Con una crescita del 54.6% anno su anno dei volumi delle spedizioni nel commercio elettronico, l'Italia ha chiuso il mese di dicembre 2020 in cima alla classifica dei paesi dell’area Amazon Prime, seguito da Canada (+52%) e Stati Uniti (46.8%).
La ricerca “2021 e-commerce Outlook”, condotta da UPIDO e ShippyPro e basata sulla raccolta dei dati da gennaio 2019 a gennaio 2021, ci restituisce i contorni di un periodo di festività come mai osservato prima nel nostro paese, in cui la combinazione del peggioramento della seconda e terza ondata della pandemia, da un lato, e dei cambiamenti comportamentali dei consumatori, dall’altro, ha scatenato un'ondata di acquisti online senza precedenti.
«Lo studio che abbiamo condotto con UPIDO» - ha commentato Francesco Borghi, CEO di ShippyPro - «dà conto delle conseguenze della pandemia in 30 mercati in tutto il mondo e confronta i risultati ottenuti dai paesi Amazon Prime, da una parte, con quelli registrati nei paesi non Amazon Prime, dall’altra».
«Quello che balza subito agli occhi è come nell'ultimo anno piattaforme come Amazon abbiano svolto un ruolo fondamentale nell'accelerazione di un particolare tipo di e-commerce “guidato” dalla pandemia e come abbiano ridisegnato i consumi durante le festività natalizie, soprattutto in Italia, dove gli acquisti online hanno segnato un picco mai visto prima. L'80% delle aree geografiche analizzate ha segnato nuovi record di transazioni e-commerce rispetto a quanto registrato durante lo stesso periodo di festività nel 2019».
Secondo il report, Repubblica Ceca (+43,9%), l'Irlanda (+39), la Svezia (+23,7%) sono invece i paesi in testa al gruppo non-Amazon Prime, dimostrando tassi di crescita dei volumi di spedizioni in media inferiori rispetto a quelli ottenuti dai paesi dell’area Prime. La Thailandia è risultata in coda a entrambi i gruppi di paesi, con un tasso di crescita fortemente negativo (circa -26%).
«Il 2020, in generale, sarà ricordato come il più grande acceleratore di e-commerce di sempre e come il vero inizio di una nuova era per la vendita al dettaglio - ha aggiunto Francesco Borghi - I consumatori di tutto il mondo hanno dovuto affrontare una rottura strutturale, guidata dalla pandemia, nel modo in cui si muovono, lavorano e vivono e di conseguenza hanno adattato i loro stili di vita e le loro abitudini di acquisto».
Oltre la metà dei mercati monitorati in tutto il 2020 ha infatti raggiunto tassi di crescita record (in media superiori al 20%) se si confrontano i volumi e-commerce 2020 su 2019. In particolare, a beneficiare di questo “extra” è stato il 70% dei paesi dell’area Amazon Prime e il 30% di quelli non-Amazon Prime.
In tutto il 2020 il paese più virtuoso tra quelli del primo gruppo in termini di vendite online è stato il Canada (+41.4%), seguito da Stati Uniti (+37.1%) e Regno Unito (+31.6%).
Nel secondo gruppo, invece, guidano la classifica Irlanda (+45,3%), Polonia (+37,0%) e Repubblica Ceca (+34,0%). Questi sei paesi hanno già avviato un processo di inseguimento della Cina, il principale mercato mondiale del commercio elettronico.