Aladdin
Un successo planetario per Disney, che nel 1988 decise di sviluppare un film animato che fosse ispirato ai racconti de "Le Mille e una Notte", forse uno dei più popolari libri di racconti di origini arabe, a cui hanno fatto seguito negli anni un gran numero di adattamenti animati e non.
Tra questi, lo scrittore e sceneggiatore Howard Hasman fu quello propose, nei fatti, la scrittura del film, la cui stesura originale era, come spesso succede, molto diversa. Aladdin fu ritoccato, in particolare, per ciò che concerne i ruoli di Jago, Jafar e Jasmine, tre personaggi che nella stesura originale erano molto diversi e, forse, più in linea con il canone classico delle favole Disney.
La riscrittura invece li cambiò completamente, e se per Jago fu fondamentale l'apporto dell'attore che gli diede la voce (ovvero Gilbert Gottfried, che fu scelto per il suo lavoro in Beverly Hills Cop 2), per Jasmine le modifiche arrivarono direttamente dall'interno del team quando, constatati problemi di sceneggiatura, Disney aggiunse al team di sviluppo gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio che, in pratica, riscrissero buona parte del film.
Grazie a loro Aladdin fu il primo film Disney a presentare una principessa forte e indipendente, che non necessitava, a differenza delle precedenti, di un intervento eroico per essere salvata. Jasmine è quindi la prima principessa emancipata nella storia dell'animazione Disney, nonché la prima a baciare il suo principe alla francese, la qual cosa fece comunque un certo scalpore.
Il vero problema del film, tuttavia, fu il travagliato rapporto tra Disney e il compianto attore Robin Williams, che si offrì di dare voce e carattere al personaggio del Genio, a patto di un accordo sulla comunicazione del film che avrebbe avvantaggiato l'uscita al cinema di Toys, controverso e sfortunato progetto di Williams che sarebbe arrivato nelle sale poco dopo Aladdin. Le cose però, non andarono come dovevano, e Disney ignorò bellamente l'accordo creando una forte crasi con l'attore.