Chi non conosce Biancaneve e i Sette Nani? Il capolavoro di animazione Disney è talmente conosciuto da aver soppiantato del tutto, nella mente di chiunque, la fiaba dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta nel 1912 e basata a sua volta su una fiaba tradizionale europea. Le scelte narrative originali di questa versione cinematografica hanno dato un tono e un significato leggermente differenti e, quindi, del tutto nuovo.
Non solo. Biancaneve e i Sette Nani detiene anche una serie di record impressionanti: è stato in assoluto il primo film d'animazione prodotto negli U.S.A., il primo completamente a colori e il primo film della Walt Disney Productions, rendendolo quindi il primo Classico Disney della storia. Inoltre, Biancaneve e i Sette Nani è stato il primo film in rodovetro, tecnica che nel consiste nello stampare e colorare ogni frame su un foglio trasparente. Una serie di primati che hanno dato vita a un cult della storia del cinema, che esordì nelle sale americane il 21 dicembre 1937.
Biancaneve e i Sette Nani: la storia dietro la storia
Nel 1934, Walt Disney annunciò che avrebbe presto realizzato il suo primo lungometraggio di animazione. Fino ad allora, la produzione si era basata sui cortometraggi, ma Disney pensò che creare invece un film avrebbe di certo dato lustro alla sua casa di produzione, oltra a generare probabilmente un buon ritorno economico. Tuttavia, i costi di produzione di un film sono molto più alti rispetto a quelli di un cortometraggio: la stima di 250.000 dollari era già molto alta, ma alla fine Biancaneve e i Sette Nani costò ben 1.488 422,74 dollari, una cifra esorbitante, soprattutto in quegli anni. Ma Walt Disney ha creduto fino in fondo nel suo più che ambizioso progetto, arrivando perfino a ipotecare la sua stessa casa, per far fronte alle spese necessaria per dare vita alla sua visione.
Per sua fortuna, Biancaneve e i Sette Nani si rivelò un vero successo al botteghino: nel 1939 aveva incassato un totale di ben 6,5 milioni di dollari, divenendo così il film sonoro più di successo di sempre. Walt Disney usò gran parte dei profitti derivanti dal suo primo lungometraggio di animazione per realizzare uno studio a Burbank, dove si trovano oggi i Walt Disney Studios. Lo stesso anno, il 1939, Walt Disney venne premiato con un Oscar onorario per l'incredibile lavoro del suo studio, che venne considerato pionieristico.
Biancaneve e i Sette Nani è il frutto del duro e certosino lavoro di professionisti che ne hanno curato ogni minimo dettaglio, fra cui ben otto sceneggiatori che hanno creato un mondo alla cui concezione di fondamentale importanza fu l'apporto dello stesso Walt Disney. Molti degli animatori, poi, non avevano ricevuto la formazione adeguata, così vennero organizzati per loro dei corsi dall'animatore Art Babbitt.
Qui di seguito trovate il trailer del 1937 di Biancaneve e i Sette Nani:
Biancaneve e i Sette Nani: le differenze con la fiaba dei fratelli Grimm
La fiaba su cui si basa il film Disney Biancaneve e i Sette Nani ha toni decisamente più violenti e macabri, i cui angoli sono stati smussati per dare vita a un film d'animazione che fosse adatto a tutta la famiglia. Ma quali sono, in breve, le differenze principali fra la fiaba dei fratelli Grimm e il film Disney? Non è una domanda la cui risposta sia però così semplice: Biancaneve e i Sette Nani è una fiaba tradizionale che i fratelli Grimm pubblicarono per la prima volta nel 1912, ma che ha subito ben otto revisioni da allora al 1857; questo significa che ci sono cambiamenti anche sostanziali fra un'edizione e l'altra della medesima fiaba.
Ad esempio, in alcune versioni la cattiva della storia non è la matrigna, ma la madre naturale di Biancaneve. La regina inoltre tenta di uccidere sua figlia/figliastra altre volte, prima di raggiungere finalmente il suo scopo grazie alla mela avvelenata, che in alcune versioni è avvelenata per metà: in questo modo, quando la regina travestita la morde dà una falsa prova a Biancaneve che la mela sia buona.
Un altro dettaglio particolarmente macabro riguarda la prova della morte della fanciulla: la madre/matrigna pretende infatti il suo fegato e i suoi polmoni, non il suo cuore, e quando il cacciatore le porta quelli di un cinghiale la regina, credendo siano gli organi di Biancaneve li mangia! Uno dei cambiamenti principali poi rispetto alla fiaba riguarda i nani, che nella favola non erano stati quasi per nulla caratterizzati, e che invece nel film hanno ognuno la propria personalità, e anche un nome.
Anche le parti finali di Biancaneve e i Sette Nani sono molto diverse, a cominciare dal risveglio della fanciulla dopo essere caduta in uno stato di morte apparente dopo aver dato un morso alla mela avvelenata. Nel film Disney è il romantico bacio del bel principe a risvegliare Biancaneve dal suo torpore, mentre nella fiaba le cose vanno un po' diversamente.
Il principe, quando vede Biancaneve nella bara di cristallo decide di portarla al suo castello, per poterla ammirare. Un giorno, uno dei servitori (le modalità differiscono leggermente da edizione a edizione) colpisce Biancaneve, che in quel momento sputa il pezzo di mela e ritorna magicamente in vita. Anche l'indegna fine della regina cattiva è più cruenta nella fiaba: nel film Disney di Biancaneve e i Sette Nani muore cadendo da un dirupo, mentre nella favola non muore per puro caso, ma in seguito a un preciso piano di cruenta vendetta di Biancaneve e del suo principe.
Dunque, la regina non muore fino al ricevimento di nozze dei due giovani innamorati, che la invitano ai festeggiamenti. La regina cattiva non sa chi siano i due sposi e resta molto stupita nel vedere che Biancaneve è ancora viva. Senza rendersene conto, è caduta nella loro trappola.
Una volta alla festa la regina viene obbligata a indossare delle scarpe di ferro che sono state in precedenza arroventate. A causa dell'intenso dolore inizia così a ballare, finendo per ballare fino alla morte.
Complotti, amore, invidia, una colonna sonora memorabile tanto quanto l'egregio lavoro di animazione sono solo alcune delle caratteristiche di un capolavoro immortale della storia del cinema, il film grazie al quale ha avuto inizio la grande, grandissima storia dei Disney Studios.
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