Come Disney Plus ha cambianto la percezione del Marvel Cinematic Universe

La performance al cinema di Black Panther: Wakanda Forever porta a chiedersi come Disney Plus abbia cambiato la percezione del Marvel Cinematic Universe

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a cura di Manuel Enrico

Black Panther: Wakanda Forever
sta dominando nelle sale cinematografiche, dando al finale della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe una chiusura di spessore dopo un andamento non proprio eccellente. Pur riconoscendo il successo della seconda avventura dell’eroe wakandiano, non si può fare a meno di notare che la seconda settimana di programmazione segna un netto calo di presenze in sale (un bel -60%), dato che spinge a chiedersi quanto Disney Plus abbia cambiato la percezione del Marvel Cinematic Universe nel pubblico.

Dopo Black Panther: Wakanda Forever come Disney Plus ha cambiato la percezione del Marvel Cinematic Universe?

A sollevare questa perplessità è il paragone con il primo film di Black Panther, che nella seconda settimana di programmazione aveva segnato una flessione di spettatori più contenuta (-40%). Dal 2018, anno di uscita di Black Panther, a oggi le abitudini del pubblico sono cambiate in modo evidente, anche in virtù della pandemia che ha spinto a vedere nello streaming una valida alternativa, che nel caso del Marvel Cinematic Universe ha un ulteriore elemento di rottura: Disney +.

Non è un mistero che la piattaforma streaming Disney presenti le uscite cinematografiche dei propri titoli, di qualsiasi franchise essi siano, con un delay di massimo 45 giorni. Lo abbiamo visto con Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Thor: and Thunder, questa attesa tutto sommato ridotta per godersi comodamente a casa, senza costi aggiuntivi come avvenuto in periodo di pandemia con Black Widow o Jungle Cruise, è inferiore alla tradizionale attesa tra le diverse uscite cinematografiche del Marvel Cineamtic Universe, che anche nel biennio 2018-2019 si attestava sui sei mesi. Dettaglio non indifferente, che con la Fase Quattro, in cui si è dato vita a un ricco parterre di serie TV e di progetti secondari (Marvel’s What if…? e Special Presentations), ha mostrato come il Marvel Cinematic Universe non sia più un contesto meramente cinematografico, ma possa esser goduto anche come esperienza domestica.

Pur ammettendo che capitoli come Avengers: Infinity War e Endgame mostrano uno spettacolo visivo che viene valorizzato maggiormente dal grande schermo, la presenza di un ricco catalogo corollario alla dimensione cinematografica del franchise, in concomitanza con la difficile vita delle sale nello scorso biennio, ha rappresentato un banco di prova per il Marvel Cinematic Universe. I risultati al botteghino, considerati nella totalità dell’attuale situazione del settore, rimangono traguardi di successo, ma non sembrano in grado, almeno al momento, di ripetere gli exploit delle precedenti fasi, complice anche la decisione dei Marvel Studios di puntare maggiormente al comparto seriale.

Dopo questo approccio narrativo differente durante la Fase Quattro, che lascia la sensazione che i Marvel Studios vedano come canale preferenziale non più il grande schermo ma Disney+, le prossime produzioni del franchise saranno un test per comprendere come i Marvel Studios intendano sviluppare il proprio universo narrativo

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