Succede spesso che il "cattivo" di un film sia più interessante dei suoi avversari, e quando si tratta di cinema per ragazzi questo è stranamente ancora più vero. In queste opere ti aspetteresti una malvagità senza sfumature, facile da capire e da disprezzare, ma non è il caso di Syndrome. Lui era un bambino brillante e un po' asociale, che adorava il supereroe Mister Incredibile. Fino a quando un giorno non lo incontrò per davvero in carne e ossa, rivelandosi così anche un seccatore incosciente, prontamente liquidato dal protagonista.
Ma non era un semplice ragazzino innamorato del suo idolo però, ma un vero e proprio hacker dedito alla scienza e all'invenzione: oggi lo chiameremmo maker e gli dedicheremmo fiere mondiali e fiumi d'inchiostro. Sì perché Buddy Pine, questo il suo nome, dedicherà la propria vita a dimostrare che con l'impegno e la scienza tutti possono essere super, quindi non lo è nessuno. Geniale, se non fosse che nel caso specifico ad animarlo è una vera e propria sindrome, appunto, che lo renderà uno dei malvagi più ammirevoli mai visti.