Anche il Festival di Sanremo si lascia influenzare dall’onda tecnologica che sta investendo ogni settore. Dal 12 al 14 febbraio 2025, durante l’iniziativa collaterale Sanremo per il Sociale, l’intelligenza artificiale sarà al centro di talk e tavole rotonde. L’evento, patrocinato da RAI e dal Comune di Sanremo, vedrà la partecipazione di esperti, aziende del settore e ospiti illustri, che discuteranno di inclusione, accessibilità, etica ed eredità digitale.
Se anche un evento legato alla musica e alla cultura come Sanremo sente il bisogno di parlare di AI, è il segnale definitivo che questa tecnologia è ormai onnipresente. L’intelligenza artificiale non è più confinata ai soli ambiti tech e industriali, ma si insinua in ogni discorso pubblico, dai media all’arte, fino alla formazione e all’intrattenimento.
Questo solleva una domanda: ne stiamo parlando troppo? E, soprattutto, ha sempre senso parlarne? In certi contesti, il rischio di cavalcare l’onda del momento senza una vera necessità è alto. Forse sì, ma d’altra parte ci sono temi di cui, al contrario, non si parla abbastanza.
AI e inclusione: un’opportunità
L’evento sanremese, tuttavia, ha il merito di portare il dibattito su temi concreti, come l’inclusione digitale e il supporto alle persone con disabilità. Gianmarco Biagi, CEO & Managing Director di Vection Technologies, sottolinea l’importanza di affrontare questi aspetti: “L’artificial intelligence è il nostro presente e il nostro futuro e, proprio per questo, risulta essenziale metterne in risalto le potenzialità anche, e soprattutto, in occasione di un contenitore dal grande valore come Sanremo per il Sociale”. Durante i talk si discuterà anche di eredità digitale, ovvero di come gestire e preservare i dati personali e creativi nell’era dell’AI.
Un altro ospite dell’evento, Francesco Elmi, CMO di QuestIT, sottolinea come l’AI possa fornire “un aiuto concreto alla comunità”. Tra gli esempi presentati spicca il primo avatar in grado di parlare e comprendere la LIS (Lingua dei Segni Italiana), dimostrando come l’intelligenza artificiale possa avere un impatto positivo nel migliorare l’accessibilità. Inoltre, il legame tra AI e musica sarà uno dei temi chiave dell’evento: gli algoritmi stanno rivoluzionando la creazione artistica, permettendo di generare contenuti originali in tempi rapidissimi.
Un dibattito necessario per le aziende
L’intelligenza artificiale sta ridefinendo i business model e le strategie aziendali, diventando un fattore chiave non solo per l’efficienza operativa, ma anche per la sostenibilità sociale delle imprese. In particolare, il tema dell’inclusione digitale e del supporto alle persone con disabilità è sempre più al centro delle politiche di Corporate Social Responsibility (CSR), con un impatto diretto sulla reputazione aziendale e sulla conformità alle normative in materia di accessibilità.
Le aziende nei settori tech, retail e servizi sono tra le più esposte a questa trasformazione. Per queste realtà, l’AI non è solo uno strumento di automazione, ma una leva strategica per migliorare l’esperienza utente, potenziare le strategie di engagement e rafforzare l’inclusività.
L’adozione dell’AI offre diverse applicazioni pratiche in ambito inclusivo:
- Assistenti vocali avanzati che permettono a chi ha difficoltà motorie o visive di interagire con piattaforme digitali senza l’uso di schermi o tastiere.
- Chatbot intelligenti in grado di fornire risposte personalizzate a utenti con bisogni specifici, migliorando l’accesso ai servizi.
- Tecnologie di riconoscimento del linguaggio naturale che facilitano la comunicazione per chi ha difficoltà nell’espressione verbale.
- Strumenti di sottotitolazione automatica e sintesi vocale per migliorare l’accessibilità di contenuti video e testuali.
L’inclusione, però, non riguarda solo i clienti, ma anche la forza lavoro. L’AI può supportare le aziende nel creare ambienti di lavoro più accessibili, attraverso software di assistenza per dipendenti con disabilità, strumenti di automazione che riducono le barriere operative e sistemi di traduzione simultanea per migliorare la collaborazione in team internazionali e multiculturali.
Investire in soluzioni AI inclusive non è solo una questione di responsabilità sociale, ma un’opportunità di crescita. L’accessibilità digitale amplia la base utenti, aumenta la fidelizzazione e consente alle aziende di anticipare regolamentazioni sempre più stringenti in materia di inclusione. Essere pionieri in questo settore significa posizionarsi come leader nell’innovazione responsabile e sostenibile.
AI: tra hype e impatto reale
Il fatto che persino Sanremo dedichi spazio all’intelligenza artificiale è la prova che questa tecnologia sta diventando sempre più pervasiva. Da strumento di nicchia, oggi è una realtà che influenza lavoro, creatività e informazione, trasformando il nostro rapporto con la tecnologia. Tuttavia, il rischio è quello di parlarne sempre e comunque, anche in contesti dove il valore aggiunto è poco chiaro.
Allo stesso tempo, ridurre l’AI a una moda passeggera sarebbe un errore. Questa tecnologia offre strumenti concreti per migliorare la vita di molte persone, soprattutto quelle in situazioni di fragilità. Dai sistemi di riconoscimento vocale per chi ha difficoltà motorie agli avatar capaci di comprendere la LIS, l’AI ha il potenziale di rendere il mondo più accessibile e inclusivo. In questo senso, eventi come Sanremo per il Sociale possono servire a tracciare un confine chiaro tra il semplice entusiasmo e le applicazioni realmente utili, aiutando a capire come e dove l’AI può fare davvero la differenza.