Black Hammer: il mondo dei supereroi secondo Jeff Lemire

Jeff Lemire dona nuova energia al mito dei supereroi nel suo Black Hammer, la saga fumettistica pubblicata da Bao Publishing

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a cura di Manuel Enrico

Dopo quasi un secolo di presenza nell’immaginario collettivo, la figura del supereroe è andata oltre i limiti della pagina degli albi, diventando un elemento narrativo conosciuto ed apprezzato anche da chi non ha mai letto un albo a fumetti, soprattutto grazie alla nascita del filone cinematografico che ha presentato questi eroi ad un nuovo pubblico.

Ma nella dimensione originaria, quella fumettistica, i supereroi non sono rimasti certo immobili. Storicamente divisi nei due grossi universi, Marvel e Dc Comics, i supereroi hanno affrontato diversi periodi della lo storia, adattandosi al mutare anche della percezione dei lettori. Lettori che, ad un certo punto, sono divenuti i nuovi narratori dell’universo supereroistico, portando nuova linfa e visione all’interno di queste storie. Una rivoluzione che ha visto come interpreti di primo piano nomi come Robert Kirkman (autore del bellissimo Invincible) e Jeff Lemire, che con il suo Black Hammer ha dato vita ad uno dei migliori universi supereroistici moderni.

Andare oltre i limiti di supereroi

Jeff Lemire sembra un predestinato, uno degli autori che avrebbero riscritto il mito dei supereroi di diritto. Con il suo Essex Country, Lemire si era contraddistinto come uno dei grandi autori del fumetto indipendente, ruolo che sembrava allontanarlo dagli eroi delle grande case editrici. Occasione che invece arrivò, ma che pesò alla produzione dell’autore, costretto ad accettare i vincoli imposti da una gabbia editoriale che andava a limitare la sua caratteristica principale: osare. Una tendenza che spesso i colossi del settore tendono a contenere, ma che è stato invece apprezzato da Dark Horse Comics, che ha offerta a Lemire l’occasione di dare vita al suo modo intendere il supereroe: Black Hammer.

Per creare il suo universo supereroistico, Lemire è partito da un elemento essenziale: la passione. Per dare nuova energia al mondo dei super, è necessario avere familiarità con questi eroi, conoscerne pregi e difetti e lavorare per trovare una nuova identità per questi personaggi in cerca di una nuova linfa.

Il punto di partenza scelto da Lemire per dare vita al suo Black Hammer è il valorizzare anzitutto l’aspetto umano degli eroi sotto la maschera. Sin dal primo numero di Black Hammer, Origini Segrete, appare chiaro come l’autore abbia voluto concepire il suo pantheon enfatizzando il lato umano dei suoi protagonisti. Lemire non si è limitato a rispettare il marveliano concetto di ‘da grandi poteri derivano grandi responsabilità’, ma ha mostrato i suoi protagonisti come attori di una ‘storia degli sconfitti’.

Il lato umano dei supereroi

Dopo esser stati abituati per anni a vedere i supereroi affrontare vite ricche di problemi e sfide, ma comunque vivere un’esistenza avventurosa

Abituato allo stereotipo del supereroe che, per quanto pieno di super-problemi, ha anche una vita tutto sommato avventurosa, i protagonisti di Lemire si scontrano con una legge del contrappasso che li ha resi da super-esseri a comuni uomini e donne di un paesino della provincia americana, mettendoli di fronte al concretizzarsi delle loro paure più intime. Un viaggio evolutivo dell’idea del super eroe che Lemire concretizza in quello che sembra essere una passeggiata all’interno della storia stessa delle ere in cui solitamente viene suddivisa la lunga epopea dei supereroi.

Partendo da quello che sembra esser il periodo della Golden Age dei fumetti, Lemire avvia un viaggio nei canoni dei supereroi, dando al suo Black Hammer una connotazione tale da offrirsi come una lettura su due livelli. Se da un lato seguiamo le avventure di Golden Gail, Barbalien e Abraham Slam all’interno della loro avventura, allo stesso tempo ripercorriamo l’evoluzione del concetto di supereroe, attraversando, sotto la guida di Lemire, Golden e Silver Age dei comics americani.

Lemire, infatti, introduce elementi narrativi tipici di questi periodi, rendendoli il punto di partenza per accogliere il lettore in una lettura critica dell’evoluzione dei supereroi. Le diverse idee che si sono susseguite nei decenni, le ispirazioni più o meno velate ai grandi nomi del fumetto supereroistico si susseguono in una narrazione dinamica, che si sviluppa intorno al concetto di eroe come umano, e per tanto fallibile e vittima di dubbi e debolezze.

Creare un universo eroistico

Fedele alla sua idea di raccontare l’evoluzione del supereroe, Lemire non dimentica una delle più interessanti caratteristiche del mondo supereroistico: la continutity.

Black Hammer non si limita infatti a seguire le avventure dei personaggi principali creati da Lemire, ma amplia il proprio universo andando a creare una serie di spin off che sono profondamente legati al contesto narrativo principale. Spesso, parlando di opere derivate ci si trova davanti ad opere che condividono un comune terreno ma sembrano prive di un legame vero e proprio. Lemire concepisce il suo universo in una modalità più sinergica, in cui gli eventi degli spin off si intrecciano con accuratezza alla trama complessiva dell’universo di Black Hammer.

Sherlock Frankenstein, ad esempio, raccoglie l’eredità del mondo privo degli eroi, raccontando l’evoluzione di uno dei villain affrontato dai supereroi di Lemire, presentandolo in un ruolo inatteso, capace di sorprendere il lettore e di evolvere il contesto narrativo della serie verso nuove direzioni. Vedere la storia dal punto di vista del villain è un interessante variazione del tema, capace di mostrare non solo le azioni dei ‘cattivi’ dal loro punto di vista, ma che consente di valorizzare un’evoluzione umana ed emotiva del villain solitamente poco approfondita.

Non pago, Lemire decide di mostrare anche il futuro del mondo di Black Hammer, con Quantum Age. Ispirandosi in modo massiccio alla Silver Age, orchestra una storia dai toni duri ma mitigata da punte di umorismo perfette a stemperare le situazioni più dure, senza privarsi dell’occasione di inserire tematiche importanti come razzismo o lo sterminio di una specie. La struttura narrativa di Quantum Age, fatta di senso della meraviglia e contrasti tematici, è l’ennesimo tassello del mondo dei Supereroi di Lemire, in cui la comparsa di volti noti in un nuovo contesto, andando a fornire ulteriore solidità alla continuity del mondo di Black Hammer.

L’idea di Lemire, nel suo contesto più ampio, è appassionante e innovativa, anche se si colloca all’interno di una serie di opere rinnovative del fumetto, da Moore a Millar, creando una propria visione che si presenta come una differente interpretazione della figura del supereroe, meno super e più umano.

Perchè leggere Black Hammer

La lettura di Black Hammer rientra all’interno di un viaggio che autori moderni stanno compiendo per offrire una nuova idea del supereroe, più lontano dal ruolo eroistico e maggiormente in linea con l’umanità dei personaggi sotto la maschera. Lemire fa parte di quella congrega autoriale in cui figurano Kirkman (Invincibile) ed Ennis (La Pro o The Boys), menti che partendo da un sincero affetto al mondo degli eroi in calzamaglia hanno voluto andare oltre i canoni classici e dare a questi super uomini una nuova realtà, più terrena.

Potete iniziare il vostro viaggio nel mondo di Black Hammer leggendo il primo volume della saga, Origini segrete
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