I Giochi Olimpici sono stati al centro dell'attenzione dei media per più di due settimane e hanno accolto atleti e amanti dello sport da tutto il mondo.
Per tutta la durata dell'evento, i media hanno trasmesso contenuti in streaming per raggiungere un pubblico più ampio possibile: secondo i dati condivisi da Matthew George, Director Equinix Research Group EMEA e Marco Zacchello, Global Principal di Equinix, la durata totale dei contenuti trasmessi è stata stimata di 3.800 ore, con un pubblico di circa 3 miliardi di persone.
Quest'anno sono più di 30 i detentori di diritti mediatici che hanno trasmesso le Olimpiadi a livello globale; queste aziende hanno dovuto rispondere all'esigenza degli spettatori di vivere un'esperienza impeccabile, senza ritardi o interruzioni.
George e Zacchello sottolineano che per garantire un servizio di qualità elevata è indispensabile assicurarsi a un'infrastruttura mirata, scalabile nei punti giusti.
Le difficoltà cominciano dalla registrazione dei contenuti: poiché le venue sono sparse non solo a Parigi, ma in tutta la Francia, serve un supporto enorme in termini di infrastrutture e logistica.
Acquisiti i contenuti, essi devono essere trasferiti alla struttura di elaborazione; qui viene svolto l'editing, in questo caso l'aggiunta di titoli e pubblicità al contenuto grezzo, per poi distribuire il contenuto in ogni angolo del mondo.
Le emittenti hanno quindi bisogno di una soluzione infrastrutturale che comprende capacità di rete, calcolo e archiviazione scalabili. Inoltre, evidenziano George e Zacchello, le emittenti devono poter accedere a queste capacità su base temporanea, evitando di pagare eccessivamente un'infrastruttura che dopo i Giochi Olimpici non useranno più.
In questo caso è vantaggioso affidarsi a servizi di infrastruttura virtuale e on-demand, scalando una presenza di colocation in diverse metropoli vicine alla fonte dei contenuti.
Le Olimpiadi sono un valido esempio di un evento di enorme portata che ha bisogno di supporto di un certo livello, ma è pur vero che, essendo pianificate, le emittenti hanno diversi anni per prepararsi.
Diverso è il caso di eventi che non offrono lo stesso livello di preavviso, come l'uscita di un album di un artista molto seguito o altre notizie importanti. Il fatto che questi eventi si possano verificare in qualsiasi momento impone alle aziende di avere a disposizione un'infrastruttura scalabile, capace di adattarsi in qualsiasi momento.
George e Zacchello individuano nella CDN (Content Delivery Network) privata la soluzione migliore per offrire agli spettatori i contenuti ai quali sono interessati. Utilizzando una rete di server distribuiti che mantengono in memoria i contenuti a cui il pubblico accede più di frequente in una certa area, viene garantito uno streaming a bassa latenza e un'esperienza di gaming più consistente.
"Le CDN offrono scalabilità in varie località, aiutando così gli streamer a soddisfare l'aumento della domanda senza il rischio di un calo delle prestazioni. Sono anche affidabili, grazie ai server ridondanti e alle funzionalità di failover automatico, e sicuri, grazie alla crittografia e alle funzionalità di mitigazione DDoS" aggiungono George e Zacchello.
Tra i benefici principali della CDN ci sono la possibilità di controllare il posizionamento dei nodi della rete e come sono connessi tra loro, le performance ottimizzate con assenza di colli di bottiglia, l'elevata scalabilità e l'efficienza dei costi.