Siamo stati all’IDI Forum 2024 di Berlino, organizzato da Huawei, per ascoltare come il colosso cinese stia preparando la sua offerta aziendale in vista dell’esplosione dell’uso della genAI in azienda e di quale sia la loro visione a riguardo.
Willi Song, Presidente della divisione business europea di Huawei, ha tenuto un discorso molto interessante in cui si pone l’accento sull’importanza dello storage in tutto il processo di digitalizzazione del business e di creazione e uso dell’IA in azienda.
Dal momento che Huawei ha una offerta importante in tema di storage aziendale, si potrebbe dare per scontato un discorso in cui lo si pone come base essenziale per tutto lo sviluppo del tema di digitalizzazione, ma la verità è che lo storage viene dato troppo spesso per “scontato” e invece rappresenta davvero un tema complesso ed essenziale.
Parlando con i giornalisti, Song ha detto: “Come la carta permette agli artisti di disegnare il mondo, noi forniamo ‘la carta’ che permette di digitalizzare la realtà”. Un parallelo potente e immediato che rende bene l’idea di quanto importante sia lo storage in un mondo aziendale che deve sì registrare una mole di dati mai vista prima, ma che poi deve anche gestirla in maniera veloce ed efficiente.
Non basta conservarli: i dati bisogna usarli
Peter Zhou, presidente della divisione data storage product line di Huawei, ha poi preso la parola per scendere più in dettaglio su come lo storage si stia evolvendo per far fronte alle nuove necessità.
In particolare, ha evidenziato due dati particolarmente significativi per quello che riguarda i datacenter in cui si preparano i modelli per le Gen-AI. Nel primo dato, si vede come per la maggior parte del tempo le GPU restino inutilizzate con carichi che variano dal 48,7 al 41,2% del tempo utile. Questo succede perché, se è vero che il processo di creazione del modello richiede molta potenza di calcolo e tempo macchina, è anche vero che preparare i dati per questa operazione risulta ancora più oneroso in termini di tempo. Quindi, per la maggior parte del tempo le macchine dedicate alla creazione e all’aggiornamento dei modelli “aspettano” che i dati siano pronti.
Il secondo dato significativo è che Huawei si aspetta che entro il 2026 ben metà dei consumi dei datacenter sarà destinato ai carichi connessi all’AI-Gen, con una importante componente che arriva proprio dai sistemi di storage.
Di conseguenza, è ovvio che serve un modo per ovviare a questi problemi e Zhou ha identificato il nuovo “storage per l’era dell’IA” in una evoluzione di quello per i dati. Prima alla base c’erano tre punti: il paradigma dei dati, l’affidabilità e le prestazioni elevate. Adesso, i puti alla base dell’AI storage diventano sei. Le performance devono diventare Ultra Performance (fino a 10X), l’affidabilità deve diventare resilienza e il paradigma dei dati si deve orientare verso i tensor, i vector, il RAG e così via. A queste tre trasformazioni si aggiungono la necessità di una sostenibilità maggiore per limitare i consumi (mirando a scendere sotto la soglia del1Watt per TB), la scalabilità intesa sia come scale up sia come scale out e, infine, il data fabric, in grado di supportare diversi protocolli di dati senza duplicare questi ultimi, sfruttare metadata attivi e molto altro per creare un ambiente storage altamente flessibile, integrabile e resiliente.
Un prodotto pensato specificatamente per i carichi IA
A concretizzare questi cambiamenti concettuali arriva la presentazione del nuovo OceanStor A800. Creato specificamente per applicazioni di intelligenza artificiale, OceanStor A800 può incrementare l'efficienza dei cluster IA del 30%. In termini di prestazioni, offre una larghezza di banda e IOPS significativamente superiori, rispettivamente quattro e otto volte migliori rispetto a quelle dei concorrenti.
Oce
OceanStor A800 è altamente scalabile, supportando capacità fino a livello di exabyte (EB) con un massimo di 512 controller e fino a 4.096 schede di elaborazione. Per quanto riguarda il risparmio di spazio ed energia, vanta una densità di archiviazione notevole di 1 PB per unità rack e un'efficienza energetica di 0,7 watt per terabyte.
Inoltre, introduce un nuovo approccio ai dati con l'indicizzazione vettoriale, dati tensoriali e RAG. La resilienza dei dati è migliorata, con la precisione del rilevamento di ransomware che passa dal 99,9% al 99,99%. Infine, la funzionalità di data fabric semplifica la gestione delle risorse di dati.
A questo si affianca il lancio dei nuovi SSD ad alta capacità di Huawei offrono 10 volte la capacità con le stesse dimensioni fisiche del disco, permettendo di ridurre ulteriormente il consumo energetico di un data center. Con una capacità di 128 TB per disco, i nuovi SSD occupano l'88% in meno di spazio e consumano il 92% in meno di energia rispetto agli SSD concorrenti per l'archiviazione di ogni petabyte di dati.
Non c’è dubbio, quindi, che anche lo storage stia progredendo per permettere alle aziende di compiere il più grande balzo che la tecnologia ha messo a disposizione fin dai tempi di Internet e che per esser sicuri di preparare bene il terreno, serve un’attenta pianificazione dei bisogni che andranno a palesarsi nei prossimi mesi in ogni azienda.