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“Adventure Time, chiama i tuoi amici, andremo verso terre lontane”. Così recita una parte della sigla d’apertura di una delle serie animate più amate degli ultimi anni, Adventure Time, che dal 2010 al 2018 è stata davvero capace di trasportare i suoi spettatori in luoghi remoti e fantastici. Ideato da Pendleton Ward per Cartoon Network, Adventure Time si è presentato però solo all'apparenza come un prodotto super colorato e spensierato per le giovani generazioni, dimostrando nel tempo di essere invece un cartone animato indirizzato anche alle fasce più adulte, con le sue citazioni alla cultura pop, i suoi easter egg, le complesse tematiche trattate. La sua notorietà ha raggiunto quindi una portata ampia grazie all'intrinseca facoltà di saper parlare a tutti, che sia attraverso gag nonsense o drammi personali.
Nel giorno in cui dodici anni fa, il 5 aprile 2010, veniva mandato in onda il primo episodio di Adventure Time, ripercorriamo la storia di questa serie animata tanto divertente quanto emozionante, aggiungendo alcune delle curiosità che forse non conoscevate su di essa e scovando gli easter egg che non avevate notato. “Ci divertiremo, it’s Adventure Time!”.
Un pilot su un ragazzino e un cane magico
Ciò che oggi conosciamo come un cartone animato da 10 stagioni, in realtà nasce inizialmente come un corto animato di circa 7 minuti realizzato da Pendleton Ward per Nickelodeon, diretto da Larry Leichliter e Hugo Morales. Il corto viene mandato in onda nel 2007 all'interno del contenitore Random! Cartoon, del Nicktoons Network, diffondendosi poi rapidamente e in maniera virale in internet. Il corto animato, dal titolo Adventure Time, presenta per la prima volta i bizzarri protagonisti di quella che più avanti (e contro molte previsioni) sarebbe diventata una serie animata vera e propria. Essi sono Pen, un ragazzino molto coraggioso e amante dell’avventura (quello che oggi conosciamo come Finn), e Jake, un cane giallo parlante in grado di cambiare forma e dimensione a piacimento.
Nel corto assistiamo alla loro prima impresa: salvare la Principessa Gommarosa dalle grinfie di Re Ghiaccio che l’ha rapita mentre anche Lady Iridella, una sorta di lungo unicorno volante dai colori dell’arcobaleno, cerca di tirare fuori la principessa dai pasticci. Già da questo primo prodotto, visibilmente allo stato embrionale, è possibile percepire i toni scanzonati e l’umorismo spesso nonsense che caratterizzeranno la serie che verrà, introducendo anche il personaggio del Re di Marte che ha palesemente l’aspetto di Abraham Lincoln. Sarà che il video diffuso in internet riscuote un discreto successo, sarà che Pendleton Ward, forte delle sue esperienze, ritiene di poter mandare avanti Adventure Time come una serie animata di più ampio respiro con l’intercessione di Frederator Studios, e così il titolo viene proposto alla Nickelodeon. Che lo rifiuta. Per due volte.
Pendleton Ward lavora infatti quasi in contemporanea come sceneggiatore e autore degli storyboard de Le Meravigliose Disavventure di Flapjack, cartone animato di Cartoon Network, e intende creare un prodotto suo che raccolga ciò che lo ha influenzato di più negli anni unitamente al suo lavoro. Come vedremo anche più avanti, Adventure Time prende spunto da diversi contenuti della cultura pop: lo stesso Pendleton Ward ha dichiarato di essere stato ispirato dall'umorismo dei Simpson, dalla magia e dalla bellezza delle opere di Hayao Miyazaki come Il Mio Vicino Totoro, dalle creature e dalle situazioni avventurose di Dungeons & Dragons. Nickelodeon tuttavia non è interessata alle bizzarre avventure tanto variegate di un ragazzino e di un cane magico, così Frederator Studios vira verso altri porti, proponendo il prodotto a Cartoon Network.
Qui Adventure Time sembra trovare l’approvazione della rete televisiva, ma a patto che venga proposto un contenuto valido, che ampli quanto mostrato nel corto e che quest’ultimo non sia quindi “il colpo fortunato” di Pendleton Ward. A questo scopo, Cartoon Network assegna a Ward il compito di scrivere una sceneggiatura tuttavia l’autore, dietro suggerimento di Frederator che vuole tentare un approccio più diretto, sottopone alla rete alcuni storyboard, con la collaborazione di due ex colleghi di studi al college, Adam Muto e Patrick McHale. Il primo storyboard, che vede protagonisti Finn (abbandonato il nome di Pen) e la Principessa Gommarosa impegnati in un appuntamento a base di spaghetti, non convince. Pendleton Ward e compagni tentano quindi un approccio differente, che tragga quanto più possibile la natura avventurosa del corto animato espandendone il contesto: è così che nasce l’episodio Il Libro dell’Eroe (The Enchiridion!), in cui Finn e Jake devono ottenere l’omonimo libro situato in cima a un monte dopo aver superato tutta una serie di prove pericolose. Adventure Time è pronto così a partire: Cartoon Network ordina la produzione dello show nel settembre 2008 e il corto animato diventa ufficialmente il pilot di questa nuova serie.
Ancora un po’ di storia
Adventure Time, fin dal primo momento, incarna il carattere spensierato, “rilassato” e al contempo avventuroso che il suo autore intende imprimergli. Cartoon Network teme tuttavia che lo show, a causa di ciò, possa non essere chiaramente definito e seguire sceneggiature incerte e prese con eccessiva leggerezza. La rete suona il fischietto e chiama a raccolta nomi di alto calibro da assoldare per tenere in riga il team e delineare più chiaramente la serie, pur mantenendo lo spirito giocoso e nonsense che promette di renderla tanto originale.
Al team di Ward, Muto e McHale si aggiungono così alcuni animatori che hanno lavorato per lungo tempo a SpongeBob SquarePants: Derek Drymon, Nick Jennings e Merriwether Williams. A essi si affiancano Thurop Van Orman, creatore de Le Meravigliose Disavventure di Flapjack, e l’illustratore Dan “Ghostshrimp” Bandit, il quale disegna le principali location in cui si svolgono le avventure dei protagonisti: la casa sull'albero di Finn e Jake, il regno di ghiaccio e Dolcelandia. Chiude il cerchio Phil Rynda, come character designer che, prendendo spunto dal lavoro fatto da Ward con l’episodio pilota, conferisce una forma definitiva ai protagonisti di Adventure Time.
Il progetto di Pendleton Ward prende vita, senza non poche difficoltà, ma nonostante ciò il 5 aprile 2010 viene trasmessa in TV la prima puntata di Adventure Time. La serie andrà in onda per 10 stagioni fino al 2018, con un totale di 283 episodi: tra essi, vengono prodotti anche tre speciali archi narrativi intitolati Stakes, Islands e Elements e una puntata nata in collaborazione con Minecraft dal titolo Diamanti e Limoni. Pendleton Ward lavora come sceneggiatore e showrunner di Adventure Time fin quasi alla quinta stagione, ovvero finché decide che è giunto il momento di prendersi una lunga pausa e distaccarsi gradualmente dalla sua creatura, collaborando occasionalmente alle sceneggiature. Prende il suo posto Adam Muto, che rimarrà al timone fino alla decima e ultima stagione. Nel 2020, due anni dopo la sua conclusione, Adventure Time torna in onda con 4 speciali trasmessi da HBO Max, come parte della serie Adventure Time: Distant Lands, che si concentrano sui protagonisti della serie catturando ciascuno di essi in diversi momenti della loro vita passata o futura.
Adventure Time: il mondo...
Alla base del cartone animato ideato da Ward c’è tanta spontaneità, inventiva e voglia di raccontare amicizia e avventura. Per questo, almeno inizialmente, l’idea di un mondo ben definito non doveva essere esattamente chiara nella mente dell’autore e il world building dell’opera è stato costruito mano a mano che essa procedeva e raccoglieva consensi. Ecco perché, a uno sguardo attento, nell'episodio pilota il globo terrestre visto dallo spazio appare integro, mentre nel corso delle puntate scopriamo che il pianeta è privo di un buon quarto. Questo perché Adventure Time è ambientato su una Terra post-apocalittica, presumibilmente migliaia di anni in avanti rispetto a oggi.
La Terra è stata infatti segnata da una guerra nucleare, chiamata Guerra dei Funghi, di cui in verità non si sa molto, se non che ha cambiato totalmente il volto del mondo e vi ha lasciato segni ancora chiaramente visibili. Già nelle immagini dell’allegra sigla di apertura (scritta dallo stesso Pendleton Ward e da lui cantata nella versione originale) si intravedono bombe sparse qua e là in mezzo a terre distrutte e alberi morti e contorti. Nel corso dei vari episodi non è raro poi incappare in rovine di antiche città (grattacieli, metro, automobili), businessmen rimasti congelati per secoli nel ghiaccio, creature mutanti (che compongono probabilmente una buona fetta della popolazione, includendo anche la graziosa Principessa Gommarosa, nata dal chewing-gum).
All'interno dei due episodi Segreti Natalizi (Holly Jolly Secrets) viene chiarito maggiormente questo aspetto, quando Finn e Jake trovano delle vecchie videocassette registrate da un giovane Re Ghiaccio, il cui vero nome è Simon Petrikov, che riesce a sopravvivere grazie alla sua corona nonostante l’arrivo dell’inverno nucleare. Ma anche la puntata Simon & Marcy getta uno sguardo approfondito al passato della Terra, mostrando una piccola Marceline e un giovane Re Ghiaccio impegnati a sopravvivere in un mondo devastato e popolato da pericolosi mutanti.
...i personaggi...
Nonostante il passato funesto, la Terra di Ooo (ovvero il continente su cui è ambientata la trama) si presenta oggi come un luogo super colorato e ricco di vita, popolato dalle creature più impensabili. Qui vi abitano anche Finn e Jake, che come detto sono un ragazzo dal cuore puro amante dell’avventura e il suo cane magico nonché fratello adottivo, dispensatore di saggezza (più o meno). I personaggi ricorrenti che si affiancano ad essi sono proprio il Re Ghiaccio, un anziano re in grado di controllare il gelo con la sua corona, le cui occupazioni principali sono scrivere fan fiction, suonare la batteria e rapire principesse; la Principessa Gommarosa, regnante di Dolcelandia, scienziata dall'immensa conoscenza e creatrice della popolazione del suo regno, i Dolcibotti; Marceline Abadeer, regina vampira che abita il mondo da secoli, musicista e cantante amata in ogni dove e mangiatrice del colore rosso.
Non bisogna dimenticare il caro BMO, piccolo robot (e computer) che vive con Finn e Jake nella loro grande casa sull'albero; Lady Iridella, unicorno-arcobaleno che parla solo coreano ed è la fidanzata di Jake; o la Principessa dello Spazio Bitorzolo, ovvero una principessa teenager e ribelle proveniente dallo spazio. L’elenco prosegue e comprende personaggi dalle forme e dalle identità più bizzarre, come Maggiormenta, il maggiordomo personale di Gommarosa, una mentina dedita alla magia oscura; l’elefante in miniatura Melaverde, cuoca esperta in torte di mele; o il Conte Limoncello, creato da Gommarosa e acido come un... limone.
Insomma, nonostante le incertezze iniziali, gli autori di Adventure Time hanno fatto del world building uno dei loro punti forti, creando un background intenso e oscuro ma non tanto da intaccare l’animo fantastico, magico e ricco di energia di questo mondo, popolato da una quantità impressionante di personaggi. Tutti estremamente colorati e possessori di caratteristiche uniche, benché i protagonisti assoluti tra essi siano sempre Finn e Jake. A proposito di essi, Pendleton Ward ha voluto che il primo fosse un eroe integerrimo, sempre pronto ad aiutare chiunque, tanto da conferirgli il nome di “Finn”, eroe mitico irlandese. Per il secondo si è invece ispirato al personaggio di Bill Murray nel film Polpette di Ivan Reitman, Tripper Harrison, scanzonato e dispensatore di consigli non sempre efficaci. Insomma, l’amico con cui divertirsi e forse a volte eccessivamente spregiudicato.
...l’evoluzione della serie
Lungo il corso degli episodi, assistiamo tendenzialmente alle avventure di Finn e Jake in giro per Ooo, impegnati a salvare principesse, scovare tesori nei dungeon, sconfiggere mostri improbabili o aiutare gli abitanti in difficoltà. E, almeno all'inizio, si può rimanere spiazzati dal mondo coloratissimo in cui essi si muovono, dalle creature strambe e fantastiche che incontrano, dall'umorismo che regna sovrano nelle loro vicende con frequenti picchi di nonsense. Non c’è dubbio sul fatto che, se rimaniamo sulla superficie nell'interpretazione di Adventure Time, troviamo che i suoi linguaggi siano diretti a un bacino di utenti giovani, attratti sicuramente dall'energia delle puntate, dai combattimenti o semplicemente dalle gag (soprattutto quelle che hanno per protagonista Jake e le sue puzzette).
D’altro canto, Adventure Time non nasconde l’inserimento di allusioni, citazioni a prodotti della cultura pop degli anni ’80 o ’90, tematiche mature che nel loro complesso possono essere colte e pienamente apprezzate solo da fasce di pubblico più adulte, oltre a sequenze davvero psichedeliche. Si tratta di una serie animata che si rivolge trasversalmente all'adolescente, alla persona matura che cerca un prodotto tanto leggero quanto emozionante, ma anche all'adulto più “nerd” in grado di cogliere il significato profondo di determinate sequenze, oltre che easter egg e citazioni a videogiochi, cinema, letteratura.
Se nelle prime stagioni Adventure Time utilizza in questo senso un approccio leggermente più “timido”, si evolve tuttavia più avanti comunicando chiaramente anche con il pubblico più maturo, avvalendosi di temi complessi e sensibili come l’abbandono, il declino cognitivo, la solitudine e la depressione, l’esistenzialismo, le controversie etiche legate alla scienza, la dipendenza. Potrebbe risultare paradossale, ma questa serie animata riesce anche ad affiancare sequenze divertenti e leggere a momenti piuttosto dark e disturbanti. Basti pensare già al conflitto nucleare che ha devastato la Terra o al principale cattivo di Adventure Time, il Lich, terrificante stregone non morto in grado di possedere i corpi degli altri e di controllarne le menti; ma anche al Conte Limoncello che divora il suo fratello gemello nell'episodio Limonata Doppia; o ancora a Ricardio, il cuore di Re Ghiaccio dal volto umano che intende strappare il cuore della Principessa Gommarosa dal suo petto con una bottiglia spezzata.
Non mancano certamente anche velate allusioni sessuali (Finn e Jake che sorprendono BMO a “giocare” con sé stesso, per fare un esempio), e nella serie vengono esposte frequentemente tematiche legate alla sfera LGBTQ+. Questo avviene soprattutto con il gender swap operato negli episodi in cui prendono vita le fan fiction di Re Ghiaccio (Finn e Jake diventano Fionna e Cake e sono presenti anche Principe Gommorosa, Marshall Lee, Regina Ghiaccio e Lord Monocromatico), ma anche con l’inserimento della coppia omosessuale formata da Gommarosa e Marceline (“shippata” per lungo tempo dai fan e finalmente resa nota nelle ultime stagioni). All'interno di Adventure Time, come accennato, sono inoltre presenti riferimenti letterari a Ernest Hemingway, Il Signore degli Anelli, Sir Gawain e il Cavaliere Verde, Amleto, Frankenstein, ma anche citazioni filmiche a L’Esorcista, Shining, Alien, Eternal Sunshine of the Spotless Mind, La Cosa, Inception, senza contare giochi e videogiochi quali Final Fantasy, Magic: The Gathering e il già menzionato Dungeons&Dragons.
Curiosità sulle tecniche di produzione
È arrivato il momento delle curiosità legate ad Adventure Time e partiamo subito con quella riguardante la produzione della serie: ogni episodio ha richiesto fino a 9 mesi di realizzazione, tra ideazione, sceneggiatura, storyboarding, illustrazioni, animazioni e chi più ne ha più ne metta. Questo ha ovviamente costretto il team creativo a lavorare a più di un episodio contemporaneamente, in modo da concludere nei tempi prestabiliti ogni stagione. Ciascuna puntata è caratterizzata inoltre da una title card specifica, illustrata di volta in volta da un artista diverso pur seguendo, nella maggior parte dei casi, una linea stilistica omogenea. Vere e proprie dimostrazioni artistiche di alto livello, Pendleton Ward ha rivelato come esse ricalchino la passione sua e del team per le copertine dei fumetti pulp e lo stile di Frank Frazetta, unendo i due elementi all'interno di illustrazioni che vengono poi applicate su fogli vintage scannerizzati, sempre dai bordi un po’ spiegazzati o irregolari.
Diversi episodi di Adventure Time sono stati realizzati, inoltre, utilizzando tecniche differenti da quelle consuete. È il caso ad esempio di A Glitch is a Glitch, che sfrutta la tecnologia per creare animazioni in 3D, o de Il Cerchio della Vita, interamente disegnato e animato da Masaaki Yuasa. Anche le animazioni utilizzate per le ragazze in bikini nella puntata Shh! si discostano da quelle tradizionali, omaggiando l’animazione retrò degli anni ’60, mentre il cavallo James Baxter, protagonista dell'omonimo episodio, è disegnato e animato esattamente dal celebre animatore Disney James Baxter.
Ancora un po’ di curiosità
E a proposito di episodi, un personaggio ricorrente appare in ognuno (o quasi) di essi. Fatta eccezione per pochissime puntate, infatti, è possibile vedere nella maggioranza di esse una piccola lumaca che saluta il pubblico: si tratta di un easter egg che gli autori hanno voluto inserire per gioco, assegnando alla lumachina un ruolo più di rilievo nell'episodio Debolezza Mortale, quando viene soggiogata dal volere del Lich.
Entrando ancora nel merito dei personaggi, non ci si può esimere dal parlare dei doppiatori originali che prestano loro le voci. I protagonisti Finn e Jake sono doppiati rispettivamente da Jeremy Shada (fratello del doppiatore presente invece nel pilot) e John DiMaggio (ovvero lo stesso doppiatore di Bender in Futurama). A Tom Kenny, voce storica di SpongeBob, è stato dato il ruolo di Re Ghiaccio, mentre Marceline è doppiata da Olivia Olson. Quest’ultima, condivide un legame reale tra serie animata e realtà: il demoniaco padre di Marceline, Hunson Abadeer, è doppiato dal padre di Olivia, ovvero Martin Olson. La Principessa dello Spazio Bitorzolo (o PSB) possiede invece la voce del creatore della serie, proprio Pendleton Ward! Il cast ha visto arrivare tuttavia, nel tempo, anche nomi noti del panorama cinematografico e seriale: Ron Perlman nel ruolo del temibile Lich, George Takei in quello dell’inquietante Ricardio, Neil Patrick Harris nei panni del Principe Gommorosa, Mark Hamill in un cameo dello spirito della paura che vive nelle viscere di Finn, oltre a Keith David e Roddy Piper che hanno ricreato l’iconica scazzottata di Essi Vivono nell’episodio The Red Throne.
A proposito di Olivia Olson e Tom Kenny, è stato dichiarato dagli stessi doppiatori di essersi conosciuti in passato nella vita reale proprio come i loro rispettivi personaggi. Marceline Abadeer e Re Ghiaccio (o Simon Petrikov) hanno condiviso infatti un periodo di vita insieme quando la prima era ancora una bambina e il secondo era ancora vagamente umano: con l’esplosione della guerra nucleare, i due ultimi sopravvissuti si sono sostenuti e aiutati a vicenda nello scenario post-apocalittico che era divenuta la Terra almeno un migliaio di anni prima. Bene, sembra che Martin Olson fosse aduso a portare con sé la piccola Olivia durante i suoi spettacoli e che qui lei abbia conosciuto l’amico del padre, Tom Kenny.
È a Marceline, poi, che dobbiamo l’esecuzione di alcune delle più belle canzoni di Adventure Time (come Fries o I’m just your problem), ma non tutti forse sanno che a comporre la stragrande maggioranza di esse è stato lo stesso Pendleton Ward. La colonna sonora di Adventure Time che porta la sua firma include anche la sigla d’apertura, suonata con un ukulele e... il battere dei tasti sulla tastiera di uno dei produttori. Dimostrazione che non c’è limite alla fantasia di questo autore dai molteplici talenti. Non dimentichiamo a questo proposito che l’intera intro della serie è stata ripresa dai Simpson, con tutte le variazioni “springfieldiane” del caso. Per concludere il viaggio nell'emozionante avventura che è stata questa serie animata (disponibile qui in versione completa), restiamo in tema di sigle ascoltando anche quella finale di ogni episodio, Come Along With Me, qui sottofondo della bellissima conclusione dell’ultimo episodio (attenzione: SPOILER per quanti non lo hanno mai visto).
Non resta infine che ricordare gli altri media in cui Adventure Time, negli anni, è stato trasposto: i videogiochi Adventure Time: Hey Ice King! Why’d You Steal Our Garbage?!, Adventure Time: Esplora i Sotterranei Perché... Ma che ne so!, Adventure Time: Finn e Jake Detective e i giochi mobile Card Wars, Heroes of Ooo e Crazy Flight; e la serie a fumetti spin-off prodotta da KaBOOM! Studios, giunta parzialmente in Italia attraverso la pubblicazione di Panini, vincitrice di Eisner e Harvey Awards. Insomma, nei cuori dei fan Adventure Time non è mai finito del tutto e, a conferma di ciò, nel 2020 HBO Max ha mandato in onda quattro episodi speciali, parte della serie Adventure Time: Terre Lontane, riportandoci finalmente, con grande gioia, nella fantastica e avvincente Terra di Ooo.