Ormai è passato più di un anno dall’inizio della pandemia globale di Covid-19 e tantissimi sono i settori che ne sono stati colpiti, causando gravi danni economici e sociali. Nel giro di poco tempo ci siamo visti sottrarre abitudini che fino a poco prima venivano considerate parte integrante della nostra vita quotidiana; andare spensierati al ristorante, al cinema o in un parco di divertimenti (quali sono i migliori parchi divertimento in Italia? scopritelo nel nostro articolo dedicato) erano attività che rendevano varie le nostre giornate. Purtroppo, il settore dell’intrattenimento e dello svago è stato fortemente danneggiato su vari fronti e tra le tante consuetudini che ci appartenevano e che ci sono state strappate via, ce n’è una in particolare alla quale gli appassionati di fumetti, videogiochi e, in generale, dell’animazione sono tanto legati: le fiere del fumetto.
Ovviamente la priorità in questo periodo rimane la salvaguardia di sé stessi e di tutta la popolazione del pianeta, ma essendo ormai eventi estremamente popolari bisogna tenerli in considerazione, specialmente perché dietro a questi festival c’è una mole di lavoro davvero enorme e svariate sono le mansioni da svolgere affinché l’evento riesca alla perfezione e senza troppi intoppi, imprevisti a parte ovviamente.
Le fiere in tempi di normalità
Negli ultimi anni, in Italia, gli eventi legati al fumetto e alla cultura pop si sono diffusi a macchia d’olio, basti pensare che quasi tutte le città ne organizzano almeno uno, spesso anche a cadenza annuale; ci sono eventi grandi, maestosi, piccoli raduni e mostre. Anche dietro alla fiera più piccola ci sono associazioni, standisti, editori e tanti altri professionisti che lavorano ininterrottamente per garantire al pubblico giornate di divertimento, acquisti e animazione. Ma non solo.
A queste convention partecipano numerosi visitatori: famiglie, appassionati di manga, fumetti americani, serie tv e film; ma anche abitanti del luogo che, per pura curiosità, vogliono vedere di cosa si tratta, gruppi di amici sparsi per tutta la nazione che si ritrovano proprio per questi eventi per passare una giornata diversa e in compagnia. Ed infine i cosplayer, che animano il tutto grazie ai costumi realizzati ad opera d’arte e alle loro esibizioni durante gare cosplay e sfilate. Diventa, quindi, inutile specificare come in queste manifestazioni sia praticamente impossibile evitare assembramenti. Che si tratti di eventi svolti all’interno di poli fieristici o all’aperto, le file interminabili davanti agli stand, che siano di fumetti o di cibo, e le persone ammassate tra di loro sono una costante.
Proprio per questo è impensabile, al momento, tornare alla “vecchia normalità”, perché con tutte le variabili di questo periodo, diventa molto difficoltoso organizzare un evento che potrebbe essere annullato all’ultimo momento, malgrado gli sforzi per organizzarlo. La situazione purtroppo non è ancora chiara e, per questo motivo, i tanti eventi alla quale gli appassionati era soliti partecipare non potranno essere organizzati nelle modalità considerate solite fino a poco più di un anno fa.
Gli esempi alla quale fare riferimento sono molteplici, qualsiasi attività svolga un visitatore sarà sempre ritardata a causa delle interminabili code: rinfrescarsi con una bibita, mangiare un panino al volo, recarsi nei camerini per cosplayers per indossare il costume o mettere via la giacca nel guardaroba sono tutte attività che in un modo o nell'altro fanno raggruppare numerosi insiemi di persone. Per non parlare, poi, delle volte in cui un evento ospita famosi youtuber e streamer o cantanti di una certa fama, come ad esempio Cristina D’Avena. In questi casi non si parla più di assembramento ma di una vera e propria bolgia di persone incastrate come sardine sotto il palco, che urlano, ballano e cantano.
Gli eventi potrebbero cambiare per sempre?
Proprio per questi motivi è davvero improbabile pensare che manifestazioni di questo genere possano tornare come un tempo, questa situazione ha danneggiato davvero tutti in questo campo: organizzatori, artisti, rivenditori e pubblico si trovano tutti sulla stessa barca di incertezza. A questo punto, viene spontaneo chiedersi cosa succederà a questo tipo di eventi e che piega prenderà la situazione: torneranno mai le grandi convention alla quale siamo abituati?
Al momento non si hanno risposte a questa domanda, ma è anche vero che se molti organizzatori hanno annullato e rimandato a data da destinarsi gli eventi, altri non hanno perso tempo e hanno cercato di reinventarsi, cambiando completamente l’idea di convention dedicate al fumetto.
Già dallo scorso anno, infatti, molte associazioni hanno pensato di ovviare al problema sfruttando il fattore “online”, come ad esempio Lucca Comics & Games, che ha diviso l’evento tra conferenze e presentazioni sia in presenza che in streaming, per evitare orde di appassionati ammassati nei vicoli della città. Oppure gli organizzatori di due degli eventi milanesi più grandi e seguiti sul territorio italiano, quelli della Milan Games Week e di Cartoomics, che, unendo le forze, hanno organizzato un intrattenimento solo ed esclusivamente in streaming su Twitch.
Insomma, sul panorama fieristico sono state molte le soluzioni che hanno comunque fatto sì che gli eventi si svolgessero in egual modo, ma ovviamente l’affluenza non ha rispecchiato le aspettative, anche perché i visitatori che scelgono di fare acquisti emozionali nei vari stand delle fiere non provano la stessa pulsione davanti allo schermo di un pc. Stesso discorso per quanto riguarda i cosplayer, che nel tempo si sono ormai organizzati con shooting fotografici privati nel rispetto delle norme di sicurezza dettate dal periodo o addirittura da remoto, dove fotografi e soggetti delle foto scattano e posano davanti agli schermi dei loro computer, ognuno rispettivamente dalla propria abitazione. E così, i salotti e le stanze di casa si sono trasformati in veri e propri studi fotografici, eliminando quella meravigliosa sensazione di andare alla ricerca di un angolo per poter scattare qualche foto ricordo della convention.
L’organizzazione di eventi e raduni online ha così contribuito a mandare avanti, per quanto possibile, questo settore e si è largamente diffusa, ma la speranza di tornare alle modalità classiche è molto alta, soprattutto ora che l’Italia sta procedendo su larga scala con la campagna vaccinale su tutto il territorio nazionale.
Gli scenari possibili
Rimane però il dilemma su cosa accadrà: quali scelte verranno adoperate per il futuro? Di recente, nell’ambiente cosplay, si parla di tanti eventuali scenari. Per le fiere al chiuso si discute il fatto di aspettare che la pandemia venga debellata del tutto e che si torni alla normalità; oppure di organizzare ugualmente gli eventi contingentando i visitatori, per quanto difficile sia; oppure ancora, puntare sul buon senso delle persone ed organizzare le fiere, gare e concerti compresi, come si faceva prima di marzo 2020.
Mentre per quelle all’aperto, che occupano intere città o parti di esse, come ad esempio Lucca Comics & Games, forse si opterà nuovamente per la modalità ibrida tra live e online come lo scorso anno. Tutte ipotesi diverse ma allo stesso tempo realistiche che dipendono solo ed esclusivamente da come si evolverà la situazione. Di certo rimane il fatto che non basterà soltanto potenziare fortemente il lato promozionale, ma bisognerà anche irrigidire le regole per poter garantire una maggior sicurezza sanitaria a tutti coloro che partecipano, siano essi lavoratori o visitatori.
Conclusioni
Per concludere, la situazione non è affatto semplice: tra annullamenti dell’ultimo minuto, eventi rimandati più e più volte e aperture e chiusure altalenanti non si è ancora in grado di poter dare soluzioni definitive e fissare date che potrebbero non essere rispettate.
Rimane solo da sperare in una prossima ripartenza che, stavolta, ci si augura non sia solo temporanea. E ovviamente questa speranza non è rivolta soltanto agli organizzatori di eventi e al settore dell’intrattenimento ma a tutti i lavoratori di quei settori che negli ultimi periodi si sono visti togliere tutto, dalle abitudini alla dignità.
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