40 anni, Ridley Scott portava sugli schermi del cinema una delle creature più memorabili della storia della fantascienza, con il film Alien. In occasione di questa ricorrenza, abbiamo selezionato 10 giochi da tavolo ispirati più o meno ufficialmente all'universo creato da Ridley Scott
Ambientato in un futuro non troppo lontano, il mito di Alien si sviluppa in sei film (senza contare i crossover con la serie di Predator) che raccontano vari incontri tra alcuni sfortunati terrestri e la razza degli Xenomorfi, creature perfette e micidiali armi biologiche di distruzione. Tante scene memorabili sono derivate dai film della saga, specialmente dai primi tre, e l’aspetto quasi biomeccanico del mostro, concetto ideato dall'artista svizzero H.R. Giger, fa ormai parte dell’immaginario collettivo ed è l’emblema dell’orrore che può nascondersi nello spazio.
La forza dell’immaginario della saga sta nella sua ambientazione, spesso claustrofobica, fatta di cunicoli, anfratti bui e angoli dietro quali nascondersi mentre una creatura spietata è a caccia della preda. Il secondo film della saga – Aliens – Scontro Finale – introduce i Colonial Space Marines, forze militari che proteggono le colonie extramondo dei futuri Stati Uniti. La battaglia tra Xenomorfi e Space Marine è memorabile, combattuta a colpi di lanciafiamme e sangue acido, mitragliatori e fauci aguzze.
Molti giochi da tavolo, negli anni, hanno cercato di catturare la claustrofobia e la tensione che si respira nei film. Ecco quindi 10 titoli ambientati nello Xenoverse, l’universo narrativo in cui sono ambientati i film, o ad esso ispirati
Spuntano dalle pareti!
Colonial Marines e Xenomorfi che si affrontano: quali generi si prestano a trasportare sul tavolo questa carneficina? Naturalmente i generi dei dungeon crawler, dei giochi di battaglia tattica (skirmish) e del survival horror.
Aliens (1989)
Tra i diversi giochi che hanno potuto sfruttare la licenza originale, il gioco della Leading Edge Games del 1989 permette a fino a 9 giocatori di reinterpretare momenti clou del secondo film in un gioco di battaglia tattica skirmish. Nonostante i componenti siano della qualità che si può aspettare da un prodotto degli anni 80 – tabellone di cartone leggero, carte sottili, personaggi realizzati in cartone – ed il regolamento semplice il gioco fa un discreto lavoro nell'immergere i giocatori nella tensione del film: l’evidente inferiorità numerica dei giocatori nei panni degli Space Marines contro gli Xenomorfi gestiti automaticamente dal gioco mette i giocatori pesantemente sotto pressione mentre cercano di raggiungere l’uscita dello scenario. Il gioco è fuori produzione da tempo, ma ne esiste ancora qualche copia disponibile – a caro prezzo – per i collezionisti. Per avere un idea del gioco, sul web ne esistono diverse versioni digitali raggiungibili con una semplice richiesta.
Space Hulk
Uscito per la prima volta nello stesso anno del gioco Aliens ed ormai giunto alla quarta edizione, Space Hulk è una versione distillata e semplificata per due giocatori del wargame di miniature Warhammer 40k. Anche se la guerra tra gli Space Marines e i Genestealers è parte dell’ambientazione di WH40k, l’ispirazione ad Alien è abbastanza evidente: gli alieni sono in superiorità numerica e micidiali nel combattimento ravvicinato, ed il giocatore che controlla gli Space Marines è continuamente sotto pressione, mentre si aggira per i cunicoli della mappa cercando di completare le missioni degli scenari che compongono la Campagna. Proprio come nel film Aliens, i Genestealer entrano nella mappa sotto forma di blip, segnali captati dal rilevatore di movimento che possono nascondere una o più creature che possono rimanere celate finché non entrano nel campo visivo di un Marine. Come se non bastasse, il giocatore che controlla i Marines ha meno punti azione da spendere ed un tempo limitato per farlo, al contrario del suo avversario, che ha un tempo illimitato. Tutte le edizioni di Space Hulk sono impreziosite da una mappa componibile di cartone spesso di ottima qualità e da decine di mi nature della Games Workshop, per un bellissimo impatto visivo.
Alien vs. Predator: The Hunt Begins
Proseguendo sulla traccia di Space Hulk, la polacca Podros Games ha mescolato wargames, miniature ed un regolamento (non proprio) semplificato per creare un altro gioco su licenza ufficiale, Alien vs Predator: The Hunt Begin. Giocabile sia come wargame puro che come gioco da tavolo, in AvP da 1 a 3 giocatori possono utilizzare le tre fazioni, Marines, Predators (Yautja) e Aliens (Xenomorfi), per mettere in scena scontri tattici o seguire la campagna inclusa nel gioco. La scatola del gioco contiene le miniature necessarie per giocare con il regolamento base (The Hunt Begins), mentre sono disponibili per la modalità wargame decine di miniature aggiuntive, inclusi personaggi o elementi scenici, per espandere l’esperienza. Nella sua forma di wargames, AvP ha tutte le caratteristiche di un gioco alla Warhammer 40k, fatto di statistiche, metri per misurare gittate e linee di tiro, e dadi da tirare. Come in Space Hulk, questo regolamento viene poi semplificato per poter essere giocato in una modalità campagna. Le similitudini non finiscono qui, dato che AvP utilizza un sistema simile a Space Hulk per nascondere i movimenti delle unità – di qualsiasi fazione - sotto forma di ping. Sfortunatamente i diritti per il franchise di Alien vs Predator sono scaduti e l’editore Podros Games ha interrotto la produzione del gioco all'inizio di quest’anno.
Nemesis
A differenza di quello che si può pensare, il titolo di questo gioco di Adam Kwapinski per Rebel Games e Awaken Realms, recente successo su Kickstarter e presto in Italia per Cranio Creations, non fa riferimento ad una nemesi, ad un nemico, ma ad una nave. L’astronave Nemesis infatti è la nave in cui i giocatori, da 1 a 5, vengono risvegliati in emergenza dal sonno criogenico per trovare la nave in condizioni critiche ed un compagno divorato nel sonno da creature non meglio identificate. I giocatori sono costretti a muoversi di stanza in stanza per capire come far funzionare di nuovo la nave per poter sulla Terra prima che sia troppo tardi. Quando si muovono, però, i giocatori faranno rumore, attirando le creature che si nascondono e strisciano nei corridoi e nel sistema di aerazione della nave, mosse automaticamente dal gioco. Già a partire dalla grafica della scatola ed al design delle creature, appare evidente il richiamo ad Alien: astronavi sperdute, sonni criogenici interrotti, creature in agguato e sopravvivenza difficile. A differenza degli altri titoli elencati, Nemesis spinge più sull'elemento survival che sulla parte skirmish del gioco, ed introduce una nuova meccanica di bluff e semi-cooperazione: ciascun giocatore ha due obiettivi segreti, uno legato alla Corporation ed uno personale, e nel corso del gioco dovrà sceglierne uno da terminare per vincere la partita. Anche questo è un elemento comune nella saga di Alien, che ha visto diversi personaggi con delle agende personali non sempre allineate con gli interessi del gruppo. Questo gioco ha diversi elementi interessanti, come la gestione delle azioni con le carte e la meccanica del rumore per l’ingresso delle creature sulla mappa. Tra carte eventi e tiri di dadi, Nemesis non è certo un gioco strategico, ma proprio per questo è quello che restituisce meglio l’impressione della famosa tagline “nello spazio, nessuno può sentirti urlare e vale sicuramente l’acquisto.
DOOM: the board game
Altra licenza molto famosa, la trasposizione da tavolo del classico videogioco di id Software e Bethesda, presto in Italia per Asmodee nella sua edizione rinnovata, a prima vista è parte di un universo a narrativo a sé, in cui un’orda di demoni, gestita da uno dei giocatori, ha invaso una base militare su Marte costringendo un gruppo di Marines, impersonati dagli altri 1-4 giocatori, a completare una serie di obiettivi per sopravvivere e respingere i demoni. Ma nel gestire un gruppo di Marines che deve cooperare per sopravvivere alle creature simil-aliene, è molto facile vedere riferimenti agli eventi di Aliens - Scontro Finale o dell’ultimo Alien: Covenant. A parte ciò, il gioco è uno skirmish-survival con delle ottime miniature e con un regolamento molto semplice, ma che permette un’elevata personalizzazione.
Alone
In tema survival, un altro titolo molto interessante ha da poco raggiunto il successo su Kickstarter: Alone di Andrea Crespi e Lorenzo Silva per Horrible Games, ribalta il modello classico del dungeon crawler/survival horror “uno contro tutti”. In Alone, un giocatore interpreterà l’Eroe, uno dei personaggi alle prese con gli scenari che compongono la campagna del gioco, mentre da 1 a 3 giocatori gestiranno le creature che cercheranno di uccidere l’Eroe, in un gioco completamente asimmetrico. Il giocatore Eroe, infatti, in pieno stile Alien, esplora uno spazio ostile che non conosce e che scopre angolo dopo angolo, attento ad evitare rischi e trappole pianificate dagli avversari. La mappa si compone mano a mano che viene esplorata, ma poiché l’Eroe può vedere solo fin dove arriva la sua torcia, le stanze che vengono lasciate indietro vengono tolte dal tavolo, mettendo alla prova la memoria del giocatore. I giocatori Avversari invece hanno l’informazione completa, conoscono tutta la mappa e possono tenere traccia dietro uno schermo di tutto quello che succede, per pianificare una strategia per uccidere l’Eroe. Devono però stare attenti a pianificare, perché nel comunicare tra di loro ad alta voce le proprie strategie – visto che non possono mostrarsi le carte possedute a vicenda – inevitabilmente forniscono indizi all'Eroe sui pericoli che lo aspettano. Anche se le creature non appartengono allo Xenoverso, giocare nei panni dell’Eroe, esplorando corridoi sconosciuti nella cui oscurità si nascondono mostri e pericoli, è certamente un’esperienza che avvicina il giocatore alla Ripley della saga di Alien.
"E’ fatta, gente! Fine partita, fine partita!" - Hudson
Alien non ha ispirato solo giochi di skirmish o di miniature, ma la licenza o l’ispirazione è stata usata per realizzare giochi con meccaniche diverse da quelle viste sopra.
Legendary Encounter: an Alien deck building game
Upper Deck, azienda leader nei giochi di carte collezionabili, ha creato un sistema molto versatile di deck building, chiamato Legendary Encounter, e lo ha applicato a diverse licenze come Firefly, Buffy The Vampire Slayer o, appunto, Alien. Legendary Encounter: Alien è sicuramente uno dei più riusciti della serie Legendary Encounter. Giocabile in solitario o come cooperativo fino a 5 giocatori. Utilizzando le oltre 600 carte, utilizzando la meccanica del deck building i giocatori pescano carte dal proprio mazzo per poter Attaccare gli alieni o Reclutare nuove carte per rinforzare il proprio mazzo. Licenza a parte, il gioco fa un ottimo lavoro nel calare i giocatori nel mondo di Alien, tra la tensione degli alieni che entrano in gioco sotto forma di carte coperte e l’urgenza di distruggere i Facehugger prima che uno dei giocatori sia infettato con un Chestbuster, che alla fine lo ucciderà e trasformerà il personaggio del giocatore in uno Xenomorfo.
Vs System 2PCG: The Alien Battle
All'origine del sistema Legendary Encounter, il Versus (o Vs) system è un sistema di gioco con carte collezionabili inventato da Upper Deck. Similmente ad altri titoli come Yu Gi Ho! o Magic: The Gathering, il VS system nasce per simulare battaglie tra supereroi. Tra le varie edizioni a tema, esiste anche il box Alien Battle, contenente 200 carte e tutto il necessario per giocare. Pur se il gioco è lo standard Vs System con qualche minima eccezione, i fan di Alien riconosceranno i vari personaggi, gli equipaggiamenti ed i luoghi resi memorabili dai film.
Space Hulk: Death Angel the card game
Il gioco di Space Hulk ha molti pregi, ma di certo ha una scatola molto ingombrante ed ha bisogno di tavoli di grandi dimensioni per essere giocato. Per renderlo più portatile, Fantasy Flight ha creato Death Angel - il gioco di carte, che distilla l’esperienza di Space Hulk in un mazzo di carte. Giocabile da 1 a 6 giocatori, questa volta il gioco stesso si occupa di far entrare e muovere i Genestealer che attaccano la colonna di Space Marine mentre avanza di stanza in stanza. Selezionando le azioni e risolvendole nell'ordine dettato dalle carte giocate, i giocatori devono collaborare per resistere agli assalti delle micidiali creature e sopravvivere fino all'ultima stanza per soddisfarne le condizioni di vittoria. Come nel caso del suo fratello maggiore, è molto facile in Space Hulk: Death Angel immaginare di avere a che fare con alieni Xenomorfi piuttosto che con Genestealer, per immergersi nei film.
Escape from the Aliens in Outer Space
L’ultimo titolo di questa raccolta, distribuito in Italia da Cranio Creations, ammicca ai titoli dei film di fantascienza degli anni ’50, che richiama anche con lo stile grafico che ricorda quello di certe locandine cinematografiche d’epoca. Il gioco si basa sul movimento nascosto e sul bluff: ogni giocatore, umano o alieno, segna il proprio movimento sulla sua mappa, nascondendolo agli altri; se si ferma sulle caselle “pericolo”, deve pescare una carta che può costringerlo a rivelare la sua posizione o può dargli la possibilità di bluffare. Gli alieni vincono se riescono ad uccidere tutti gli umani, mentre lo scopo degli umani è di scappare dalla nave alla deriva nello spazio. Pur se gli alieni non hanno caratterizzazione ed il tono del gioco non è claustrofobico, la tensione e il clima di sospetto collocano l’esperienza di gioco a metà tra La Cosa ed Alien.