Il vento in poppa diventa tempesta, e il mozzo Joel Schumacher (Un giorno di ordinaria follia, Number 23) prende il timone dopo l'abbandono del coraggioso capitano Burton, che si limita svogliatamente a produrre. Il nuovo regista cambia registro e al dark fantasy sostituisce una sorta di allucinazione continua. Il 16 giugno '95 a Gotham iniziano ad apparire qua e là neon luminescenti tra paradossali colossi marmorei. Uno scenario euforico, più incongruo dei precedenti incubi a occhi aperti.
La storia è convulsa. Keaton lascia, orfano del regista felliniano, e il nuovo Batman è l'impassibile trentaseienne Val Kilmer, che indossa il famigerato scafandro di gomma lucida con i capezzoli bene in vista. Il Topo-uccello diventa troppo sexy. Appare Robin, fino a ora ritenuto spinoso dal cinema moderno: il venticinquenne Chris O'Donnell propone la giusta carica eversiva.
Anche sul suo costume imperversano i capezzoli in rilievo. Nel campo dei villain, Jim Carrey è l'Enigmista e Tommy Lee Jones è Due Facce, accoppiata rumorosa e improbabile. La bella in pericolo è la psicologa criminale Chase Meridian, interpretata dalla splendida Nicole Kidman, che tenta di psicanalizzare Batman/Bruce Wayne senza grande successo.
La colonna sonora è di Elliot Goldenthal, che varia l'originale di Elfman. Gli hit single sono Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, Kill Me degli U2 e Kiss from a Rose di Seal, completati da canzoni pop dei Flaming Lips, Brandy, Nick Cave, Michael Hutchence degli INXS, PJ Harvey e Massive Attack. A tratti, il tono richiama il divertimento della serie Sixties, ma cento milioni di investimento ne rendono solo 337.