Alex Quach, Vice President e General Manager della divisione Wireline e Core Network di Intel, ha commentato i risultati di questo sondaggio, nella prospettiva dell’ormai prossimo Mobile World Congress.
Intel lavora da un decennio per spostare le reti dall'hardware con funzione fissa a piattaforme programmabili e software-defined. E questo impegno è stato ripagato, perché le previsioni di Dell'Oro segnalano come il 90% delle reti core sarà virtualizzata entro la fine di quest'anno.
I fornitori di servizi di comunicazione (CoSP) stanno affrontando un’altra transizione importante: il passaggio all’infrastruttura cloud native.
Questo design consente di ottenere una notevole agilità: i CoSP possono riconfigurare nuovi servizi di rete per soddisfare le mutevoli richieste del mercato.
Il completamento di questa transizione è un passo cruciale per affrontare la crescente complessità nella fornitura di servizi di rete, causata non solo dai dati dei consumatori e dalla domanda di servizi, ma sempre più spesso dalle aziende che necessitano di intelligenza anche nell’edge.
La transizione è a buon punto
Secondo Quach, la maggior parte dei CoSP è a buon punto nel percorso cloud-native. Ma i loro progressi sono rallentati da una serie di sfide, tra cui soluzioni proprietarie non scalabili, mancanza di competenze interne e incapacità di trovare i giusti partner tecnologici con soluzioni interoperabili.
Proprio per questo motivo Intel ha sponsorizzato la ricerca di IDC, che ha coinvolto oltre 300 CoSP per valutare i progressi, le priorità, i piani e le sfide legate alla transizione verso il cloud.
Sono molti i motivi che spingono le aziende a intraprendere la transizione: digitalizzazione, infrastruttura IT moderna, flessibilità, agilità, processi IT ibridi/multi-cloud, automazione, innovazione, monetizzazione di nuovi servizi, portabilità delle applicazioni e riduzione dei costi.
Come abbiamo già accennato, una percentuale significativa degli intervistati ha notato sfide in termini di sicurezza e visibilità, mentre molti guardano alle relazioni con l'ecosistema per supportare questa transizione pluriennale.
Il 73% ha indicato la combinazione di sicurezza, policy e conformità in tutti gli ambienti come sfide principali. La visibilità sull'intera infrastruttura l’altro ostacolo principale che i CoSP devono affrontare, esattamente con la stessa percentuale.
Queste difficoltà si riverberano nella capacità di rilevare e correlare i guasti tra core, RAN ed edge, portando a tempi più lunghi per la risoluzione del problemi. Quasi la metà degli intervistati (48%) desidera una maggiore collaborazione e integrazione, più soluzioni chiavi in mano e più supporto e formazione dalla supply chain.
Ridurre le emissioni senza sacrificare le prestazioni
La crisi energetica globale sta presentando nuove sfide ai CoSP, che si stanno chiedendo come ridurre il consumo energetico in tutta l'infrastruttura. La bolletta elettrica rappresenta una parte significativa delle spese operative totali della rete, e il consumo di energia contribuisce alle emissioni di carbonio.
La RAN consuma la maggior parte della potenza di rete, seguita dal core wireless e dai data center. Ci sono grandi opportunità per ridurre il consumo energetico in tutta la rete, ma i CoSP devono anche mantenere i loro KPI come throughput, latenza e perdita di pacchetti.
I CoSP si aspettano che le tecnologie ad alta efficienza energetica portino risparmi sui costi operativi, ma allo stesso tempo, non possono compromettere la qualità del servizio. La riduzione del consumo energetico è diventata una priorità per i CoSP per mantenere la sostenibilità delle loro operazioni.