Quando nella scorsa edizione di Lucca Comic & Games è comparso il numero 0 della collana a fumetti di CMON, si era intuito come questo progetto avrebbe riscosso subito un grande interesse. L’idea di coinvolgere un team artistico di primissimo livello per realizzare storie ambientate in tre board game di successo (Zombicide, Chtulhu, Zombicide: Invader) era apparsa come un ottimo inizio, visto che avrebbe affidato alle cure di personalità come Stefano Vietti, Luca Enoch, Giancarlo Olivares, Riccardo Crosa e Alessio Moroni il compito di portare su pagina le avventure di questi dinamici mondi.
In occasione dell'avvio della campagna Kickstarter, Luca Enoch ci accoglie nel mondo dei fumetti CMON
Uno sforzo, ovviamente, che ha richiesto il contributo anche di altre importanti figura del mondo dei comics, spesso dimenticate ma il cui apporto è essenziale per le nostre letture. Dalla realizzazione del progetto grafico, affidato a Matteo Brembilla, alla colorazione, con Paolo Francescutto, sino al lettering, firmato da Marina Sanfelice.
In questi giorni è iniziata su Kickstarter la campagna crowd funding per questo progetto, occasione ideale per fare il punto della situazione con i protagonisti di questa impresa. A Lucca avevamo colto le prime indiscrezioni con una chiacchierata con Luca Enoch, ed è stato proprio uno dei due padri di Dragonero ad accoglierci nuovamente all’interno dei fumetti di CMON.
I fumetti di CMON si basano, come detto, sui celebri board game che danno il titolo anche ai volumi al centro della campagna crowd funding, motivo per cui si potrebbe pensare che i due sceneggiatori siano degli appassionati del genere, ma quando si chiede a Enoch il suo curriculum vitae da accanito giocatore arriva al prima sorpresa!
La mancata esperienza nel campo non sembra però aver spaventato Enoch, che affiancato dall’amico Stefano Vietti si è comunque cimentato in questa impresa. Quello che può esser stato differente rispetto ad altri personaggi con cui Enoch si è cimentato in passato è l’origine, visto che in questo caso la genesi dei protagonisti era già definita
Una novità non indifferente, ma che può rappresentare anche un sfida avvincente per un autore che nella sua carriera ha dato vita ad alcune delle eroine più appassionanti del nostro panorama fumettistico, come Sprayliz, Lilith o Gea. Questo nuovo processo creativo, però, non ha cambiato le abitudini di Enoch, che è rimasto fedele al suo modus operandi, a cui ha aggiunto dei passaggi necessari per familiarizzare al meglio con i mondi che avrebbe dovuto raccontare
Quindi a Enoch è stato affidato come in solitaria la realizzazione di Death May Die, ambientato nel lovecraftiano Chtulhu. Dal numero 0 presentato a Lucca, era evidente come ci fosse un’attenzione particolare ad aspetti non solo di caratterizzazione dei personaggi, ma anche di rispetto della lore del gioco e delle verità storiche del periodo in cui è ambientato il gioco di CMON. Quale sarà dunque stata la difficoltà maggiore per Enoch?
A tutto questo, si unisce anche la novità del crowd funding. Abituato ad una diffusione più tradizionale del proprio lavoro, per Enoch questa procedura deve essere stata una innovazione non da poco, chissà come lo ha vissuta….
Mentre con Enoch stiamo chiacchierando, la campagna di Kickstarte dei fumetti CMON, attiva da meno di un giorno, non si è limitata a raggiungere il goal prefissato, ma lo ha polverizzato arrivando a decuplicare l’obiettivo prefissato! E mancano ancora una manciata di giorni per poter ulteriormente incrementare il ricco bottino della campagna, occasione che ci consente di raccogliere impressioni ed emozioni anche degli altri protagonisti di questo intrigante progetto
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