La vastissima influenza del romanzo di Mary Shelley è testimoniata da questo insolito film a bassissimo budget, che si iscrive nella stagione della blaxploitation, sottogenere di caratterizzazione etnica del trend che si affermò negli anni '70 nel cinema statunitense, in cui si cercava di ottenere il massimo da film a basso costo che sfruttavano argomenti di attualità, generi di nicchia, underground, o a sfondo sessuale. Per il resto è meglio dimenticare questo titolo, brutto anche al confronto col Blacula dell'anno precedente, appartenente sempre allo stesso filone.