Atlantis Rising - la recensione: una civiltà da salvare

Atlantide è una civiltà magnifica basata sulla tecnologia e sull’energia mistica. Riusciranno i leader a mettere in salvo il popolo prima dell'inondazione?

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a cura di Roberto Richero

Atlantis Rising è un gioco del 2012 che viene oggi ripresentato in una nuova e rinnovata edizione, portata in Italia da Ghenos Games. Questa nuova edizione si distingue per alcuni miglioramenti nelle meccaniche e una revisione completa della componentistica, sia dal punto di vista fisico, sia grafico.

Una civiltà leggendaria

La civiltà di Atlantide è estremamente avanzata e si basa su tecnologie avveniristiche e sull’uso dell’energia mistica. Gli dei sono furiosi dell’allontanamento degli atlantidei dalla religione e quindi decidono di punirli alzando alte onde che spazzino via l’isola e tutta la popolazione.

Scopo del gioco è quello di costruire, sfruttando la tecnologia atlantidea, un portale che permetta al popolo di fuggire, prima che le onde abbiano inghiottito tutta l’isola. I giocatori rappresentano i leader di Atlantide e dovranno cooperare per raccogliere le risorse necessarie a costruire tutti i componenti del portale che permetterà la fuga dell’intera popolazione.

L’isola

L’isola di Atlantide è rappresentata da un tabellone componibile costruito da quasi quaranta tessere ed è divisa in sei regioni: tre aree civilizzate (biblioteche, città e forge) e tre selvagge (colline, montagne e foreste). Ogni regione è una sorta di promontorio circondato dal mare: ogni volta che Atlantide subisce un’inondazione, il livello del mare sale e le porzioni più esterne di terra scompaiono dalla plancia, diventando inutilizzabili per il prosieguo della partita. I giocatori dovranno quindi inviare i propri collaboratori nelle diverse regioni, decidendo quanto all’esterno posizionarli: maggiore è la distanza dal centro dell’isola, maggiori sono le probabilità di ottenere ricompense (tipicamente attraverso il tiro di dadi), ma maggiore sarà anche il rischio di venire travolti dalle acque prima di aver completato i compiti prefissati.

Le regioni selvagge forniscono diversi tipi di materiale, mentre le regioni civilizzate offrono possibilità più variegate: le città permettono di ampliare il numero di collaboratori a disposizione dei leader, le biblioteche permettono di accedere a conoscenze che garantiscono abilità speciali (utilizzabili una volta sola) o rarissimi manufatti (che assicurano abilità continuative); infine le forge permettono di trasformare i minerali meteoritici nell’atlantium, un materiale fondamentale nella produzione dei manufatti atlantidei.

Il portale

Lo scopo finale del gioco consiste nel costruire il portale, rappresentato da una seconda plancia circolare, e costituito da dieci componenti e dal nucleo centrale. I componenti sono definiti casualmente di partita in partita e garantiscono, una volta completati, un bonus singolo o una nuova azione disponibile per i giocatori per il resto della partita. Una volta che tutti questi progetti sono stati portati a termine è possibile costruire il nucleo centrale: all’attività devono partecipare tutti i giocatori, obbligatoriamente con i loro leader.

Le meccaniche

Il gioco si sviluppa su quattro fasi principali: pianificare le azioni posizionando i seguaci e i leader nelle diverse aree dell’isola o del portale, far accadere le sventure, effettuare le azioni e risolvere l’ira degli dei. In pieno spirito di gioco collaborativo le due fasi a carico dei giocatori sono estremamente libere: non esiste un ordine di turno e i partecipanti sono invitati a decidere insieme cosa fare, risolvendo anche le azioni nell’ordine che ritengono più opportuno. Le due fasi a carico del “motore del gioco” sono invece abbastanza standard: le sventure si operano pescando carte dal mazzo opportuno, l’ira degli dei è predeterminata da un tabellone a turni. Le carte sventura si dividono in tre grandi famiglie: quelle che non danno seguito a eventi (la calma piatta), quelle che danno luogo a un’inondazione (di una singola area definita sulla carta stessa o di due aree che però sono scelte dai giocatori) e gli eventi straordinari.

Questi ultimi sono dei veri e propri imprevisti che possono avere un impatto rilevante sulle fasi successive, inibendo possibilità, spostando gli atlantidei già posizionati e molto altro. In generale ricordiamo che ogni inondazione che elimina un’area su cui sono presenti atlantidei, li riporta nella riserva personale del proprio giocatore, rendendo impossibile dare luogo all’azione cui era stato dedicato: è quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio fra azioni e possibilità che la propria scelta finisca nel nulla. L’ultima fase è quella dell’ira degli dei: a seconda della posizione sul tracciato dell’opportuno segnalino, si avranno nuove inondazioni, fino a un massimo di tre. I giocatori sono liberi di scegliere le zone che preferiscono, ma la scelta è sempre molto ardua.

Un elemento importante del gioco è l’energia mistica: accumulabile attingendo al centro energetico dell’isola, è possibile utilizzarla come una specie di jolly in diversi modi. Può essere usata per migliorare i risultati delle azioni nelle diverse aree, oppure per creare barriere che blocchino le inondazioni, o ancora per far riaffiorare aree dell’isola precedentemente distrutte. L’uso di questa risorsa è molto importante in quanto fornisce un vantaggio importante ai giocatori, mitigando le componenti aleatorie del gioco derivanti dalla pesca delle carte o dal tiro dei dadi.

Versatilità e longevità

Atlantis Rising si caratterizza per essere un gioco estremamente versatile e longevo. Queste caratteristiche sono state ottenute in due modi: da una parte attraverso la grande quantità di materiale, dall’altra attraverso una serie di regole e setup diversi.

Alcuni dei componenti del gioco sono in quantità decisamente superiore rispetto allo stretto necessario per svolgere una partita; questo permette di definire combinazioni di volta in volta diverse e quindi configurazioni e partite completamente differenti. In particolare tre sono gli elementi scelti per definire queste configurazioni: i leader, i componenti del portale e le carte sventura.

I leader sono atlantidei specifici e rappresentano sostanzialmente i giocatori; ognuno garantisce un’abilità speciale unica che permette di scardinare alcuni limiti normalmente imposti dal regolamento. I componenti del portale sono una ventina e sono classificati in quattro categorie, a seconda del costo di realizzazione; ogni componente ha caratteristiche specifiche differenti: è importante guardarli bene a inizio partita per costruire una strategia che massimizzi i loro benefici. Infine ci son le carte sventura: queste possono essere composte i maniera diversa per costruire mazzi di difficoltà crescente.

Questi elementi non solo comportano una grande varietà da partita a partita ma permettono di configurare il gioco con diversi livelli di sfida: il regolamento prevede un setup di difficoltà minima che può essere incrementato fino a quattro volte per partite veramente complesse e difficoltose, anche per i più esperti.

Il regolamento prevede inoltre una serie di varianti per il gioco a tre, due o un solo partecipante: queste varianti permettono di utilizzare Atlantis Rising in tantissime situazioni, garantendo di sfruttare appieno la spesa (non banale ma sicuramente contenuta per la quantità e la qualità del materiale fornito) sostenuta per l’acquisto.

Conclusioni

Atlantis Rising è un gioco ottimo e ben riuscito: la struttura delle meccaniche, il numero di giocatori supportato (da uno a ben sette) e il materiale garantiscono longevità e la possibilità di usarlo in tantissime situazioni. Le partite sono strutturate per creare una situazione di tensione crescente, ma sempre ben equilibrate, e la durata è abbastanza in linea con giochi di questa natura. Lo spessore strategico è elevato e la componente collaborativo ottimamente inserita nel contesto e nell’ambientazione. Una serie di difetti e anomalie che caratterizzavano la prima edizione sono stati risolti e il risultato è un gioco di alto livello, sicuramente un must per quasi tutte le collezioni.

Materiali

Una delle grandi differenze della seconda edizione del gioco rispetto alla prima è la cura per il materiale: tutta la grafica è stata completamente rivisitata, catapultando il prodotto nella fascia alta di qualità. Le illustrazioni sono belle e curate, gli sfondi delle carte di pregio e anche il regolamento è ottimamente impaginato e illustrato, con esempi chiarificatori. Tutto il materiale è di ottima qualità: le plance sono di cartone spesso (il portale ha anche un sistema a incastri per componenti), i meeple di legno sono diversi fra i leader, tutte le risorse sono elementi di plastica e non semplici gettoni in cartone. Spiccano due elementi in resina: l’automa e l’ologramma (da usare nelle varianti per partite a uno o due giocatori) decisamente anomali rispetto allo standard. L’interno della scatola è sagomato per contenere tutti gli elementi, ognuno al loro posto e un coperchio interno in plastica aiuta a tenere tutto chiuso e in ordine. L’unico elemento che forse stona un po’ sono i dadi: belli e di grande dimensione, hanno colori che li fanno un po’ sembrare usciti da una scatola anni ’80.

Gioco indicato per

Atlantis Rising è un gioco adatto a tutti, tranne ovviamente a chi non ama i giochi cooperativi: il livello di difficoltà base è abbastanza semplice da rendere la partita piacevole anche ai meno esperti, mentre la possibilità di cambiare setup permette di creare sfide adatte anche ai giocatori che cercano sfide complesse.

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