Veeam: la resilienza dei dati per il futuro delle imprese

L’azienda specializzata in soluzioni per il backup, il disaster recovery e la gestione dei dati, spiega le strategie per affrontare il mercato.

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a cura di Stefano Silvestri

Il 5 dicembre 2024, Veeam ha svelato a Milano la sua visione strategica per il futuro, con l'accento sulla resilienza dei dati. 

Questo tema è stato al centro dell’incontro, evidenziando la sua crescente importanza per le imprese che intendono mantenere operatività e competitività in un contesto sempre più digitalizzato e costantemente minacciato da attacchi informatici. 

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Secondo Veeam, i dati rappresentano il "sangue vitale delle imprese" ma il loro valore è minacciato dalla vulnerabilità intrinseca del panorama digitale. 

Si stima infatti che il 90% dei dati mondiali sia stato creato negli ultimi due anni, ma che il 43% di essi non sia recuperabile in caso di attacco ransomware. Questi dati allarmanti sottolineano l’urgenza di adottare strategie di protezione e recovery più avanzate. 

I metodi tradizionali di backup non sono più sufficienti: il 96% degli attacchi ransomware prende di mira i sistemi di backup e, nel 76% dei casi, riesce a comprometterli.

Stefano Cancian e i “cinque pilastri”

Con il motto "We power data resilience to keep every business running", Veeam si posiziona come leader nella resilienza dei dati. La sua offerta si fonda su cinque pilastri: backup, recovery rapido, portabilità dei dati, sicurezza avanzata e intelligenza applicata ai dati

A spiegarli nel dettaglio è stato Stefano Cancian, Country Manager per l’Italia, secondo cui s’impone un ripensamento delle strategie aziendali, incentrate sul concetto di data resilience. 

"La resilienza dei dati," ha affermato, "è ciò che permette di mantenere il business operativo anche di fronte a eventi imprevisti." 

Tornando ai cinque pilastri, il primo è il Data Backup, ottenuto adottando la best practice 3-2-1, ovvero tre copie del dato su due media differenti, una copia del dato esterna all'azienda.

A questa formula Veeam aggiunge l’1-0, ossia almeno 1 copia del dato dev’essere garantita e immutabile, mentre 0 devono essere gli errori nei processi di test e di valutazione dei dati salvati. 

Il secondo pilastro è il Data Recovery: la velocità di ripristino è essenziale per minimizzare i tempi di inattività. Veeam è riconosciuta come leader di mercato per la rapidità, con prestazioni fino a cinque volte superiori rispetto alle soluzioni tradizionali.

In terza posizione troviamo la Data Portability: la tecnologia di Veeam elimina i lock-in tecnologici, permettendo alle aziende di spostare i dati tra ambienti cloud e on-premise senza difficoltà.

Il quarto punto è la Data Security, tramite l’integrazione di principi zero trust e di strumenti per rilevare proattivamente le minacce garantisce un elevato livello di protezione.

Da ultimo troviamo la Data Intelligence,  grazie all’utilizzo dell’IA che migliora la reportistica, automatizza i processi e rafforza la difesa contro gli attacchi ransomware.

Questi elementi si integrano nella piattaforma Veeam Data Platform, progettata per garantire un ecosistema scalabile e sicuro, in grado di rispondere alle esigenze delle imprese moderne.

Di Benedetto e Chiavari: un portafoglio in espansione

Dopo l’intervento di Cancian, la presentazione è proseguita con Alessio Di Benedetto, Presales Director South Europe, e Danilo Chiavari, Presales Manager Italy, che hanno approfondito l’evoluzione delle soluzioni di Veeam e il loro impatto sulla protezione dei dati.

Per quanto riguarda le prime, "Il portafoglio di Veeam si è ampliato significativamente negli ultimi anni", ha spiegato Di Benedetto, "e oggi offriamo una piattaforma che può essere implementata on-premises, nel cloud e in modalità as-a-service, un aspetto chiave delle nostre soluzioni recenti".

Relativamente alla protezione dei dati, è stata ricordata l’importanza della Veeam Backup & Replication, che offre protezione e ripristino dei dati.

Questa soluzione, che rappresenta lo standard per molte aziende, è stata recentemente aggiornata alla versione 12.3, lanciata il 3 dicembre, ben spiegata da Danilo Chiavari.

Tra le innovazioni più importanti, ha citato il supporto nativo per nuovi workload cloud, tra cui AWS, Azure e Microsoft Entra ID. Importanti sono anche gli aggiornamenti per Salesforce, con backup e recovery specifici per questa piattaforma, migliorati con l’ultima release.

Non vanno poi dimenticate le nuove funzionalità per Kubernetes introdotte con la versione 7.0. 

Da ultimo troviamo l’ampliamento delle integrazioni con piattaforme di virtualizzazione. Veeam ora supporta sei piattaforme, tra cui VMware, Hyper-V, Nutanix, Oracle Linux KVM e l’emergente Proxmox VM.

Chiavari ha poi sottolineato come queste novità rispondano a una strategia chiara: integrarsi nativamente con le piattaforme che Veeam protegge, semplificando l’adozione delle soluzioni e garantendo un’elevata compatibilità. 

Inoltre, la possibilità di migrare facilmente i carichi di lavoro tra ambienti diversi rappresenta un ulteriore valore aggiunto per i clienti.

Chiavari ha proseguito anticipando il lancio della versione 13, previsto per la metà del 2025.

La nuova release introdurrà il supporto nativo per infrastrutture Linux, segnando un’ulteriore apertura verso ambienti alternativi e rispondendo alla crescente domanda di flessibilità da parte dei clienti.

La transizione verso il modello as-a-service

Alessio Di Benedetto, ha quindi commentato l’allontanamento di Veeam dal modello tradizionale basato sulla licenza software e sull’acquisto di hardware da parte del cliente.

Col nuovo modello, l’azienda offre una licenza in abbonamento per ogni utente, che include la capacità di retention e uno storage illimitato per i dati di backup.

Ciò elimina la complessità legata alla gestione delle infrastrutture e al dimensionamento dei repository, semplificando il processo per le aziende.

“Che si tratti di proteggere carichi di lavoro su Azure, SharePoint, OneDrive o Teams” ha dichiarato, “con Veeam è possibile farlo in modalità completamente a servizio”.

Questo consente ai clienti di concentrarsi sulle loro attività principali, senza preoccuparsi delle complessità tecniche legate alla protezione dei dati.

La famiglia Veeam Data Cloud

     Danilo Chiavari, Presales Manager per l’Italia, ha poi approfondito la gamma di soluzioni offerte sotto il marchio Veeam Data Cloud. 

Questa comprende servizi come Veeam Data Cloud per 365, Veeam Data Cloud per Azure e il nuovo Veeam Data Cloud Vault, uno storage completamente gestito in modalità as-a-service.

Chiavari ha poi posto l’accento su un aspetto cruciale per chi adotta il cloud: la prevedibilità dei costi.

Il pay-as-you-go può rendere difficile stimare i costi effettivi di utilizzo”, ha affermato. “Con Veeam questo problema non esiste perché il costo del servizio è all-inclusive e dipende solo dalla capacità acquistata, espressa in terabyte”.

Non ci sono dunque costi aggiuntivi per il traffico di rete, una pratica comune tra altre piattaforme cloud, e ciò offre ai clienti maggiore trasparenza e controllo sulle spese.

Veeam Data Cloud Vault è disponibile in due versioni. La prima è la Foundation, ideale per il backup secondario con performance leggermente inferiori, pensata per chi desidera una copia di sicurezza nel cloud.

La seconda, Advanced, è invece progettata per chi intende utilizzare il cloud come principale repository di backup, garantendo elevate prestazioni di ripristino.

Sicurezza integrata e resilienza post-attacco

Alessio Di Benedetto e Danilo Chiavari hanno poi hanno illustrato l’approccio di Veeam alla sicurezza, con un focus sull’integrazione di soluzioni avanzate per la protezione dai ransomware, supportate dalla recente acquisizione di Coveware.

Di Benedetto ha spiegato come Veeam si sia sempre distinta per le sue funzionalità avanzate di protezione e ripristino dei dati, un aspetto cruciale dato che i repository sono spesso il primo bersaglio di attacchi ransomware.

"Non possiamo garantire che un ransomware non colpisca, perché la sicurezza perimetrale non è il nostro obiettivo", ha chiarito Di Benedetto, "ma possiamo assicurare una ripartenza rapida e sicura".

Questa capacità si estende all’intero ciclo del software, dalla rilevazione di malware durante il backup o il restore, fino all’analisi post-attacco.

Grazie all’acquisizione di Coveware, Veeam ha poi rafforzato la sua offerta, includendo servizi di incident response che vanno dall’analisi forense al ripristino dei dati, fino alla negoziazione diretta con gli attaccanti.

Questo consente di implementare un programma di sicurezza completo, che copre tutte le fasi, ossia prima dell’incidente (best practice di implementazione per ridurre i rischi), durante l’incidente (supporto da parte di un team di esperti per minimizzare i tempi di fermo) e dopo l’incidente (servizi di analisi forense, assistenza legale e una copertura assicurativa per i costi di ripristino).

Chiavari ha poi spiegato  una delle novità più rilevanti, il Recon Scanner, uno strumento sviluppato da Coveware e ora integrato nella Veeam Data Platform.

"Questo tool analizza la postura di sicurezza dell’ambiente di backup, individuando eventuali anomalie e mappandole sulle tecniche più comuni utilizzate dai criminali," ha spiegato.

Il Recon Scanner è progettato per rilevare gli Indicator of Compromise (IOC), quei segnali che possono indicare la preparazione o l’inizio di un attacco. L’analisi preventiva consente di intervenire tempestivamente, limitando i danni e aumentando la sicurezza complessiva dell’ambiente IT.

Veeam, un supporto strategico per i partner

Elena Bonvicino, Channel Manager Italy di Veeam, ha ribadito con forza l’impegno dell’azienda nel mantenere un modello partner-first.

Veeam non si sostituisce ai partner, nemmeno con l’introduzione delle soluzioni as-a-service”, ha affermato rispondendo a chi suggerisce che questi nuovi modelli possano marginalizzare il ruolo del canale.

Al contrario, Bonvicino ha sottolineato come queste soluzioni rappresentino un ulteriore strumento a disposizione dei partner per offrire ai clienti il miglior servizio possibile.

Le soluzioni as-a-service di Veeam si integrano infatti nelle proposte dei cloud service provider, arricchendole con un modello facilmente accessibile e scalabile.

“Questi servizi sono ideali anche per quei partner che non dispongono di un proprio data center o delle competenze per operare nel cloud.”

Un elemento chiave della strategia di Veeam è il supporto alla crescita delle competenze dei partner. “Non si tratta solo di una necessità di base”, ha spiegato Bonvicino, “ma di un’evoluzione necessaria per allinearsi alla complessità crescente del nostro portafoglio.”

Veeam offre percorsi formativi differenziati, adattati alle diverse strategie di mercato e livelli di competenza dei partner, che spaziano dalla formazione commerciale a quella tecnica e sistemistica.

La novità di quest’anno è rappresentata dal programma ‘Professional’, che si posiziona tra i livelli base e avanzati della formazione.

Questa soluzione è pensata per quei partner che vogliono crescere nelle loro competenze ma non sono ancora pronti per affrontare i livelli più complessi. 

Un’azienda in crescita e finanziariamente solida

Stefano Cancian, Country Manager di Veeam per l’Italia, ha concluso la presentazione offrendo una panoramica sui risultati finanziari dell’azienda e sulle principali tendenze di mercato che guideranno il 2025.

Veeam, pur essendo una società non quotata in borsa e controllata dal fondo di private equity Insight Partners, continua a ricevere importanti riconoscimenti anche dal punto di vista finanziario. 

Proprio di recente, ha annunciato l’ingresso di nuovi investitori, che hanno acquisito quote societarie per 2 miliardi di dollari, portando la valutazione complessiva dell’azienda a 15 miliardi di dollari.

Dal punto di vista delle performance, i dati parlano di un’azienda in forte espansione: l’analyzed current revenue a settembre 2024 ha raggiunto 1,7 miliardi di dollari, con una crescita anno su anno del 18%.

A questo si aggiunge un EBITDA del 30%, che colloca Veeam ben oltre la "regola del 40", considerata un indicatore di eccellenza per le società tecnologiche, portandola al 48%.

 "Ciò dimostra il successo di Veeam non solo sul mercato, ma anche nei confronti degli analisti e del mondo finanziario," ha affermato Cancian.

Le tendenze del 2025: resilienza e innovazione

Cancian ha poi delineato cinque temi principali che, secondo Veeam, continueranno a essere centrali per le aziende nel prossimo anno.

Il primo, ovviamente, è la data resilience. La protezione dagli attacchi informatici rimane una priorità assoluta, con le aziende che cercano soluzioni sempre più solide e resilienti per garantire la sicurezza dei propri dati.

Il secondo è la regulation & compliance. In Europa e in Italia, normative come il NIS2 stanno spingendo molte aziende ad aggiornare i propri processi. Veeam supporta questo percorso con il Cyber Secure Programme, per aiutare le aziende a gestire situazioni di crisi e garantire la sicurezza nella supply chain.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, Veeam è già fortemente presente in questo settore, con numerosi clienti sia a livello centrale che locale. Il programma PNRR continua a guidare progetti di trasformazione digitale e innovazione della pubblica amministrazione, e Cancian prevede che questo trend proseguirà nel 2025.

La crescente domanda di soluzioni as-a-service ha spinto Veeam a organizzarsi per rispondere meglio a queste esigenze. Questa modalità di fruizione dei servizi, già centrale nel 2024, continuerà a essere un pilastro per il prossimo anno.

Da ultimo, immancabilmente, troviamo l’intelligenza artificiale, un trend che sta trasformando il panorama tecnologico. E che Veeam sta già sfruttando per migliorare la propria piattaforma e le tecnologie offerte.

Tuttavia, l’adozione di AI generativa pone nuove sfide in termini di protezione dei dati e sicurezza.

Focus sul futuro

Cancian ha quindi concluso sottolineando come Veeam sia ben posizionata per affrontare le sfide e cogliere le opportunità del 2025.

Grazie a una combinazione di solidità finanziaria, innovazione tecnologica e capacità di rispondere alle esigenze del mercato, l’azienda si prepara a consolidare ulteriormente la propria posizione di leadership nel settore della protezione dei dati e della resilienza digitale.

Con l’azienda in prima posizione nel suo settore secondo IDC, leader nel Magic Quadrant di Gartner per ability to execute, con oltre 550mila clienti in tutto il mondo, il 77% delle aziende Fortune 500 e il 74% della Global 2000, ci è venuto spontaneo chiedere quali siano ancora i margini di crescita.

Stefano Cancian ha risposto evidenziando che le opportunità sono ancora molte, sia sul fronte dell’evoluzione tecnologica che dell’ampliamento del mercato.

Anche i clienti storici di Veeam, che già utilizzano le sue soluzioni, affrontano nuove sfide legate all’innovazione tecnologica. “Oggi i nostri clienti devono far evolvere le loro piattaforme per raggiungere livelli di sicurezza impensabili dieci anni fa”, ha affermato. 

Con l’adozione di applicazioni as-a-service, nuovi ambienti cloud e la transizione da on-premises a storage as-a-service, le richieste del mercato continuano a crescere e a cambiare.

Un esempio concreto di espansione è rappresentato dalla pubblica amministrazione, un settore in cui Veeam, come dicevamo, sta crescendo grazie. “La pubblica amministrazione è un mercato frammentato ma con grandi opportunità”, ha concluso  Cancian.

Alessio Di Benedetto ha aggiunto che il valore delle tecnologie di protezione dati risiede nella loro capacità di adattarsi continuamente all’evoluzione tecnologica.

“Ogni nuova fase dell’informatica richiede un modello di protezione adeguato”, ha dichiarato, evidenziando come Veeam abbia saputo adattarsi ai cambiamenti dal mondo fisico al virtuale, dall’on-premises al cloud e, oggi, ai microservizi e alle architetture cloud native.

La protezione dei dati non è statica”, ha spiegato Di Benedetto, “ma si evolve in parallelo con l’innovazione”. Questa continua necessità di aggiornamento tecnologico offre margini di crescita sia in termini di mercato che di competenze.

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