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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Mulan

Un'opera spesso sottovalutata, ma che in realtà chiude il cerchio dell'emancipazione femminile animata attuato nel corso del rinascimento Disney che, non a caso, aveva proposto figure forti e indipendenti, emancipate dal punto di vista sociale e sessuale. 

Partendo da Belle, via di mezzo tra la principessa classica e la più moderna Jasmine per l'appunto, e passando per Pocahontas ed Esmeralda, con Mulan Disney si scolla definitivamente dal concetto classico di principessa e propone il primo film con protagonista una donna guerriera che trascende da tutto quello che c'era stato prima, persino l'amore.

Già solo per questo Mulan rappresenta un film unico e bellissimo, ma è anche nel suo apparato tecnico che si riscontra tutto il prodigio dell'arte disneyana. 

Il film, infatti, fu realizzato con una grande attenzione per la creazione delle folle, seguendo un modello molto simile a quello sviluppato per la celebre "corsa degli gnu" de Il re leone, ma qui riadattato grazie al supporto tecnologico di Pixar.

Furono infatti creati due software, Attila e Dinasty, che potessero animare in modo realistico e indipendente i piccoli gruppi di guerrieri unni, così come le grandi folle presenti nella città imperiale.

Il lavoro compiuto fu egregio, ed è stato fondamentale per lo sviluppo dell'animazione digitale, contribuendo non poco alla creazione di animazioni uniche e realistiche, ma probabilmente anche ammortizzando il tempo di lavorazione degli animatori tradizionali.

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