Vendite dei PC in calo, ma la ripresa potrebbe essere vicina

Le vendite dei PC continuano a calare: rispetto al Q1 2022 il mercato si è contratto del 30% a causa della riduzione della domanda.

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a cura di Marina Londei

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Le vendite dei PC continuano a calare anche nel Q1 del 2023, registrando un 30% medio in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. La ricerca di IDC ha evidenziato un'importante contrazione nel mercato dei personal computer che ha colpito tutte le principali aziende produttrici; tra queste, Apple ha registrato il calo più significativo con il 40,5% in meno di vendite.

Anche Gartner conferma il trend negativo definendolo come combinazione di una minore richiesta dovuta al difficile clima economico e di sovrapproduzione di componenti.

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"La pressione sui prezzi dei PC si è intensificata durante il Q1 2023 per via dei considerevoli sconti dei vendor che volevano liberare l'inventario" ha spiegato Mikako Kitagawa, Director Analyst presso Gartner. "Per aumentare la domanda i vendor hanno temporaneamente ridotto il prezzo medio di vendita dei PC già in loro possesso, ma il costo dei nuovi dispositivi è rimasto elevato a causa dell'aumento dei costy della supply chain dovuto all'inflazione".

Invece di conquistare nuove quote di mercato, spiega Kitagawa, le compagnie produttrici hanno cercato di proteggere i margini di vendita abbassando i prezzi. Molti fornitori sono comunque riusciti a sfruttare lo stallo del mercato per rinnovare le catene di approvvigionamento e cercare di far fronte all'instabilità economica.

Secondo le previsioni degli esperti la situazione dovrebbe migliorare dalla fine di quest'anno e raggiungere il massimo successo nel 2024: durante la pandemia, con la diffusione del lavoro remoto, le vendite sono aumentate e presto i dispositivi acquistati termineranno il loro ciclo di vita.

Ishan Dutt, Senior Analyst di Canalys, si dice positivo per il futuro del mercato dei PC e sostiene che ci sono tutti i presupposti per una crescita a lungo termine. Il volume delle vendite arriverà a superare quello dell'era pre-pandemia, anche grazie al crescente interesse per Windows 11 e alla necessità di rinnovare gli strumenti a supporto dell'istruzione digitale.

Bisogna però fare i conti col rischio della recessione: i mercati potrebbero impiegare più tempo del previsto per riprendersi.

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