Un'eroina improbabile

Un film che ha superato brillantemente la prova degli anni, Alien è un simbolo del cinema del XX secolo. Un'opera che è prima di tutto un horror ma con una forte componente fantascientifica. Il suo effetto sullo spettatore è ancora potente grazie alla sua intensa simbologia.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il mostro e la scenografia sono due delle tre colonne che sostengono Alien. La terza è naturalmente la protagonista Ellen Ripley, interpretata da una (allora quasi sconosciuta) Sigourney Weaver. Scott a volte è stato criticato per i suoi personaggi poco credibili, e probabilmente Ripley è tra di essi: una donna giovane con un ruolo di comando, che finisce per essere un'inaspettata eroina che ricorre all'azione, che sa imporsi, capire quando è il momento di misure estreme.

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Con Ripley, Scott ha creato un personaggio nuovo andando a rafforzare il nuovo archetipo che Lucas aveva abbozzato con la principessa Leia in Star Wars. Quel tipo di donna forte, alla fine degli anni '70, era una proposta radicale a cui il pubblico rispose incredibilmente bene - sarebbero dovuti passare 30 anni però prima di vedere personaggi come Lara Croft, Alice di Resident Evil o altre eroine capaci di strappare la scena ai loro coprotagonisti maschili. E ancora oggi reagiamo con una certa sorpresa.

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Scott però ci presenta questa giovane furia in un modo piuttosto tradizionale: all'inizio infatti questa donna non sembra il personaggio che scopriremo nel corso del film, anzi per un attimo sembra il solito stereotipo, la solita donzella da salvare. Lentamente, cominci a notare che sopravvive quando ti saresti aspettato che fosse tra le prime vittime, e poi si arriva a una dirompente "nascita" come protagonista di azione. Certo, Ripley non perde del tutto il suo ruolo di donzella inseguita dal mostro. Ma è anche una donzella che sceglie di difendersi da sola, con intelligenza, astuzia, strategia e grinta.

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La giornalista e scrittrice Loredana Lipperini ne scriveva così nel 2009:

Ripley era un personaggio fra gli altri: quello che era destinato a sopravvivere solo per un'interpretazione cinica delle quote rosa [...]. Ellen Ripley è diventata la capostipite di un nuovo tipo di eroina cinematografica e narrativa. [...] il tempo giusto perché non fosse rigidamente e politicamente corretta, ma perché costituisse un'alternativa alle altre donne del cinema di avventura. Cinque anni dopo, la compagna di Indiana Jones nelle sue peripezie con i thugs del tempio maledetto corrisponderà ancora al vecchio stereotipo [...].

L'articolo di Lipperini approfondisce ulteriormente il personaggio di Ripley e il suo valore simbolico nel cinema contemporaneo. Chi fosse interessato può leggerlo nell'archivio di La Repubblica. Ben Child invece scrisse su The Guardian che Sigourney Weaver è l'unica vera regina di Alien, e afferma che avrebbe preferito vedere il film di Bloomkamp, con Ripley tra i personaggi, invece di un seguito a Prometheus. Sappiamo che Bloomkamp non ha mai davvero rinunciato al progetto, quindi chissà che un giorno non potremo vedere il film.

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