Un capo che non conosce l’IT è un problema molto serio, ecco cosa rischia l’azienda

Gli amministratori IT sono sempre più frustrati dai capi non tecnici che mancano delle competenze necessarie per prendere decisioni informate in ambito tecnologico.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il crescente malcontento degli amministratori IT nei confronti dei loro superiori non tecnici è un problema che sta diventando sempre più evidente. Un recente studio ha rivelato che molti professionisti IT si sentono frustrati dalla mancanza di comprensione tecnologica dei loro capi, il che spesso porta a decisioni inefficaci e problematiche per l'intera organizzazione.

La mancanza di conoscenze tecniche da parte dei dirigenti non solo crea problemi di comunicazione, ma può anche avere impatti significativi sulla sicurezza e sull'efficienza operativa. Molti amministratori IT si trovano a dover gestire situazioni di rischio elevato senza il supporto adeguato o la comprensione necessaria da parte del management, rendendo difficile implementare soluzioni di sicurezza efficaci.

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In particolare, la situazione diventa critica quando i dirigenti non comprendono l'urgenza e la complessità delle minacce informatiche. Le vulnerabilità nei sistemi possono portare a gravi danni se non affrontate tempestivamente e con la giusta competenza; le conseguenze le abbiamo sotto gli occhi praticamente ogni giorno, con gli incidenti che si susseguono senza soluzione di continuità. 

L'assenza di competenze tecniche nei capi può inoltre ostacolare l'adozione di nuove tecnologie e processi, necessari per mantenere la competitività e la sicurezza dell'azienda. L'integrazione di soluzioni cloud, la gestione di infrastrutture IT complesse e l'implementazione di misure di sicurezza avanzate richiedono una comprensione profonda che molti dirigenti non tecnici attualmente non possiedono.

La mancanza di conoscenze tecniche da parte dei dirigenti non solo crea problemi di comunicazione, ma può anche avere impatti significativi sulla sicurezza e sull'efficienza operativa

A ulteriormente la situazione c’è il fatto che a volte un capo incompetente spinge il collaboratore esperto ad andare via, mettendo così l’azienda in una situazione ancora peggiore. Un abbandono del genere, però, è dovuto anche a problemi di relazione e, in ultima analisi, a una comunicazione che non funziona come dovrebbe. 

Un altro studio, stavolta di Betterworks, aveva già rivelato che oltre il 57% dei dipendenti insoddisfatti lascia il proprio lavoro a causa dei propri capi. Questo fenomeno è spesso dovuto a una mancanza di comunicazione efficace e di leadership da parte dei superiori. Inoltre, un sondaggio di HR Daily Advisor ha rilevato che il 75% dei lavoratori è frustrato dai propri manager, principalmente a causa della mancanza di comunicazione chiara e del rispetto per il tempo personale dei dipendenti.

A rincarare la dose c’è una ricerca di GoodHire, secondo cui solo il 46% dei lavoratori americani sente che il proprio manager rispetta il loro tempo personale. Questo problema è accentuato nel contesto del lavoro remoto, dove i manager spesso richiedono la disponibilità dei dipendenti al di fuori dell'orario di lavoro, causando stress e squilibri tra vita lavorativa e privata.

Cosa si può fare? 

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Sviluppatore arrabbiato
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Il presupposto è fondamentale: con una incolmabile carenza di competenze, il collaboratore specializzato è una risorsa di cui bisogna prendersi cura. Le va riconosciuto un compenso adeguato ovviamente, ma non basta; bisogna anche affiancarle un dirigente che sia in grado di comunicare e che sia pronto a studiare il necessario per avere delle competenze minime in comune con il collaboratore stesso. 

Dunque, sarebbe utile promuovere una formazione continua per i dirigenti non tecnici, in modo che possano acquisire una migliore comprensione delle sfide e delle opportunità tecnologiche. Inoltre, incoraggiare una comunicazione più stretta tra i team IT e il management può aiutare a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e proattivo.

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