Come da mood di quest'anno, SGBox ha tenuto una conferenza stampa virtuale, in cui Massimo Turchetto, CEO e fondatore di SGBox, ha illustrato i risultati dell'azienda, con un +30% e circa 1.000 clienti attivi entro la fine del 2020. Sono vari i fattori che hanno portato a tale ampliamento, tra cui l'aumento del costo medio della licenza e l'allargamento del target di riferimento.
Numeri in crescita
Se infatti fino a qualche mese fa, SGBox si rivolgeva prevalentemente alle piccole e medie imprese, successivamente si è spinta verso realtà più strutturate, come PA e Telco. Allo stesso modo, andando oltre il classico SIEM, l'offerta di SGBox si è dotata di altre soluzioni (non più solo prodotti ma anche servizi, tra cui i SOC), che hanno permesso ai partner di estendersi altrove, in termini di utenza e di mercato (tra cui quello iberico, molto attivo). Al netto di ciò, gli investimenti sul partner program e sulla lead generation, che premia i reseller che più investono in competenze e know-how.
Oggi SGBox conta circa 120 partner attivi di cui 60 certificati secondo un programma di canale che li qualifica sui livelli di Registered, Advanced e Mssp. «Abbiamo lo scopo di puntare maggiormente sul canale, aumentando il numero dei rivenditori focalizzati sui servizi. In questo saremo supportati dai due nostri distributori, Attiva Evolution e V-Valley, in modalità di rete» spiega Turchetto.
Come affrontare il 2021
Attualmente il portafoglio di SGBox è suddiviso in prodotti e servizi gestiti. Tra questi non si possono non menzionare Managed SIEM, il SIEM As-a-Service e gli auditing di sicurezza, oltre al precedente SOC As-a-Service. Fra i prodotti, il SIEM è quello principale ma ampio spazio sarà dato a soluzioni nate per proteggere gli endpoint, monitorare i sistemi e analizzare le vulnerabilità.
«I servizi hanno avuto una crescita forte nel 2020, introdotti all'inizio dell'anno e, ad oggi, contano il 10% del ricavo totale, un dato comunque in aumento» continua il CEO. «Evidentemente, anche nel 2021, proseguiremo su questa falsa riga, ampliando però l'offerta in combinazione con i servizi. Servirà aumentare i rivenditori e stringere nuovi accordi di distribuzione, con partnership strategiche. Se miriamo all'estero, è plausibile dover aprire sedi presso i nuovi territori, dove la presenza fisica è fondamentale».