I 3 motivi per recuperare Brooklyn Nine-Nine su Netflix

Se siete in cerca di qualcosa di leggero per impegnare le vostre serate, allora Brooklyn Nine-Nine su Netflix è la serie che fa per voi!

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a cura di Francesca Borrello

Di serie per occupare le nostre serate ce ne sono ormai parecchie. Quale che sia il vostro servizio streaming preferito, avete una lista molto lunga tra cui scegliere. Specialmente nell'ultimo periodo poi, tra Cyberpunk Edgerunners (di cui trovate qui la nostra recensione), Gli Anelli del Potere e She-Hulk, ogni gusto è decisamente soddisfatto. Se però siete in uno di quei momenti in cui avete finito tutti gli episodi disponibili della vostra serie del cuore, non disperatevi! Una tra quelle che possiamo consigliarvi per ingannare l’attesa è Brooklyn Nine-Nine! Disponibile su Netflix con tutte e otto le stagioni da oggi 19 settembre, è stata prodotta nel 2013 e per i successivi quattro anni dalla FOX, per poi passare alla NBC per le ultime tre stagioni.

La serie è una commedia poliziesca, ambientata nel distretto numero 99 a Brooklyn e segue le vicende di un gruppo di detective del turno diurno durante i loro casi. Tra delinquenti, colpi di Halloween e situazioni imbarazzanti, la squadra di poliziotti si trova ad affrontare un cambiamento alla guida con un nuovo capitano. Ma quali sono le ragioni per cui dovreste guardare Brooklyn Nine-Nine?

Brooklyn Nine-Nine, perchè guardare la serie tv di Netflix

Comica si, ma non demenziale

Uno dei punti forti di Brooklyn Nine-Nine è quello di essere una serie sempre pronta a non prendersi troppo sul serio: le battute sono varie e frequenti, mentre ogni personaggio ha il proprio personale modo di scherzare che si può ben riconoscere in ogni stagione. Nonostante la quantità di comicità presente però, non si scade mai nel banale o nel volgare, tanto da non avere quasi mai parolacce al suo interno.

Proprio per questo motivo, Brooklyn Nine-Nine potrebbe essere una serie adatta un po’ a chiunque, indipendentemente dall’età. Questa sua leggerezza di spirito la rende perfetta anche per tutti quegli spettatori che non vogliono qualcosa di troppo impegnativo da seguire, magari per ingannare l’attesa della loro serie preferita. Non avendo una trama intricata a fare da filo conduttore tra una stagione e l’altra, gli episodi sono molto scorrevoli e non si rischia di perdere nozioni fondamentali se non se ne guardano uno o due.

Crescita costante dei personaggi

Generalmente in serie comiche con un minutaggio basso per ogni episodio, si tende a non avere una grossa caratterizzazione dei personaggi durante le varie stagioni. In Brooklyn Nine-Nine però, la squadra di detective newyorkesi subisce ogni evento che accade ed ognuno di loro ha la propria distinta reazione. I produttori hanno saputo dare un arco di crescita ad ognuno di loro, accompagnandoli nel loro percorso senza mai forzare i cambiamenti.

Ad esempio, Jake Peralta (Andy Samberg) è forse quello che mostra di più la propria crescita di più tra i protagonisti: se nei primi episodi possiamo vedere quanto sia infantile e abbia qualche problema con l’autorità pur restando uno tra i migliori nel suo campo, con il passare degli episodi ci si può accorgere dei suoi miglioramenti, sia a livello individuale, sia a livello di relazioni con gli altri compagni di lavoro e amici. Non è il solo, però: tutti bene o male, affrontano delle tappe durante le otto stagioni che li portano a crescere come persone, sbagliando magari, ma senza mai arrendersi e facendolo sempre con il sostegno degli altri.

L’attenzione ai temi attuali

Alcune delle situazioni che i protagonisti si trovano a dover affrontare inoltre, sono prese dall’attualità e dalla quotidianità. L’esempio principale (ed uno tra i primi che si possono incontrare nella storia) è proprio il Holt (Andre Braugher): il capitano del Novantanovesimo infatti è apertamente gay e in più di un episodio vengono portati in risalto alcuni tra i problemi che si è trovato a dover affrontare nella sua carriera.

La stessa Brooklyn Nine-Nine, per la precisione l’ottava e ultima stagione, ha avuto delle ripercussioni a causa di ciò che stava succedendo in America dall’estate del 2020. Oltre alla pandemia infatti, ci sono state anche tutte le rivolte inerenti al movimento Black Lives Matter, scatenato dall’uccisione di George Floyd.

Uno degli autori della serie, Dan Goor, ha per questo motivo annunciato che nonostante fossero già state girate quattro puntate, le avrebbero messe da parte per crearne di nuove adattandole al periodo storico molto importante, in accordo con tutti gli attori. Non fate però l’errore di giudicarla una mossa politica: il loro intento è stato quello di inserire in un contesto attuale i propri personaggi per mostrarne reazioni ed emozioni, ma sempre ben in linea con le loro personalità e caratteristiche.

C’è da dire che gli autori di Brooklyn Nine-Nine non hanno mai nascosto la loro voglia di creare diversità e rappresentare quante più realtà possibili nella loro serie, adattando gli script alle necessità del momento. Ne è una prova il fatto che inizialmente non erano previste tre donne all’interno del gruppo di detective ma solo due.

Quando Melissa Fumero (Amy Santiago) e Stephanie Beatriz (Rosa Diaz) si sono trovate ai provini per il ruolo originale, si erano dette sconcertate perchè non era mai successo di avere due latino americane come co-protagoniste in una serie. Con loro sorpresa però, invece di scegliere una sola di loro due una volta viste entrambe le attrici, hanno deciso di rivoluzionare i personaggi, creandone addirittura una terza appositamente per Chelsea Peretti, interprete dell’incomparabile Gina Linetti.

Brooklyn Nine-Nine è quindi una serie che è in grado di farvi appassionare e affezionare ad ogni suo personaggio, accompagnando quelle serate in cui avete bisogno di qualcosa di leggero per staccare la testa dai problemi. Il tutto con una buona dose di comicità, un cast formidabile ed una sigla decisamente orecchiabile!

Non vi resta quindi che provare a vedere Brooklyn Nine-Nine, disponibile in tutte e otto le stagioni su Netflix, dal 19 settembre!

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