All of us are dead, recensione della nuova serie coreana di Netflix

All of us are dead è la nuova serie teen drama zombie di Netflix, che va ad aggiungersi al catalogo coreano del colosso dello streaming.

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a cura di Francesca Borrello

Che il mondo abbia scoperto la Corea del Sud come fonte artistica e cinematografica non è di certo una novità, né lo è il fatto che Netflix stia sempre di più puntando verso il paese asiatico per arricchire il proprio catalogo streaming. E se al mondo occidentale piacciono sia i k-drama che gli zombie, All of us are dead è la risposta del colosso dell’intrattenimento del piccolo schermo.

Il film è basato, come un gran numero di produzioni coreane, su un webtoon dal titolo “Now at our school e unisce due generi molto seguiti in America ed Europa: il teen drama e l’horror zombie. Ambientato principalmente nel liceo Hyosan, vede un gruppo di studenti della scuola come principali protagonisti durante lo scoppio di una pandemia zombie, che cercano di sopravvivere ai propri compagni tentando di trovare una via d’uscita dal liceo. Ma il connubio tra i due generi sarà riuscito in All of us are dead?

All of us are dead, a scuola di sopravvivenza

Come consuetudine, ognuno dei dodici episodi che compongono la serie è della durata di circa un’ora e principalmente è ambientata nel liceo di Hyosan. In linea con le altre scuole superiori del mondo, anche qui gli studenti si ritrovano ad affrontare oltre a lezioni e compiti a casa, uno dei problemi principali dell’adolescenza: il bullismo. La serie si apre proprio così: un gruppetto di bulli capitanato da Yoon Gwi-nam frequentanti la scuola superiore di Hyosan, è intento a prendere di mira un compagno di scuola, Lee Jin-su. Purtroppo però, nel tentativo di ribellarsi al bullismo che subisce, finisce col cadere dal tetto su cui si erano incontrati e il gruppo di delinquenti scappa, credendolo morto.

Jin-su però sopravvive e mentre viene portato in ospedale a causa dello stato in cui lo trova dal padre, questi decide di pianificare la propria vendetta, stanco di vedere il figlio maltrattato. Passa qualche tempo ed una studentessa del liceo, intenta nelle pulizie di fine lezioni, entra nel laboratorio scolastico trovando una cavia. Il topo riesce a morderla e per questo motivo il professore di scienze, nonché padre di Jin-su, decide di rapirla e studiarla, tenendola rinchiusa nel laboratorio scolastico.

La ragazza riesce a scappare dopo un po’, trovando la strada per la propria classe, dove la professoressa ed alcuni studenti l’aiutano ad andare in infermeria visto lo stato in cui si trova. Sfortunatamente però, dopo qualche istante si trasforma in uno zombie, che morde accidentalmente l’infermiera della scuola prima di portarla in ospedale: comincia così l'ondata zombie all’interno del liceo di Hyosan.

Gli infettati cominciano a correre per l’istituto finiscono con l’arrivare anche alla caffetteria gremita di studenti, tra cui si trovano anche alcuni dei protagonisti: Nam On-jo e il suo amico d’infanzia Lee Cheong-san. I due riescono appena a scappare dall’orda di zombie che ha invaso la zona, trovando riparo in una classe assieme ad altri compagni. Tra di loro ci sono la capoclasse Choi Nam-ra, l’ex bullo Lee Su-hyeok, i migliori amici dei protagonisti Han Gyeong-su e Yoon I-sak. Nessuno è al sicuro però, e a causa di un insegnante infetto che si è rifugiato da loro, uno degli studenti viene morso, costringendo il gruppo a scappare nel laboratorio di scienze.

E mentre loro si scontrano con le dinamiche sociali e di gerarchia, la prima studentessa zombie è arrivata all’ospedale, dove nasce un nuovo epicentro di infezione facendolo dilagare a tutta la città di Hyosan. Comincia così la disperata corsa alla sopravvivenza degli studenti, per cercare di scappare ed evitare di soccombere sotto i morsi dei loro ex compagni ormai zombie. Ma riusciranno i ragazzi a fidarsi gli uni degli altri abbastanza per collaborare tra di loro ed uscire dalla scuola, o le gerarchie precedenti e le varie antipatie avranno la meglio sui loro istinti rendendoli facili prede di questo nuovo mortale virus?

Tra astri nascenti e ricorrenti

Dato che Netflix ci sta sempre di più incoraggiando ad appassionarci alle produzioni coreane, alcuni dei volti in All of us are dead potranno sembrarvi già visti e avreste ragione. La prima su tutti è l’interprete di Lee Na-Yeon: Lee Yoo-Mi. L’attrice ve la ricorderete senza ombra di dubbio in panni un po’ diversi ma ugualmente disperati, cioè quelli di Ji-Yeong, la concorrente numero 240 di Squid Games che si sacrifica per salvare la nuova amica Sae-byeok.

Non è la sola però ad essere uno dei volti noti specialmente in varie serie presenti anche su Netflix: Lee Kyu-Hyung, che nel nuovo k-drama interpreta il detective Song Jae-II, ha partecipato anche a titoli di successo in patria come Prison Playbook, Hospital Playlist 2 e Hi Bye Mama. In quest’ultima serie possiamo anche trovare l’attrice Bae Hae-Sun, che nel nuovo show di Netflix veste i panni della deputata parlamentare Park Eun-Hee.

Yoon Kyung-Ho (il professore Jung Yong-Nam) ha invece partecipato ad altre produzioni ma ugualmente di successo, come My Name, una delle ultime produzioni Netflix coreane del 2021, o come Mr. Sunshine, Itaewon Class e la popolare Vincenzo. Non c’è dubbio quindi che il colosso dello streaming stia puntando veramente in alto quando per quanto riguarda la scelta del cast delle proprie serie televisive.

All of us are dead: pregi e difetti del k-drama

Tuttavia, nonostante diversi attori siano degni di nota e aiutino notevolmente a catturare l’attenzione degli spettatori con la propria recitazione, ci sono alcune caratteristiche tipiche delle produzioni coreane che penalizzano leggermente All of us are dead. Ovviamente si parla di un teen drama, quindi la componente drammatica e romantica adolescenziale è ben presente, ma in diverse occasioni è diventata quasi stucchevole, sembrando forse un pretesto per raggiungere la presunta durata ideale della puntata.

I coreani però si riaffermano nel campo del make up, grazie agli effetti speciali creati ad hoc sugli zombie. Ancora una volta la caratterizzazione e la meticolosità presente in questi show aumentano l’apprezzamento del risultato finale, complice anche la recitazione degli attori infetti. Che dire poi del set: la scuola di Hyosan è stata costruita totalmente da zero apposta per l’occasione, permettendo ai creatori di esplorare le varie situazioni in cui gli studenti si potrebbero trovare e dando allo stesso edificio quasi un ruolo da co-protagonista in questo survival zombie.

Tirando le somme

All of us are dead è quindi la nuova The Walking Dead coreana? Probabilmente no, soprattutto per le componenti del genere teen che la differenziano, ma tra le proposte del genere zombie è una tra le più valide ed apprezzate, assieme ad altri titoli come Kingdom (di cui trovate qui la nostra recensione). Unendo due generi ben diversi, teen drama e apocalisse zombie, la Corea del Sud da ancora una volta la prova di essere in grado di tenere testa alle più grandi produzioni occidentali, facendosi sempre più largo nel cuore degli spettatori.

Se quindi anche voi siete sempre più appassionati alle storie coreane e al loro stile di narrazione, non vi resta che aggiungere All of us are dead alla vostra lista di serie da guardare, in streaming su Netflix dal 28 gennaio.

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