Batman: 5 possibili attori per 5 storie cult

Toto-casting! Dopo l'addio ufficiale di Ben Affleck al ruolo cinematografico di Batman, ipotizziamo 5 possibili attori e 5 storie cult del Cavaliere Oscuro a fumetti che interpreterebbero alla perfezione sul grande schermo.

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a cura di Andrea Giovalè

Dato l’addio ormai ufficiale di Ben Affleck al ruolo del Cavaliere Oscuro, invece di scorrere semplicemente una serie di volti e nomi fra i papabili sostituti abbiamo deciso di associare 5 possibili attori a 5 storie cult di Batman che interpreterebbero alla perfezione. D'altronde, nonostante qualche sparuto indizio, la trama del progetto The Batman di Matt Reeves è ancora avvolta da mistero, quindi è il momento perfetto per far partire il toto-casting. Chi sarà il prossimo Batman?

Jon Hamm – Il Ritorno del Cavaliere Oscuro

Partiamo dal meno probabile. Stando a quanto dichiarato da Reeves, il casting sarebbe diretto verso un Batman più giovane, cosa che esclude quasi certamente dai giochi il chiacchierato Jon Hamm di Madmen e, tra i tanti sul grande schermo, Baby Driver e 7 Sconosciuti a El Royale.

Tuttavia, dato che le vie di DC al cinema sono infinite e spesso sorprendenti (altrimenti non saremmo tutti in attesa di uno standalone su Joker con Joaquin Phoenix), noi lo includiamo in questa lista. Il che, peraltro, ci permette di sognare una trasposizione cinematografica della bat-saga forse più celebre di tutte, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, per cui un attore più “stagionato” come o anche più di lui sarebbe perfetto.

Kit Harington – Il Lungo Halloween

Rumour ancora più insistenti sono quelli che circondano la persona di Kit “Jon Snow” Harington. Quella di affidarsi a lui, pur dopo la prolungata e distinta prova in Game of Thrones, sarebbe un’autentica scommessa: non sappiamo come Kit potrebbe comportarsi sul grande schermo (le prove cinematografiche di Emilia Clarke, ad esempio, non sono state molto convincenti), tanto meno come vestirebbe i super-panni del cavaliere oscuro.

Qualcosa della sua figura, però, ci stuzzica, si è dimostrato capace di interpretare un eroe dal cuore puro ma pieno di dolore. Il suo potrebbe essere un Batman terra-terra, che affronta i comunque soverchianti nemici della criminalità organizzata e del male insito in ogni uomo. La storia perfetta? Il thriller-noir investigativo de Il Lungo Halloween, di Jeph Loeb. Lato negativo? Servirebbero un Jim Gordon e un Harvey Dent di simile, se non addirittura superiore caratura…

Robert Pattinson – La Setta

Non dovremmo sbilanciarci, ma questa è l’accoppiata prescelta di chi vi scrive. Robert Pattinson è tra i giovani volti più chiacchierati, nei giorni passati, per il ruolo di prossimo Batman, e l’opinione dei fan si è spaccata. Da una parte c’è chi gli darebbe volentieri una chance, attestandone la crescita e la maturità attoriale, dall'altra chi non può fare a meno di identificarlo con lo "sbrilluccicante" vampiro Edward di Twilight. Ebbene, perché scegliere?

Perché non sommare le doti recitative di Pattinson alla sua ormai inestricabile immagine di creatura soprannaturale e inquietante, per trasporre La Setta, tra le storie di Batman più sinistre e controverse? In questa, il crociato incappucciato viene soggiogato da un leader di anime che riceve il suo potere da riti orrorifici, attraversando il confine spesso indistinguibile tra carisma psicologico ed effettivo controllo mentale. Altre possibili influenze per Bat-Pattinson (su cui però La Setta primeggia per qualità della narrazione): Batman: Gotico, Batman: Luna Oscura e, neanche a farlo apposta, Batman: Vampiro.

Aaron Taylor Johnson – Batman Anno Uno

Attore tra i 20 e i 30, Aaron Taylor Johnson, dopo Kick-Ass e Quicksilver (nel Marvel Cinematic Universe), corrisponde all’identikit delineato da Matt Reeves e Warner Bros, che vorrebbero un Batman più giovane del solito per pianificare non solo il prossimo, ma i prossimi film. Come questo si sposi con la nuova politica di rilasciare più film a sé stanti, se non con un pieno ritorno al nolanesimo, lo sanno solo loro, ma ciò non toglie che l’occasione per Taylor-Johnson ci sia e piuttosto ghiotta.

A questo punto, in linea con quanto appena detto, la storia cult cui guardare non può che essere Batman: Anno Uno, di Frank Miller. L’ascesa rocambolesca di un Batman ai suoi “primi appuntamenti” con il crimine di Gotham City, non senza relativi momenti di insicurezza e fragilità. Batman prima di Batman, se si vogliono gettare le basi per una bat-continuity di ampio respiro, questa storia e questo attore possono diventare fondamenta molto, molto solide.

Armie Hammer – La Corte dei Gufi

D’accordo, tecnicamente Armie Hammer non è più giovanissimo, e in base alle ultime voci il suo coinvolgimento, precedentemente vociferato a più riprese, sembrerebbe sfumare verso l’inconsistenza. Non è più il giovanissimo Batman scritturato per il progetto, poi cancellato e mai realizzato, Justice League: Mortal di George Miller. Non è nemmeno più il rumoreggiato Lanterna Verde che doveva apparire nell'ultimo e stavolta realizzato Justice League di Zack Snyder. Ma Armie Hammer, ammettiamolo, ha ancora il volto posato e il pugno duro che, in coppia, sono requisiti consigliati per interpretare il cavaliere oscuro.

Il suo Batman sarebbe un compromesso tra giovinezza e maturità, durezza ed eleganza, richiederebbe quindi una storia che, al posto suo, spingesse sull'acceleratore come non ci fosse un domani. Ovvero, La Corte dei Gufi. Tra le storie più “recenti”, pietra angolare della run pluriennale di Scott Snyder (sceneggiatore da non confondere con l'omonimo regista), è un esempio di come osare, quando si sa quel che si fa, paghi. Un complotto oscuro costringe Bruce Wayne a mettere in discussione, prim’ancora del suo presente, il suo passato e la sua memoria, persino la sua stessa identità, un nemico davvero potente con cui confrontarsi. Armie Hammer o non Armie Hammer, se non conoscete la storia assicuratevi di recuperarla insieme alla sua seconda e (forse) ultima parte, La Città dei Gufi.

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