Cinema e Tv: i 5 migliori e peggiori adattamenti dal mondo dei videogiochi

Abbiamo stilato una lista dei migliori e peggiori adattamenti dai videogiochi, così da sfatare qualche mito e diceria in merito.

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a cura di Nicholas Massa

La recente uscita di The Last of Us si è scontrata direttamente con uno stereotipo tipico che accomuna la dimensione dei videogiochi a quella di cinema e serie tv. Sostanzialmente quasi tutti gli adattamenti provenienti dalla dimensione videoludica hanno deluso sia il grande pubblico che gli appassionati. La colpa principale di questa visione si rintraccia in tutti quei film e prodotti che negli anni hanno provato ad unire le due realtà senza mai riuscirci veramente, generando trasposizioni che non sono state in grado di restituire le stesse sensazioni provate dai giocatori, ampliandole attraverso mezzi espressivi diversi. Eppure non tutte le trasposizioni sono andate male in questo senso, per questo abbiamo deciso di raccogliere i 5 migliori e peggiori adattamenti mai realizzati dal mondo dei videogiochi.

Di base il mondo dei videogiochi e quello di cinema e serie tv non sono mai andati troppo d’accordo, generando adattamenti che in molti hanno considerato fra le cose migliori e peggiori mai realizzate. La nuova serie HBO ha quindi riaperto questo dibattito generando due fazioni distinte: da una parte coloro che sono ancora amareggiati dagli esperimenti precedenti, e dall’altra i fiduciosi consapevoli che non tutti i prodotti usciti hanno raccolto reazioni negative.

Partiamo, quindi, con questa nuova lista, aprendo le danze proprio con quelli che sono considerati i 5 peggiori adattamenti mai realizzati dal mondo dei videogiochi, per poi seguire coi migliori. Ricordandovi che non tutti hanno il talento di Peter Jackson, per fare un esempio, nell'adattare le cose.

Cinema e Tv: i 5 migliori e peggiori adattamenti dal mondo dei videogiochi

Super Mario Bros. del 1993

Diretto da Rocky Morton e Annabelle Jankel, su una sceneggiatura di Parker BennetTerry RunteEd Solomon, Super Mario Bros. del 1993 è il primissimo esperimento mai realizzato di contatto fra il mondo dei videogiochi e quello del cinema, nonché il primo tentativo di trasporre un videogioco a questi livelli. Con Rob Hoskins come Mario e John Leguizamo nei panni di Luigi, la pellicola fu un gigantesco flop ai cinema con incassi che si aggiravano intorno ai 38 milioni di dollari, a fronte di un budget di 42-48 milioni.

Perché il grande pubblico non ha apprezzato un tentativo del genere? Semplice, questa pellicola pure avendo il nome e i diritti dello storico personaggio Nintendo si è presa un sacco di libertà in fase di scrittura e adattamento, restituendo un’avventura lontanissima da quella che gli appassionati si sarebbero aspettati di trovare. La storia di base si costruisce su un salvataggio, il punto interrogativo più grande, però, è il contesto in cui tutto avviene.

Dopo che un meteorite si schianta sulla Terra vengono a formarsi due realtà parallele. Così Mario e Luigi si ritroveranno a dover compiere una particolare missione in una sorta di mondo distopico alla cyberpunk, lontanissimo dal contesto spensierato e coloratissimo dei celebri videogiochi. Il film, infatti, si discosta dall’aura infantile che tutti conosciamo per impiantare la narrazione in una sorta contesto che ibrida Blade Runner, a Ghostbusters, con palesi contaminazioni anche dal Mago di OZ. Un mix di elementi caotici e anni ’90 che ha disturbato gli appassionati e il pubblico in generale.

Prince of Persia: Le sabbie del tempo

Uscito nel 2010 e diretto da Mike Newell, anche Prince of Persia: Le sabbie del tempo non venne per nulla apprezzato dai fan dei videogiochi. Pur non essendo andato malaccio al botteghino, il pubblico storse il naso per l’insieme degli elementi che componeva il film. In moltissimi non digerirono il casting di Jake Gyllenhaal nei panni del principe Dastan (dato che non aveva i lineamenti “giusti” per un ragazzo di origini persiane, avvicinandosi più allo stereotipo dell’occidentale che si finge quello che non è), inoltre una serie di cambiamenti fondamentali nella storia hanno spostato la narrazione verso una direzione inedita che i fan ancora oggi non sono riusciti a comprendere fino in fondo.

Così dalla storia oscura di un regno in rovina, hanno tratto una sorta di “fiaba” in cui gli equilibri di potere interni a una famiglia regale vengono distrutti dall’esistenza di un leggendario pugnale magico. Non oscurità e luce, ma esseri umani e avidità. Purtroppo un approccio del genere non ha convinto.

Il film di Assassin’s Creed

Non era la prima volta che la saga di Assassin’s Creed si allontanava dalle sue origini videoludiche, anche perché stiamo parlando di un insieme di storie che negli anni hanno invaso anche la dimensione cartacea con romanzi e libri di vario tipo. Il suo arrivo nei cinema, quindi, non poteva che attrarre l’attenzione di tutti quanti, alimentando una speranza che, alla fine dei giochi, non ha soddisfatto coloro che l'hanno visto sul grande schermo.

Il problema di Assassin’s Creed non fu tanto la trama e le varie differenze, quanto l’appeal estetico generale. In moltissimi lamentarono una certa freddezza nella sua composizione e nel modo in cui scelsero di realizzare alcuni sviluppi sia narrativi che action. Tutte le differenze con gli elementi leggendari che hanno definito la saga su console hanno allontanato gli appassionati, alimentando aspre critiche e lamentele anche dalla stampa specializzata, che non ha tardato a stroncarlo.

Hitman: Agente 47

L’adattamento del 2015 di Hitman non è stata una delle idee migliori che potessero tirare fuori. Già il film del 2007 non aveva convinto quasi nessuno, con questo nuovo tentativo hanno confermato tutti i dubbi che il pubblico nutriva da tempo. Con Rupert Friend come protagonista, diretto da Aleksander Bach e sceneggiato da Michael Finch e Skip Woods, la pellicola è rimasta sospesa in termini di giudizi, tanto che la sua uscita è passata abbastanza in sordina. Le recensioni negative non sono tardate ad arrivare però, tutte concentrate a demolirne gli aspetti strutturali e i vaghi tentativi di trasporre una delle saghe più celebri di sempre.

Street Fighter - La sfida finale 

Nel 1994 Street Fighter tentava di ammaliare gli appassionati arrivando anche sul grande schermo (da noi è arrivato nel ’95). Purtroppo questo tentativo di “espansione” non raggiunse i risultati sperati, portando solamente delusione nei cinema di tutto il mondo. La grande attrattiva verso questo progetto, deriva dalla fama che i videogiochi avevano guadagnato nel corso degli anni. Stiamo parlando di una vera e propria istituzione in ambito cabinati e oltre che adesso tentava il grande salto.

Il risultato fu un film generalmente mediocre che non ricorda più nessuno. Steven E. de Souza confezionò un’esperienza estremamente “facilona” nel suo insieme, accorpando momenti trash a volti noti del cinema dell’epoca. Il risultato non convinse praticamente nessuno, pur non essendo stato un vero e proprio flop in termini di budget e introiti.

Se fino ad ora abbiamo parlato solamente  peggiori adesso ci spostiamo per presentare i 5 migliori adattamenti dal mondo dei videogiochi, o comunque di quelli che hanno convinto maggiormente il grande pubblico, e prendiamo in considerazione:

The Witcher

La serie tv di Netflix che attinge sia alle origini letterarie del personaggio che fa da titolo, che anche ai videogiochi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Nel ruolo di Geralt di Rivia troviamo un Henry Cavill in gran forma, pronto a portare sul piccolo schermo uno personaggio che in moltissimi attendevano di vedere da sempre. Dopo il grande successo della prima stagione e la buona accoglienza della seconda, questo prodotto si prepara ad ampliarsi ulteriormente con nuove storie in atto per il piccolo schermo.

Cyberpunk: Edgerunners

Sempre in tema serie tv Cyberpunk: Edgerunners sviluppa il suo intero potenziale e storia dentro al contesto narrativo da cui trae il suo stesso titolo. Partendo dal videogioco di Cyberpunk imbastisce, quindi, una storia a parte con un protagonista che si ritrova coinvolto in una serie di vicissitudini immediatamente familiari a coloro che hanno amato il videogioco, con la possibilità di apprezzare la situazione anche se non si è videogiocatori abituali.

Ad affascinare, quindi, non è solamente quello che accade a KENN, il suo protagonista,ma il mondo che lo circonda, in un tripudio di dettagli e momenti profondamente maturi che hanno saputo ammaliare gli amanti del genere. La trovate su Netflix.

Arcane 

Restando sempre nel catalogo di Netflix, non potete lasciarvi sfuggire Arcane. Si tratta di una serie tratta da League of Legends, il celebre videogioco online. L’enorme successo che ha riscosso non è passato inosservato a nessuno e gli appassionati restano in attesa di una nuova stagione. Ideata da Alex YeeChristian Linke, la storia si sviluppa nei meandri di una città che ibrida la tecnologia alla magia sullo sfondo di un conflitto che continua a dividere i cittadini. In tutto questo due sorelle si scontrano e ritrovano nella speranza di dare una risposta a qualcosa che ancora non comprendono.

Castlevania

Partendo dall’omonimo e famosissimo videogioco, Warren Ellis sviluppa una serie tv animata che attinge pienamente dall’immaginario dark e horror che i giocatori conoscono, delineando il viaggio di un particolare cacciatore di vampiri che combatte esseri terrificanti e cerca i proteggere il prossimo.

In questa serie tv di Netflix ritroviamo fedelmente lo stile che da sempre delinea la saga videoludica da cui è tratta, cercando di ampliarne le possibilità narrative con un’esperienza visiva e animata che sa come tenere con il fiato sospeso.

Pokémon: Detective Pikachu

Con Pokémon: Detective Pikachu ci troviamo davanti ad un esperimento che riuscì a catturare i favori del grande pubblico, pur proponendo un’avventura molto particolare in termini di genere. Tratta dai celebri videogiochi giapponesi, questa pellicola racconta la storia di un giovane che si mette alla ricerca di suo padre, indagando sulla situazione insieme a nientemeno che Pikachu.

Il duo si ritroverà a collaborare in un mondo che ibrida realtà e fantasia, in un contesto comico e serio al tempo stesso che ha saputo come funzionare (se interessati a recuperare il film lo trovate comodamente su Amazon).

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