Arkham Horror: Final Hour, la recensione

Arkham Horror: Final Hour è un gioco da tavolo cooperativo a tema horror ispirato ai Miti di Cthulhu lovecraftiani, pubblicato da Asmodee Italia.

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a cura di Davide Vincenzi

Arkham Horror: Final Hour, edito da Fantasy Flight Games e pubblicato nel nostro Paese da Asmodee Italia, è un gioco da tavolo cooperativo per uno/quattro giocatori, dai quattordici anni in su, a tema horror e appartenente all’universo degli Arkham Horror Files, che comprende tutta una serie di giochi da tavolo ispirati ai Miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft.

In una disperata corsa contro il tempo, i giocatori dovranno collaborare per riuscire a impedire a uno dei Grandi Antichi della mitologia lovecraftiana di annichilire per sempre la nostra realtà, in veloci partite della durata di circa trenta/sessanta minuti. È necessario, inoltre, concentrare l’attenzione su un fattore importante: sebbene ne condivida il nome, Arkham Horror: Final Hour è un gioco a sé e non è assolutamente un’espansione per Arkham Horror – Terza Edizione.

Arkham Horror: Final Hour, la sinossi del gioco

Dal retro della scatola di Arkham Horror: Final Hour
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Siete arrivati troppo tardi per fermare l’empio rituale che ha permesso a un mostruoso Grande Antico di aprire uno squarcio sulla realtà. Sul cielo notturno si spalanca un varco iridescente: creature da incubo si riversano tra le strutture della Miskatonic University, terrificanti ululati e urla disperate interrompono il silenzio della notte. I nostri intrepidi investigatori hanno una sola possibilità: trattenere l’orda abbastanza a lungo per tentare di invertire l’evocazione.

In Arkham Horror: Final Hour, i giocatori indosseranno i panni di uno tra i sei investigatori disponibili, tutte vecchie conoscenze per gli appassionati dei prodotti degli Arkham Horror Files, e dovranno riuscire a invertire il rituale che alcuni cultisti hanno compiuto all’interno del campus della Miskatonic University, la prestigiosa università della città di Arkham.

Il campus è ora alla mercé di un’interminabile ondata di mostri e i giocatori dovranno tenerla a bada, mentre cercano disperatamente i componenti del rituale necessari a mettere fine a questa follia. Le probabilità di successo non sono a favore degli investigatori, ma questi non possono permettersi di fallire, oppure sarà davvero l’ultima ora per Arkham e il mondo intero.

Arkham Horror: Final Hour, approntare una partita

Una partita ad Arkham Horror: Final Hour si svolge su un tabellone rappresentante il campus della Miskatonic University, formato da quindici luoghi
(dormitori, biblioteca, campo sportivo, dipartimento di scienze…) collegati tra loro da dei viali, che indicano come potranno spostarsi i giocatori tra un luogo e l’altro, e da delle frecce di colore rosso e blu che indicano come si muovono i mostri. Inoltre, ogni luogo è caratterizzato da un colore tra i tre (verde, arancione e viola) presenti e da una quantità variabile di “caselle mostro”.

Durante la fase di setup di una partita, i giocatori dovranno scegliere quale tra i tre Grandi Antichi (Cthulhu, Umôrdhoth e Shudde M'ell) a disposizione sarà il loro antagonista. Ognuno di essi può essere giocato a tre diversi livelli di difficoltà e le indicazioni presenti sulla loro scheda determineranno quale luogo sia quello in cui è stato effettuato il rituale e in quali altri luoghi si trovino i tre portali attraverso i quali i mostri si stanno riversando nella nostra realtà.Negli altri luoghi, invece, dovranno essere posizionati i segnalini indizio che i giocatori potranno ottenere investigando. Due di questi segnalini saranno messi da parte a faccia in giù sul tabellone e indicheranno quali saranno le icone rituale che i giocatori dovranno indovinare e ottenere per invertire il rituale.

I giocatori scelgono quindi un Investigatore ciascuno (due se si sta affrontando il gioco in solitario) e pescano ognuno quattro carte Priorità, dal relativo mazzo precedentemente mescolato. Gli investigatori, a seconda del numero di giocatori, riceveranno anche da 3 a 5 segnalini salute. A differenza di altri giochi degli Arkham Horror Files, come ad esempio il classico Arkham Horror ed Eldritch Horror, gli Investigatori non hanno schede del personaggio con varie caratteristiche e abilità speciali, ma ognuno di loro è contraddistinto da un mazzetto di carte Azione.

Ogni Investigatore ha dunque un proprio set di dieci carte, ognuna delle quali presenta due effetti disposti sulla metà superiore e inferiore della carta. L’effetto presente nella metà superiore produce sempre degli effetti positivi che in genere permettono all’investigatore di muoversi, di combattere con i mostri o di proteggere i luoghi sul tabellone. Quello presente nella metà inferiore della carta, invece, permette solitamente di indagare in luogo, scoprendo così le informazioni necessarie per vincere la partita, ma lascia i mostri liberi di seminare distruzione sul tabellone e potrebbe anche generarne di nuovi.

Arkham Horror: Final Hour, il gioco

Una partita ad Arkham Horror: Final Hour si svolge lungo un massimo di otto round. Per vincere, i giocatori dovranno invertire il rituale in tempo, senza perdere nemmeno un investigatore e senza che il luogo del rituale venga completamente invaso dai mostri.

Ogni round è composto da due fasi, quella delle Azioni, nella quale gli investigatori si spostano tra i luoghi, attaccano i mostri e indagano alla ricerca di indizi (anche i mostri agiscono durante questa fase), e quella del Grande Antico, in cui la terribile entità da fermare scatena terribili effetti e vengono generati altri mostri sul tabellone.

La fase delle Azioni

Nella fase delle Azioni, gli Investigatori pescano la prima carta dei rispettivi mazzi Azione, la leggono segretamente, la giocano a faccia in giù e giocano su di essa una carta Priorità dalla propria mano, che ricordiamo è sempre formata da quattro carte Priorità. Queste carte sono numerate da 1 a 30, e più è basso il numero della carta giocata sopra una carta Azione, più è alta la probabilità che di questa carta venga svolto l’effetto superiore anziché quello inferiore. Inoltre, alcune di esse presentano anche una o più icone presagio, che andranno a influire sulla fase del Grande Antico.

I giocatori dovranno quindi ben ponderare quali effetti delle proprie carte vogliono che abbiano luogo, considerando le carte Priorità in loro possesso, senza potersi mettere d’accordo tra di loro. In questa fase del gioco, infatti, agli investigatori è vietato discutere di strategie o condividere informazioni; le carte giocate saranno le uniche informazioni che trasmetteranno ai loro compagni per far comprendere loro la strategia in atto.

Dopo aver giocato la propria carta, il giocatore pescherà una nuova carta Priorità, così da riformare la propria mano di quattro carte. In ogni round dovrà essere sempre giocato un totale di quattro carte Azione, per cui se il numero di partecipanti dovesse essere inferiore a quattro, alcuni giocatori dovranno giocare due carte.

Una volta che tutti i partecipanti hanno giocato le proprie carte, le carte Azione saranno rivelate e risolte in ordine crescente rispetto alle carte Priorità giocate su di esse. Per le prime due carte Azione rivelate, sarà risolto l'effetto superiore della carta, mentre per le ultime due viene risolto l'effetto inferiore. Solo dopo che la propria carta è stata rivelata il giocatore potrà discutere della propria strategia con gli altri partecipanti. Una volta che gli investigatori hanno risolto tutte le loro carte, avrà luogo la fase del Grande Antico.

La fase del Grande Antico

All’inizio della fase del Grande Antico, i giocatori scarteranno le carte Priorità giocate in precedenza. Nel farlo, dovranno sommare il numero di icone Presagio presenti su tali carte. Poi, consultando la scheda del Grande Antico, dovranno risolvere gli effetti corrispondenti a quel totale. Questi potranno includere la generazione di altri mostri, il danneggiamento dei luoghi, il prosciugamento della salute degli Investigatori, e tante altre cose brutte. Inoltre, i Portali presenti sul tabellone di gioco saranno ingranditi in modo semi-casuale, generando ancora più mostri sul tabellone.

Invertire il rituale

Per vincere la partita, gli investigatori dovranno invertire il rituale indagando sugli indizi presenti nei luoghi del campus della Miskatonic University. Le carte Priorità e la maggior parte dei segnalini indizio presentano delle icone rituale. I due segnalini indizio messi da parte in fondo al tabellone durante la preparazione della partita presentano le icone necessarie per invertire il rituale. Esistono solo due copie di ogni tipo di icona.

L’obiettivo dei giocatori sarà avere in mano il maggior numero possibile di carte Priorità che mostrino icone rituale che corrispondano a quelle presenti sui segnalini indizio messi da parte. Per dedurre quali icone si trovano sui segnalini messi da parte, gli investigatori dovranno indagare sugli indizi nei luoghi per restringere le possibilità. Quando la prima copia di un’icona viene rivelata, la possibilità che quell’icona sia necessaria per il rituale si riduce; quando anche l’altro segnalino indizio con la stessa icona viene rivelato, quell’icona non potrà essere per certo tra le due presenti sui segnalini indizio messi da parte.

I giocatori, se sono tutti d’accordo, potranno tentare di invertire il rituale alla fine di un qualsiasi round, investendo tre carte Priorità ciascuno, dalla propria mano. Se le carte investite mostreranno i simboli appropriati, in una quantità minima pari al doppio del numero di giocatori, questi vincono la partita. Se così non fosse, la partita sarà persa.

La partita sarà persa anche se durante il gioco un investigatore dovesse perdere tutta la propria salute o se il luogo del rituale non dovesse avere più caselle mostro vuote e un altro mostro o un segnalino danno stesse per essere collocato su di esso.

Arkham Horror: Final Hour, i materiali

Arkham Horror: Final Hour, come di consueto con i prodotti realizzati da Fantasy Flight Games, presenta materiali di ottimo livello. Il cartone utilizzato per il tabellone di gioco e i vari segnalini è decisamente robusto e di buona grammatura. Buona la grammatura anche del cartoncino usato per le carte, in linea con i più blasonati prodotti del genere e dalla fondamentale telatura. Nonostante ciò, per noi e caldamente consigliato l’uso delle bustine protettive per evitarne l’usura.

Il libretto del regolamento è realizzato altrettanto bene, con pagine in carta patinata di buona grammatura e un’esposizione chiara delle regole. Dal punto di vista artistico, Arkham Horror: Final Hour presenta illustrazioni piuttosto belle e d’impatto a vedersi, sebbene siano per la maggior parte riprese da altri prodotti della linea editoriale Arkham Horror Files.

Infine, nota dolente come da tradizione Fantasy Flight Games, la scatola del gioco è priva di alcun supporto per l’immagazzinamento della componentistica del gioco.

Conclusioni

Dalla nostra prova sul campo, è emerso come Arkham Horror: Final Hour sia una versione ridotta della serie di giochi Arkham Horror Files, con numerosi cambiamenti di design e nuove meccaniche oltre che una gradita velocità di risoluzione delle partite. La lunghezza a volte davvero eccessiva delle sessioni di gioco degli altri prodotti del brand, spesso è stato un discrimine tra l’intavolare o meno una partita e un fattore che ha allontanato alcune tipologie di giocatori. Con Arkham Horror: Final Hour, questo rischio non sussiste, dato che una partita si conclude tranquillamente entro l’ora di gioco.

Il gioco riesce a mantenere una buona tensione, costruita attraverso la continua mancanza di informazioni, cosa che costringe i giocatori ad agire in modo piuttosto caotico, prima di poter mettere in campo una strategia. Ciò rende questo prodotto un gioco di analisi e deduzione, mentre i mostri sciamano sul tabellone da tutti i lati.

Il fattore alea è però una componente davvero molto presente in Arkham Horror: Final Hour, cosa che potrebbe non incontrare il gusto di una larga fetta di giocatori. Per le meccaniche messe in campo, potrebbe anche capitare che i giocatori riescano a dedurre quali siano le icone necessarie a invertire il rituale ma che per pura sfortuna non abbiano in mano un sufficiente ammontare di carte con i simboli giusti. La modalità di gioco in solitario, leggermente diversa dal gioco con più partecipanti, si è rivelata sorprendentemente piacevole

Il gioco presenta una rigiocabilità molto elevata, anche grazie ai diversi livelli di difficoltà con cui è possibile affrontarlo, tuttavia riteniamo che solo tre Grandi Antichi (nemmeno tra i più iconici, se si esclude Cthulhu) siano un po’ pochi e un paio in più non avrebbero di certo fatto male. I personaggi, nonostante i mazzi di carte Azione diversi gli uni dagli altri, sono tuttavia meno caratterizzati e meno differenti tra loro rispetto agli altri prodotti Arkham Horror Files.

Infine, un aspetto importante che gioca un ruolo fondamentale nei giochi dell’universo Arkham Horror Files e che è molto apprezzato dagli appassionati è la componente narrativa di questi prodotti, in grado di raccontare storie molto coinvolgenti legate ai Miti di Cthulhu. Purtroppo, in Arkham Horror: Final Hour questo aspetto viene del tutto a mancare, scollando questo titolo da ciò che ha caratterizzato finora il brand. Ciò risulta in un minore coinvolgimento del giocatore nell’atmosfera e nell’ambientazione del gioco.

Un prodotto rivolto a…

Arkham Horror: Final Hour è un gioco da tavolo che si rivolge particolarmente a quegli appassionati dei miti lovecraftiani che sono alla ricerca di un titolo più snello e veloce rispetto agli altri prodotti della linea Arkham Horror Files. L’averlo inserito all’interno del filone Arkham Horror, tuttavia, potrebbe fuorviare l’appassionato del brand, le cui aspettative potrebbero risultare bruscamente disilluse a cause delle meccaniche del tutto nuove, seppure interessanti, e della mancanza di una valida componente narrativa.

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