Voto elettronico: a dicembre la prima simulazione, ma i dubbi aumentano

I prossimi 13 e 14 dicembre si svolgerà la prima simulazione del voto digitale per i cittadini residenti all'estero, ma non mancano i dubbi sulla sicurezza della piattaforma.

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a cura di Marina Londei

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Il voto digitale potrebbe diventare realtà a breve: i prossimi 13 e 14 dicembre ci sarà la prima sperimentazione del voto elettronico. La prova coinvolgerà soltanto i cittadini residenti all'estero e solo in alcune circoscrizioni consolari di Paesi dell'Unione Europea.

Le fasi del voto verranno gestite tramite un'apposita piattaforma chiamata "Portale E-Vote",  accessibile soltanto ai cittadini designati; nello specifico, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali specifica che "Alla piattaforma potranno accedere gli iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) e i cittadini italiani temporaneamente presenti (per motivi di lavoro, studio o cure mediche) nelle circoscrizioni consolari coinvolte nella simulazione, che siano in possesso di una identità digitale (CIE, SPID, CNS)".

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Alla realizzazione del portale hanno partecipato anche il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'AGID - Agenzia per l'Italia Digitale, l'ACN - Agenzia per la Cybersicurezza e il Ministero della Giustizia - Corte d'Appello di Roma.

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voto online

Al momento della piattaforma si sa poco, se non che tra le imprese assegnate al progetto spicca la filiale italiana di Accenture. Stando a un'inchiesta di Wired, il 10 novembre il Viminale ha approvato una spesa di 80 euro per due certificati SSL e l'uso di SHA-2 a 256 bit come standard di cifratura.

"La scelta degli standard è la più alta, per rendere il sito inviolabile" ha spiegato a Wired Pierluigi Paganini, esperto di cybersecurity e intelligence. "I certificati servono a riconoscere la validità delle chiavi di autenticazione. L'obiettivo, in questo caso, è impedire che una terza parte, un attore malevolo, possa intromettersi tra il votante e il portale di voto, modificando la preferenza, annullandola o re-indirizzando l'utente su un sito falso".

Chiaramente la sicurezza è indispensabile durante la votazione per garantire che la preferenza rimanga segreta. Su questo tema in particolare la Farnesina ha sollevato dei dubbi, sottolineando che se un attaccante è in grado di accedere ai sistemi di identificazione e alla blockchain del voto può recuperare l'associazione votante-candidati.

Di fatto, se Portale E-Vote subisce un attacco informatico che ha successo i cittadini che ne usufruiscono possono dire addio alla segretezza del voto e non hanno neanche la certezza che il voto che hanno immesso sia quello che viene registrato dal sistema. 

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cybersecurity

Col voto online è impossibile garantire una sicurezza del 100%; a prescindere dall'esito dei test di dicembre, bisogna valutare se vale la pena rischiare ed eventualmente ripetere le elezioni in caso di attacco. Va da sé che se non ci si dovesse neanche accorgere di un attacco, non sarebbe neanche possibile intervenire per ripristinare l'ordine, anche perché, come si legge nelle linee guida, "Il sistema non restituisce all'elettore, dopo la conferma del voto, la prova del contenuto del suffragio espresso".

Le fasi del voto online

Dopo che l'esecutivo di Mario Draghi ha posticipato la prova del voto digitale di un anno, l'Italia sembra essere pronta a procedere sulla strada di E-Vote.

La simulazione è il primo step nell'adozione del voto digitale; in seguito è prevista una sperimentazione durante un'elezione reale. Se la prima fase avrà successo, già nel 2024 si potrà mettere alla prova il portale con le elezioni amministrative o europee. 

Nelle linee guida viene specificato che i cittadini dovrebbero decidere prima ed entro un termine prefissato con quale modalità votare, se con quella tradizionale o quella digitale, per evitare di esprimere un voto multiplo, anche se non è ancora chiaro in che modo verrà fatto rispettare l'obbligo.

C'è molta curiosità nel vedere la piattaforma all'opera, ma anche molta perplessità, soprattutto da parte degli esperti di sicurezza. Senza dubbio il vero banco di prova sarà durante le elezioni o un referendum.

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