Asimov era convinto che l'agricoltura tradizionale nel 2014 sarebbe stata in declino, in favore di "più efficienti microorganismi". Nel suo articolo scrive che "lieviti elaborati e prodotti a base di alghe saranno disponibili in tanti gusti diversi. Alla fiera del 2014 ci sarà un Algae Bar che servirà similtacchino e pseudobistecca. Non avranno affatto un cattivo sapore ma ci saranno notevoli resistenze psicologiche a questa innovazione".
In effetti la produzione di cibo è cambiata negli ultimi 50 anni, ma non tanto come immaginava Asimov né nella stessa direzione. La coltivazione intensiva è ancora maggioritaria, e sempre più diffusa grazie anche allo sviluppo di additivi di sintesi sempre più efficaci e piante geneticamente modificate.
Mangiamo più alghe, questo sì, e in circolazione si trovano molti sostituti della carne di origine vegetale: hanno un buon sapore e ottimi valori nutrizionali, ma sono poche le persone che li apprezzano, per quanto siano prodotti piuttosto intelligenti. Produrli infatti costa molto meno che ottenere gli stessi valori (in termini di calore, grassi, proteine, etc.) dalla carne.
Ciò che Asimov forse non poteva proprio immaginare era un ritorno in grande stile della tradizione agricola, rivista e aggiornata. Oggi le coltivazioni biologiche infatti rappresentano oggi un settore economico in continua crescita, e si ascrivono a un movimento culturale sempre più numeroso.