TrendMicro: l'Industria 4.0 nasconde troppe criticità

Trend Micro e il Politecnico di Milano rivelano nuovi rischi dell'Industry 4.0 e rilasciano una guida pratica per lo sviluppo sicuro di infrastrutture OT

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a cura di Antonino Caffo

Trend Micro e il Politecnico di Milano hanno presentato una nuova ricerca che rivela alcune pericolose funzionalità nei linguaggi di programmazione per robotica industriale e una guida pratica per ridurre la superficie di attacco grazie a un codice più sicuro, riducendo così le interruzioni di business negli ambienti OT.

La ricerca, dal titolo “Rogue Automation: Vulnerable and Malicious Code in Industrial Programming”, vede come autore principale il ricercatore italiano Federico Maggi di Trend Micro Research ed è stata condotta in collaborazione con Marcello Pogliani del gruppo di sicurezza informatica del Politecnico di Milano. La ricerca descrive come alcune caratteristiche — poco discusse nel mondo della cybersecurity — dei linguaggi di programmazione per robotica industriale possano portare a programmi di automazione vulnerabili e, d’altra parte, possano permettere a un aggressore di creare nuove tipologie di malware persistente.

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Questi punti deboli possono consentire agli attaccanti di prendere il controllo dei robot industriali e simili macchinari al fine di danneggiare linee di produzione o impossessarsi di proprietà intellettuale. In base alla ricerca, il mondo dell’automazione potrebbe essere impreparato a rilevare e prevenire queste criticità, perché finora non sono mai state affrontate. Inoltre, è fondamentale che il settore inizi ad adottare e seguire le best practice, per mettere in sicurezza il codice, che sono state condivise con gli industry leader come risultato di questa ricerca.

«Una volta che i sistemi OT sono collegati alla rete, applicare patch o aggiornamenti è quasi impossibile ed è per questo che una sicurezza a priori diventa un fattore critico» ha affermato Bill Malik, vice president of infrastructure strategies for Trend Micro.

«Al giorno d’oggi, la spina dorsale dell’automazione industriale si basa su tecnologie legacy che troppo spesso contengono vulnerabilità latenti come Urgent/11 e Ripple20, o varietà di difetti nell’architettura come ad esempio Y2K. Non vogliamo limitarci a sottolineare queste sfide, ma ancora una volta assumere la guida della security nell’Industry 4.0, offrendo una guida concreta per la progettazione, la scrittura del codice, la verifica e la manutenzione attraverso strumenti in grado di scansionare e bloccare codici maligni e vulnerabilità».

Linguaggi di programmazione che possiamo considerare “legacy”, come ad esempio RAPID, KRL, AS, PDL2 e PacScript, sono stati progettati senza considerare un aggressore attivo. Sviluppati decenni fa, sono ora diventati essenziali per le attività critiche di automazione nei settori automotive come nelle filiere alimentari e nell’industria farmaceutica, ma non possono essere messi al sicuro facilmente.

Le vulnerabilità non sono l’unica preoccupazione nei programmi di automazione che utilizzano questi linguaggi. I ricercatori hanno dimostrato come una nuova tipologia di malware in grado di auto-propagarsi potrebbe essere creata utilizzando uno di questi linguaggi come esempio. Trend Micro Research ha lavorato a stretto contatto con il Robotic Operating System (ROS) Industrial Consortium — un’autorità internazionale in campo di robotica industriale — per proporre delle raccomandazioni con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle criticità identificate.

«Molti robot industriali sono progettati per reti di produzione isolate e utilizzano linguaggi di programmazione legacy» ha detto Christoph Hellmann Santos, Program Manager, ROS-Industrial Consortium Europe. «Possono essere vulnerabili agli attacchi nel momento in cui sono connessi a una rete IT. Per questa ragione, ROS-Industrial e Trend Micro hanno collaborato per sviluppare delle line guida per un corretto e sicuro settaggio delle reti per il controllo dei robot industriali, attraverso il Robotic Operating System».

«Lavorare con questi sistemi è un po’ come fare un tuffo nel passato: vulnerabilità adesso rare nei tradizionali sistemi IT (come le applicazioni web, ad esempio), si ripresentano attraverso questi linguaggi di programmazione, poco conosciuti ma estremamente critici» ha invece affermato Federico Maggi, che continua: «Nei prossimi anni il mondo dell’automazione industriale dovrà affrontare le sfide delle vulnerabilità che il mondo IT ha gestito negli ultimi 20 anni».

Come risultato di questa ricerca, sono state identificate feature critiche per la sicurezza nelle principali otto piattaforme di programmazione di robot industriali e un totale di 40 istanze di vulnerabilità di codice open source. Un vendor ha rimosso il proprio programma di automazione vulnerabile e altri due sono stati avvisati, dando il via a discussioni per migliorare i propri strumenti. I dettagli delle vulnerabilità sono stati condivisi anche dal ICS-CERT alla propria community e verranno illustrati alla ACM AsiaCCS conference a Taipei nel mese di ottobre.

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