Domani si terrà l'International ESG Day, un'iniziativa globale dedicata alla sensibilizzazione e al confronto sulle pratiche aziendali sostenibili e responsabili. Nonostante l'attenzione all'argomento sia elevata, le imprese sono ancora bloccate su gestioni di dati inefficaci e poco trasparenti.
Un approfondimento di Mia-FinTech riporta infatti che sebbene l'83% delle imprese senta grande fiducia nelle proprie capacità di reporting sulla sostenibilità, quasi una su due (47%) usa ancora i fogli di calcolo per gestire i dati ESG.
L'approfondimento riporta anche però che, secondo il report "Rate the Raters", le società quotate in borsa investono mediamente tra i 220.000 e i 480.000 dollari l'anno nel rating ESG e nei servizi correlati; similmente, le aziende private affrontano una spesa annuale compresa tra i 210.000 e i 425.000 dollari.
Lo studio riporta inoltre che il 90% delle organizzazioni ha intenzione di aumentare i propri investimenti in sostenibilità nei prossimi 3 anni.
"Questi dati dimostrano quanto le organizzazioni considerino l'ambito ESG una priorità strategica. Tuttavia, costruire un programma ESG credibile richiede dati verificabili, accurati e di alto livello, in grado di soddisfare le esigenze degli stakeholder e degli enti regolatori. Un obiettivo che diventa difficile da realizzare quando la maggior parte dei dati ESG è conservata in sistemi di reportistica disconnessi e separati o addirittura in fogli di calcolo" ha commentato Bruno Natoli, CEO di Mia-FinTech.
Usare la tecnologia diventa quindi fondamentale per raccogliere, analizzare, riportare e garantire l'accuratezza dei dati ESG. Le aziende sembrano aver capito la centralità degli strumenti tecnologici per diventare sostenibili, tanto che si prevede che il mercato globale del software ESG sia destinato a crescere significativamente fino ai 2.7 miliardi entro il 2032 (+222%).
L'approfondimento di Mia-FinTech riporta che la crescita è guidata da una parte a una maggiore attenzione di aziende e investitori verso la sostenibilità; dall'altra, dalla conformità normativa, soprattutto in Europa.
Per affrontare le sfide di sostenibilità è necessario superare i sistemi legacy e i silos informativi, così da facilitare la gestione dei dati di sostenibilità.
L'adozione di un software ESG integrato con un Data Hub consente di definire un rating ESG semplificato che le aziende possono poi condividere con i vari attori, sia dal punto di vista sociale, che bancario, che comunicativo. L'uso di un software dedicato facilita anche la condivisione interna delle informazioni e quindi la collaborazione tra i diversi team.
Centralizzando e verificando i dati ESG provenienti da numerose fonti si riduce il carico di lavoro manuale e quindi i margini di errore; inoltre, usando applicazioni componibili, si promuove la modularità, la riusabilità e l'interoperabilità degli asset, migliorando così la governance dei processi.
Infine, le imprese riescono a pianificare e attuare più facilmente le strategie di riduzione delle emissioni, ottimizzando i consumi energetici e migliorando l'efficienza economica.
"Raccogliere e rendere accessibili i dati a banche, istituzioni, aziende e cittadini implica la creazione di un «Data Hub», un sistema che consente di aggregare i dati provenienti da diverse fonti, esponendoli in modo che possano essere facilmente consultati e utilizzati. Questo processo supporta decisioni rapide e informate, oltre a facilitare l'avvio di processi automatizzati in tempo reale, migliorando così l'efficienza complessiva. Con l'approccio «Fast Data», questi dati vengono elaborati immediatamente, permettendo alle organizzazioni di rispondere prontamente alle necessità di mercato e agli utenti" conclude Natoli.