Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund recensione
La recensione di Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund è il libro tratto dalla saga degli Assassini che riprende la storia dell'omonimo videogioco.
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a cura di Francesca Sirtori
In sintesi
Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund è il libro tratto dalla saga degli Assassini che riprende la storia dell'omonimo videogioco.
I videogiocatori sono anche lettori, e viceversa. Una fusione davvero atomica, quando si tratta di scoprire ulteriori dettagli di mondo dei titoli che più ci appassionano, proprio come succede quando un videogioco riesce ad ampliarsi al di fuori delle console. Se infatti le principali saghe videoludiche vantano parecchi titoli ancillari ed extradiegetici, non possiamo esimerci dal citare quella degli Assassini più famosi del mondo, la quale si è appena ampliata con il nuovo Assassin's Creed Valhalla. Proprio in merito a questo ultimo titolo, è stato pubblicato il romanzo Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund che riprende la storia dell'omonimo videogioco, ponendosi come prequel del titolo Ubisoft, ed è stato scritto dal padre di tanti altri libri ispirati a questo mondo, Matthew J. Kirby. Abbiamo letto il romanzo per voi, edito da Sperling&Kupfer e dalla narrazione approfondita e avvincente in oltre 350 pagine.
Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund e la Norvegia d'altri tempi
Questo nuovissimo romanzo si collega direttamente agli eventi del videogioco sopracitato, e qui i fan riconosceranno la firma dell'autore proprio in virtù dei suoi precedenti lavori dedicati all'Abstergo e ai suoi Assassini, in particolare per via della serie di tre romanzi The Last Descendants. In questa occasione ripercorriamo la storia di Geirmund Hjörrsson, o Hel-hide come veniva più comunemente soprannominato. Nato da madre del Bjarmaland (zona della Russia settentrionale), la sua carnagione più scura del resto della popolazione lo distingue dal resto del popolo, a partire dal suo stesso padre.
IX secolo. Il suo, e il nostro, viaggio inizia dunque in Norvegia, nello stesso luogo e tempo del videogioco, come è normale che sia. Si tratta infatti quest'ultimo di un'opera i cui riferimenti sono ovvi, proprio perché andiamo a recuperare e ampliare questo universo della saga, come anticipato. Il nostro eroe Geirmund però si ritrova a cercare fortuna al di fuori della Norvegia, in quanto è frustrato dalla tranquillità eccessiva nella quale la sua famiglia lo costringe a vivere ed è conscio del fatto che il fratello maggiore Hámund è destinato a ereditare tutta la ricchezza e la gloria del sangue del suo sangue.
Abbiamo per le mani un libro che racconta con dovizie di dettagli e con una narrazione assolutamente fluida una storia di fratellanza, di legami di sangue che non sempre ci uniscono come vorremmo, di caccia e di guerra, con gli altri e con se stessi. La malattia di Hámund dopo la battuta di caccia con cui si apre il libro porta Geirmund a chiedere un aiuto fortuito ai suoi amici Steinólfur e Skjalgi, e viene inoltre deciso che Egil riporterà Hámund a casa, nella sala del re Hjörr. Geirmund è pronto a difendere l'onore di suo fratello, nonostante avesse potuto decidere di abbandonarlo al suo destino e farsi carico dunque di un fardello già piuttosto pesante.
Ma le strade sono infinite e l'amico Skjalgi gli accenna di un certo danese, Guthrum, che sta radunando uomini sotto lo stendardo del re danese Bersi per unirsi all'esercito di Halfdan Ragnarsson e conquistare le terre sassoni.
Dopo aver scoperto il futuro dei suoi cari tramite la veggente Yrsa, di cui non vi sveliamo in anteprima i dettagli, Geirmund si presenta alla figlia del re, Eivor (sì, qui compare in versione femminile), la quale non è vera figlia di Styrbjorn. Infatti, il padre biologico era stato ucciso da Kjötve, re degli Egðir, in passato. La donna lo informa inoltre di una guerra imminente intrapresa da re Harald di Sogn a nord e da re Eirik dell'Hordaland, una notizia che stuzzica Geirmund per desiderare ancora di più un suo equipaggio per una nave.
Un viaggio lontani dalle radici, alla ricerca di sé
Inutile dirlo, l'eroe si lascia tutto alle spalle, o almeno così vorrebbe fare, partendo per l'Inghilterra ed esplorando le zone che vanno da Jorvik (York) fino alla costa meridionale del Dorset. L'avventura in questa nuova parte di mondo assume delle connotazioni chiaramente fantasy, senza mai dimenticare le origini e il profondo legame ancestrale che i nostri eroi hanno con la fama di un Assassino. Questo ci dà a intendere che non mancano le uccisioni dolorose ma necessarie, i segreti e le magie che avranno un significato chiaro solo a posteriori, misteri che si sveleranno solo man mano che procediamo nella narrazione.
Una storia davvero interessante e degna di essere letta non solo da coloro che hanno già avuto la possibilità di impossessarsi dell'ultimo capitolo della saga targata Ubisoft, ma anche per coloro che apprezzano e conoscono il mondo di Assassin's Creed o più genericamente sono alla ricerca di una storia appassionante, ambientata in tempi lontani dai nostri. Una perfetta occasione per evadere e dimenticare quanto ci circonda, viaggiando con la mente dove ora non si potrebbe andare fisicamente.
Inutile dire che la firma di Matthew J. Kirby è sicuramente importante, non solo per la sua esperienza pregressa con le avventure degli Assassini nei precedenti romanzi, ma anche perché conferma ancora una volta la sua capacità di coinvolgere il lettore in una dimensione unica. I personaggi, le situazioni, gli stati d'animo sono tutti descritti accuratamente, dando vita a una storia che prende forma dinanzi ai nostri occhi come per magia.
In conclusione
I luoghi che abbiamo avuto modo di scoprire nel corso della nostra lettura sono vicini a quelli scoperti nei panni di Eivor (stavolta in versione maschile) durante l’avventura originale. Gli scorci delle lande Inglesi e Vichinghe sono rappresentati alla perfezione e in maniera parecchio fedele in questo romanzo. Possiamo dire altrettanto della rappresentazione dei personaggi, e del protagonista in particolare.
Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund è una storia d'altri tempi, ma per la quale vale sempre la pena trovare tempo per leggerla e sprofondare nelle nevi del lontano Nord, così come imbarcarsi sulle acque gelide dei mari che dividono territori lontani, ma in grado di scaldare il cuore degli appassionati fantasy, di tutte le età e che siano fan o meno della saga di Assassin's Creed. Un titolo dunque, ancora una volta, sinceramente consigliato.
Voto Recensione di Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Descrizioni accurate e dettagliate di personaggi, situazioni e ambientazioni
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Riproduzione fedele del mondo narrato nel videogioco Ubisoft
Contro
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Narrazione un pochino dilungata in alcune descrizioni, rallentando il ritmo del discorso, ma in maniera poco percettibile
Commento
Assassin’s Creed. Valhalla. La saga di Geirmund è una storia d'altri tempi, ma per la quale vale sempre la pena trovare tempo per leggerla, imbarcandosi in un'avventura speciale e in grado di scaldare il cuore degli appassionati fantasy, di tutte le età e che siano fan o meno della saga di Assassin's Creed.