Poco prima che Cain svolazzi dignitosamente sul piccolo schermo, la DC Comics sfonda al cinema con il terremoto della Batmania. Il rocker americano Prince lancia la hit funk-rock seguendo la scia deflagrante della nascita di un nuovo genio cinematografico. Signore e signori: Tim Burton. Vale a dire il regista che ci avrebbe donato gioielli del Cinema come Nightmare Before Christmas, Edward mani di forbice, Big Fish, Mars Attacks e molti altri. Chissà, forse senza il successo di Batman forse non ci sarebbero stati nemmeno gli altri.
Batman | |
---|---|
Titolo originale | Batman |
Anno | 1989 |
Regista | Tim Burton |
IMDB | 7.6 |
Rotten Tomatoes - critici top | 62 |
Rotten Tomatoes - tutti i critici | 72 |
Rotten Tomatoes - Pubblico | 84 |
Metascore (Metacritic) | 69 |
Metacritic -pubblico | 8.3 |
Cinemascore | A |
L'Uomo Pipistrello in mano a Federico Fellini. O meglio, il Fellini post-moderno: Timothy Walter Burton. Classe 1958 di Burbank, California, maestro del gotico circense e del fantasy dark. Il regista scappa dagli studi di animazione della Disney, dai quali si fa licenziare per lo stile troppo oscuro, non adatto ai bambini. Realizza quindi due successi: la commedia d'avventura Pee-wee's Big Adventure nel 1985 e l'eccentrica commedia horror Beetlejuice del 1988, prima di mettere mano al giustiziere di Gotham.
A Batman però serve una lucidata: per il pubblico il personaggio è associato alla versione ridicola della serie televisiva del '66, non certo al mito maturo e complesso dei fumetti contemporanei, Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller in primis. Burton ci riesce: fa il botto epocale.
Gotham City è la protagonista del film. Disegni gotici di fumi oscuri e guglie medievali incorniciano le statue, i marciapiedi e i tombini senza tempo ricreati in studio grazie a un altro genio affine, lo scenografo Anton Furst del Full Metal Jacket di Stanley Kubrick (1987). Furst, suicida nel 1991 a 47 anni, organizza un ambiente finto eppure realmente opprimente, spaventoso, ispirato all'Espressionismo tedesco, che definisce i personaggi costretti ad abitarvi: dei mostri. Creature burtoniane, così potenti da trasformare immediatamente un cognome in un aggettivo.
Il trentottenne Michael Keaton (Birdman, Spiderman Homecoming), noto commediante di serie B, e la superstar Jack Nicholson costruiscono i freak burtoniani basilari. Il primo è uno stravolto Bruce Wayne/Batman, dal fisico irrilevante e dallo sguardo invasato, sommerso dalla gomma corazzata e dal mantello di pelle scura dell'innovativo costume. Il secondo è un pazzo Jack Napier/Joker, spietato gangster mafioso con il grilletto facile, dal trucco acido scavato nella carne e dagli elegantissimi completi verde-viola. Il primo è osteggiato dai fan per l'aspetto poco eroico e il curriculum comico, ma convince il pubblico per la laconica espressività; il secondo è pagatissimo, un po' come il Marlon Brando del Superman '78, ed esalta le platee con monologhi esagitati, nelle corde di un attore sempre sopra le righe.
I due protagonisti sono circondati da storia, figure e concetti che sembrano venire direttamente da sotto il tendone di un circo malato. La bionda valletta Vicki Vale della sgomenta Kim Basinger, i tirapiedi spiritati del Joker, il gas Smilex che fa ridere a morte, la Batmobile come un carro funebre sci-fi, le rose rosse simbolo della sete di vendetta dell'eroe tenebroso, lo spaesato Commissario Jim Gordon nelle vesti di pagliaccio triste. La colonna sonora è doppia, tra le prime della storia del cinema: apre il cerchio quella sinfonica del fedele Danny Elfman, compositore del noto tema batmaniano; lo chiude nel successo quella rock dell'eccitato Prince. Il budget è 35 milioni di dollari, ne incassa oltre 411 tra urla di giubilo. Il 23 giugno 1989 inizia l'era del "Topo-uccello".
Retrocult è la rubrica di Tom's Hardware dedicata alla Fantascienza e al Fantastico del passato. C'è un'opera precedente al 2010 che vorresti vedere in questa serie di articoli? Faccelo sapere nei commenti oppure scrivi a retrocult@tomshw.it.
Retrocult torna a settembre!