime, ma, che si tratti di un masso caduto da una scogliera, un pezzo di muro crollato, o un colpo di falce di ferro, arma tipica dei Berretti Rossi, una cosa è certa e uguale in tutte le leggende: lo scopo delle uccisioni.

I Berretti Rossi, infatti, per sopravvivere avrebbero bisogno di intingere il proprio cappello nel sangue, da qui nasce il nome evocativo. Secondo la tradizione popolare, quando queste creature magiche non riescono a uccidere regolarmente e il sangue sul loro berretto si secca, essi vanno incontro a morte certa. Nel mondo di Harry Potter queste creature magiche sono facilmente respingibili con incantesimi e maledizioni, ma sono molto pericolosi per i babbani, che finiscono spesso per essere vittime dei Berretti Rossi. L’incantesimo più efficace, nel mondo magico, per scampare ai loro agguati è l’incantesimo Stupeficium, che lascerebbe stordita la creatura magica consentendo al mago di scappare.

L'incubo degli aracnofobici

Se, come Ron Weasley, soffrite di aracnofobia, vi consigliamo di passare al prossimo mostro.

L’Acromantula, sebbene non s’ispiri a un mito specifico, rientra di diritto in questa classifica in quanto incarnazione della fobia più diffusa al mondo: l’aracnofobia. Questa creatura magica, originaria del Borneo, dove vive nel folto della giungla, è, infatti, un enorme ragno con otto occhi e una fitta peluria nera che ne ricopre il corpo.

Il ragno è un animale che da sempre colpisce l’immaginario umano ed è entrato di diritto a far parte del folklore e della mitologia di vari popoli. La simbologia negativa del ragno è diffusa in ogni continente, anche se è più forte in Occidente, e deriva dalla paura atavica del morso velenoso di molte specie di aracnidi. Racconti, miti e leggende sui ragni giganti sono stati ritrovati nella cultura popolare di in Europa, Asia, Africa e America. Incontriamo questa creatura magica in Harry Potter e la Camera dei Segreti, quando Ron, Harry e Neville incontrano Aragog, l’acromantula domestica di Hagrid, vengono portati nella Foresta Proibita a scontare una punizione. Sebbene non sia ispirato a un esemplare specifico, esiste a oggi una specie di ragno che deve il proprio nome ad Aragog: la Lycosa aragogi. Questa specie è stata scoperta il 26 Aprile 2016 dall’entomologo iraniano Alireza Naderi, in una regione montuosa della provincia di Kerman nel sud-est dell’Iran.

La decisione di assegnare il nome dell’acromantula alla Lycosa aragogi è dovuta alla somiglianza del ragno con l’animatrone utilizzato per le riprese del film Harry Potter e la Camera dei Segreti, nonché il fatto che la scoperta sia successa proprio all’anniversario della morte del personaggio di Aragog, avvenuta, secondo J. K. Rowling, il 20 Aprile 1997. L’assegnazione del nome è avvenuta nel 2017, durante i festeggiamenti per il ventesimo anniversario della saga di Harry Potter, per mano degli aracnologi Anton A. Nadolny e Alireza Zamani.

Le ambasciatrici della morte

Le Banshee sono le creature magiche più temute del folklore irlandese, sono considerate malvagie e pericolose, anche se, in realtà, nelle antiche leggende sono descritte come spiriti erranti dall’aspetto femminile che si aggirano sulle colline d'Irlanda. Questi spiriti vengono descritti con capigliature lunghe e ondulate, vestiti di verde con una mantella grigia e con gli occhi perennemente arrossati dalle lacrime che versa sulle tombe di coloro che amava.

Le leggende narrano che quando un membro di una famiglia importante muore, la Banshee che protegge la famiglia piange e si dispera, rilasciando il suo terribile grido di dolore per le valli irlandesi. Il suo urlo è conosciuto come "keening", termine che deriva dal gaelico Caoineadh e il cui significato è, appunto, gemito. In passato si riteneva che udirle le grida di una Banshee fosse indice di nobiltà, perché questa creatura magica avvertiva soltanto i membri delle famiglie che possono vantare il più antico lignaggio celtico. Le banshee non si mostrano mai agli esseri umani, con l'eccezione di coloro che sono prossimi alla morte, ai quali si mostra come un presagio funesto, per questo motivo sono tra le creature più temute dagli irlandesi.

Nella storia di Harry Potter incontriamo questa creatura magica in due occasioni. La prima avviene in Harry Potter e la Camera dei Segreti, quando Gilderoy Allock ne parla nel suo libro "Merenda con la Morte”, il cui titolo, in lingua originale, è proprio “Break with a Banshee”. La seconda volta che i fan sentono parlare di Banshee è in Harry Potter e il Calice di Fuoco. Quando Harry Potter apre l’uovo sottratto al drago durante la prima prova del Torneo Tremaghi e, da questo, s’innalza un gemito stridulo, Seamus Finnigan suggerisce a Harry che la seconda prova potrebbe consistere nell’affrontare proprio una Banshee.

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