Ogni eroe ha un tratto distintivo, un elemento caratteristico che immediatamente salta alla mente quando se ne parla. Wolverine ha gli artigli di adamantio, Lanterna Verde il suo anello e parlando di Iron Man il primo pensiero sono le sue armature. Le varie versioni dell’armatura con cui Tony Stark ha costruito il mito di Testa di Latta sono parte integrante del mito del personaggio, diventando in diverse occasioni la manifestazione dell’evoluzione stessa di Tony come persona, costretto ad affrontare tormenti personali e incredibili avventure.
Ma quali sono state le armature più importanti della storia di Iron Man?
La nascita dell’armatura e la sua importanza
Quando si trattò di creare il nuovo personaggio Marvel, Stan Lee era deciso a trovare un modo per utilizzare la scienza in un modo diversa da quanto precedentemente fatto con gli altri eroi della Casa delle Idee. Dopo raggi cosmici e ragni radioattivi, era arrivato il momento di utilizzare un’applicazione più ‘fisica’ della scienza.
Da questa idea, nacque l’intuizione di trovare una soluzione ‘tech’ che consentisse di dare al nuovo personaggio anche duplice chiave di lettura: invincibile, ma prigioniero di una tecnologia di cui ha necessità per sopravvivere.
Soprattutto nei primi anni delle avventure di Iron Man, l’armatura è una presenza centrale non solo per la sua carriera da supereroe, ma per la sua stessa vita. Una concezione che trasforma questa caratteristica di Iron Man in uno strumento narrativo che consente agli autori di giocare sulla dualità dell’armatura, fonte di potere per Tony Stark, ma al contempo suo limite.
Mark I
La prima armatura fa il suo esordio nella prima avventura di Iron Man, comparsa su Tales of Suspense #39, nel marzo 1963.
Durante la dimostrazione di una sua nuova arma in territorio vietnamita, Stark viene ferito dall’esplosione di una mina, le cui schegge gli trafiggono il petto, arrivando pericolosamente vicine al cuore. Rapito da un signore della guerra locale che vuole sfruttare il suo genio, Stark, con l’aiuto di un altro prigioniero, utilizzo la sua recente invenzione, dei microtransistor di nuova concezione, per costruire un’armatura che lo tenga in vita, e al contempo lo aiuti ad evadere.
Il look di questa prima armature, costruita con materiali di fortuna, era ispirata ai robot lenti e goffi della fantascienza del periodo, un’influenza che venne trasposta su carta da uno dei grandi maestri del fumetto: Jack Kirby. A raccontare la genesi di questa armatura, fu Don Heck, che realizzò i disegni della prima storia di Iron Man
‘Kirby disegnò l’armatura, visto che gli era stata affidata la copertina, e le copertine venivano sempre realizzate per prime. Io ho creato il look dei personaggi all’interno dell’albo, come Tony e la sua segretaria Pepper Potts. Andando avanti col lavoro trovai l’ispirazione per gli altri personaggi, affidandomi ad un ideale che si avvicinava molto alla visione dei personaggi sullo stile di Alex Toth, che aveva come modello Errol Flynn’
Mark II
Dopo il suo ritorno negli States, Tony Stark decide di utilizzare la sua armatura per diventare un eroe. Ovviamente, la Mark I, nata con materiali di scarto, non può essere la sua armatura, e quindi il buon Stark ne crea un nuovo modello, che pur mantenendo il suo voluminoso aspetto, sfoggia un aspetto dorato. Eì così che appare il nuovo Iron Man su Tales of Suspense #40 (aprile 1963).
Si tratta della prima armatura di Iron Man che può essere trasportata in una valigetta, mentre Tony è comunque costretto ad indossare la sua placca pettorale per mantenere in posizione le schegge e non morire.
Mark III
Bisogna aspettare dicembre del 1963, quando in Tales of Suspense #48 Iron Man indossa per la prima volta un’armatura in due colori, rosso e oro, realizzata da un altro nome importante di casa Marvel: Steve Ditko. Già autore del costume di Spider-man, Ditko rivoluziona completamente il look di Iron Man, dando vita all’imprinting su cui verranno modellate tutte le successive armature, come la Mark IV che presentava una maschera diversa (Tales of Suspense #66, giugno 1965).
La Mark III viene introdotta quando uno degli avversari di Stark, Mr Doll, trova un modo per introdursi nei sistemi dell’armatura di Iron Man, costringendo Stark a creare una nuova armatura, completamente diversa: la Mark III.
Mark V
Dritti al 1976, quando Testa di Latta è già titolare di una sua serie, The Invincible Iron Man. In Iron Man vol. 1 #85, Sempre sul modello della Mark III, viene introdotta una nuova armatura, che pur mantenendo una linearità con il modello precedente, viene arricchita con una serie di gadget molto utili (da un sintetizzatore vocale ad un emettitore di ologrammi). Si tratta della prima armatura a venire utilizzato da altre persone vicine a Tony, come Rhodes, che la utilizzerà per sostituire Tony come Iron Man durante uno dei periodi della sua vita (come durante la Guerra delle Armature).
Space Armor e Stealth Armor
Con gli anni ’80, il mondo dei comics si lancia verso territori nuovi, dando ai personaggi look diversi e coraggiosi. Nel caso di Iron Man, significa concepire diverse armature per differenti scopi, il che porta alla nascita della gran parte delle armature specifiche ideate da Stark. Ad aprire le danze, in Iron Man vol .1 #142 nel 1981 è un’armatura appositamente pensate per le missioni nello spazio.
Armatura che verrà rinnovata nel 1992, quando in Iron Man vol.1 #278 compare la Space Armor Mark II, giusto in tempo per partecipare alla saga Tempesta Galattica, la guerra tra Kree e Shi’ar.
Nell’inverno 2000, nel quarto numero della miniserie Iron Man: Bad Blood la Space Armor viene presentata in nuova versione nota come Outer Atmospheric Armor. Dotata persino di una vela solare, questa armatura viene ricordata principalmente per i suoi ‘curiosi’ dettagli, come i baffetti dorati e gli addominali scolpiti (letteralmente!)
Nel novembre 1981, su Iron Man vol. 1 #152, compare un’armatura dalle tinte scure, nata espressamente per le missioni spionistiche, invisibile ai radar: la Stealth Armor Mark I. In seguito, in Iron Man vol. 1 #229 (aprile 1998) comparirà una nuova versione, la Stealth Armor Mark II (nota anche come Low Observable Armor), che sarà arricchita dalla presenza di un dispositivo di occultamento.
Bisognerà aspettar il luglio 2002, quando in Black Panther vol. 2 #44 vediamo Tony realizzare un’armatura stealth utilizzando ceramica, speciali polimeri e un gel bio-neurale per affrontare T’Challa. La Stealth Armor Mark III è nota anche come Plastic Ghost, visto l’aspetto quasi etereo rispetto ai precedenti modelli, anche se la si potrebbe una Black Panther-Buster!
Mark VI (Recovery Armor)
Nel febbraio 1985, su Iron Man vol. 1 #191 Tony Stark, dopo una serie di grandi storie che lo hanno portato ad allontanarsi dal ruolo di Iron Man (non ultimo il suo problema di alcolismo esaltato in Il demone nella bottiglia) decide di tornare ad indossare un’armatura. Nominalmente, Iron Man è James Rhodes, quindi Stark, utilizzando materiali di recupero, crea una nuova armatura, che ha un look molto simile a quella originale del 1963.
Silver Centurion
Reduce dalle vicissitudini personali che lo avevano tenuto lontano dall’armatura di Testa di Latta, il buon Tony decide che è tempo di indossare un’armatura che lo renda nuovamente l’invincibile eroe che è destinato ad essere. Per farlo, crea una nuova potente armatura, dove l’oro lascia il posto all’argento. La Silver Centurion è ancora oggi considerata una delle armature più amate dai lettori più datati di Iron Man
Mark VIII
Archiviata la pratica Silver Centurion dopo la Guerra delle Armature, Tony Stark crea una nuova armatura ancora più potente, che torna a mostrare la classica livrea rossa e oro. La nuova armatura è talmente potente che inizialmente Stark ne è quasi spaventato ed è tanto di distruggerlo, ma fortunatamente ci pensa due volte, e l’armatura comparsa in Iron Man vol. 1 #231 nel giugno 1988 diventa ufficialmente il nuovo look di Tony Stark
Telepresence Armor
Non è facile essere Iron Man, puoi esser nominalmente invincibile, ma che succede se ti becchi una pallottola nella schiena? Finisci paralizzato come tutti! Ma se sei Tony Stark, non ti fai certo fermare e costruisci un’armatura che puoi controllare da remoto. Ed ecco che la Telepresence Armor fa la sua comparsa nella primavera del 1992, in Iron Man vol. 1 #280
Anche questa armatura avrà una nuova versione, la NTU-150, che entrerà in servizio nel marzo dell’anno seguente. Contrariamente alla sua prima versione, questa armatura non può essere indossata da Tony ma è a tutti gli effetti un robot comandato a distanza.
Variable Threat Response Battle Suit Mark I (War Machine Armor)
Cosa fa il buon Tony quando la situazione sembra impossibile da risolvere? Costruisce una nuova armatura, ovviamente. E se i nemici sono nientemeno che i Signori del Silenzio, e nemmeno una delle sue armature sembra in grado di dargli una chance? Allora Iron Man ha necessità di un’armatura che sia adatta ad una guerra come mai prima! Ed ecco che nel giugno 1982, in Iron Man vol. 1 #281 fa la sua comparsa la prima War Machine Armor. Che non è quella che in seguito verrà indossata da James Rhodes, visto che per lui Stark realizzerà un’armatura ancora più potente, la Mark II Modello JRXL-1000 War Machine
Mark IX (Modular Armor)
Nel gennaio del 1994 su Iron Man vol. 1 #300 compare la prima armatura a diventare la visione di Iron Man ufficiale anche in altri media, dai videogiochi (Marvel Super-Heroes, Marvel vs Capcom) alla serie animata Marvel (ora presente anche su Disney+).
L’armatura modulare nasce come un modello personalizzabile all’occorrenza, su cui poter inserire nuove armi o potenzialità.
Come il modulo Hulkbuster, che esordì in Iron Man vol. 1 #304 (maggio 1994), pensato appositamente per contrastare il Gigante di Giada
Modulo che venne aggiornato nel 2007, durante World War Hulk, quando Stark affrontò il Gigante di Giada con un modello avanzato, la Hulkbuster Mark II. Per la cronaca, ha fatto una pessima fine!
Le armature del ‘giovane Tony Stark’
E venne un momento in cui in casa Marvel la confusione e la disperazione diede vita ad alcune delle più discutibili idee che la Casa delle Idee abbia mai prodotto.
Tony Stark è ormai posseduto da Immortus (alias Kang il conquistatore), diventando un nemico degli Avenges. Che sapendo che per fermare Iron Man serve Iron Man, decidono di fare arrivare nella loro realtà un giovane Tony Stark da un universo alternativo. Inizialmente, il giovane utilizza solo una placca pettorale per contenere i suoi problemi cardiaci, andando poi lentamente ad integrare gli altri pezzi, arrivando infine alla creazione di un’armatura completa nota come Mark 3 (Mark XIII), che esordisce nel maggio 1996 in Iron Man vol. 1 #328.
A cui seguirà la Mark 4 (Mark XIV), con in dotazione campi di forza olografici. Armatura che sparirà con la scomparsa del Tony Stark alternativo
Heroes Reborn: Prometheum Armor
Nel 1996 Marvel tenta di svecchiare i suoi personaggi, dando vita all’operazione Heroes Reborn, in cui le figure chiave della Casa delle Idee si trovano a vivere avventure in una nuova chiave, portando alla nascita di un punto zero anche per la numerazione dei numeri. Nel nuovo Iron Man vol. 2 #1, scopriamo che la ferita di Stark che porterò alla creazione di Iron Man non avviene in Asia, ma per un’azione scriteriata di Hulk. Questo Iron Man sfoggia un’armatura decisamente in linea con i tempi.
Heroes Return: Renaissance Armor
Per terminare Heroes Reborn, Marvel avvia Heroes Reborn, un ritorno alle origini. E per celebrare, Tony crea una nuova armatura, la cui maschera omaggi le versioni più vecchie. Comparsa nel febbraio 1998 sul Iron Man vol. 3 #1 (ogni evento Marvel sembra voler causare nuova numerazione!), questa armatura è conosciuta anche come Sentient Armor, quando Stark decide di dotare la sua nuova armatura con una IA: la mente del robot Jocasta!
S.K.I.N. Armor
L’idea di riversare la coscienza di Jocasta nella Sentient Armor si è rivelata pessima, come scopre presto il nostro Tony. Una volta compreso l’errore, Stark crea una nuova armatura la Sytnh-Kinetic Interface Nano-fluid Armor, per gli amici S.K.I.N. Armor. Nella sua prima apparizione nel luglio 2001 (Iron Man vol. 3 #42), questa nuova armatura mostre una colorazione rossa, nera e dorata.
In Iron Man vol. 3 #44 del settembre 2001, appare la versione definitiva della S.K.I.N. Armor, dalla forma scimmiesca, possente e ipertrofica, dotata di missili e diavolerie tecnologiche.
Tin Man Armor
La S.K.I.N. Armor dura un annetto, quando Tony decide di tornare ad un look più sobrio. In Iron Man vol. 3 #50 compare la Tin Man Armor, più vicina alla classicità del personaggio, pur mettendo a disposizione di Tony una serie di gadget nuovi di zecca, come un’arma che unisce propulsori e uniraggio, o la possibilità di affrontare le profondità oceaniche senza necessità di ulteriori personalizzazioni.
Thorbuster
Il buon Tony, seguendo l’esempio di un altro supereroe miliardario con l’ossessione del controllo, e si cimenta nella costruzione di armature pensate appositamente per contrastare i suoi stessi compagni. È il caso della Thorbuster, che fa il suo esordio nel marzo 2003 in Iron Man vol. 3 #64. Creata con un cristallo asgardiano che la alimenta, questa armatura di Iron Man ha un look che ricorda il Distruttore, celebre avversario del Dio del Tuono, ma avrà vita breve, venendo distrutta da Thor!
Armor Model 29
La Ablative Armor fu un'armatrua talmente mal ideata che durò solo un numero, venendo sostituita già nel numero successivo dalla Model 29, un ritorno al classico look di Iron Man. Scelta ottima, considerato che in quel momento Tony era diventato nientemeno che Segretario della Difesa, e un po' di stile era d’obbligo!
Tra l’altro, proprio per ottemperare al meglio il suo ruolo, il buon Stark si mette nuovamente a creare armi per il governo e come Iron Man le testa. Motivo per cui crea la Antiradiation Armor, capace di assorbire le radizioni e convertirle in energia. Peccato che si tratti di un gigantesco fallimento che quasi lo uccide, costringendo Hulk a salvargli la pelle!
Armor Model 30 (Extremis Armor)
Armatura creata da Tony per migliorare le proprie prestazioni quando, affrontando dei criminali potenziati, rimane infettato da un virus tecnorganico (Iron Man vol. 4 #5 del marzo 2006). Stark realizza una nuova interfaccia neurale che integra gli impulsi mentali con l’armatura, spingendo la miniaturizzazione della sua armatura al punto da poterla far sparire all’interno delle sue ossa e richiamarla all’occorrenza. Verrà dismessa quando durante l’invasione Skrull viene infettata da un virus digitale alieno.
Per conoscere al meglio le origini di Iron Man, si consiglia la lettura del volume Io sono Iron Man