New York City, nella settimana tra il 24 e il 30 settembre 2018, ospiterà la Climate Week, uno dei principali summit internazionali dedicati ai cambiamenti climatici.
Giunta alla decima edizione consecutiva, la Climate Week NYC è organizzata da The Climate Group, associazione no-profit internazionale che riunisce aziende ed enti governativi che collaborano per riuscire a mantenere il riscaldamento globale sotto i 2°C.
La partecipazione di aziende e di manager di primissimo piano su scala mondiale che danno il loro contributo per limitare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici si preannuncia nutrita.
Insieme ai business leader di altre aziende, tra cui Bloomberg, Microsoft e ZipCar, Jake Yamashita, ci sarà anche Jake Yamashita, Presidente e CEO di Ricoh Company, che darà il proprio contributo all'incontro con un keynote speech e illustrerà in che modo l'azienda che dirige stia operando per contrastare i cambiamenti climatici, soffermandosi nello specifico sui risultati concreti fino ad ora ottenuti.
"Ricoh - ha evidenziato Jake Yamashita - punta a raggiungere l'eccellenza, a migliorare la qualità della vita delle persone e a promuovere la sostenibilità. Questo impegno non è per noi nuovo e, infatti, era già parte integrante della visione globale del nostro fondatore, Kiyoshi Ichimura. Ricoh guarda al futuro concentrandosi sempre più sulla responsabilità verso l'ambiente, come anche sulla volontà di aiutare le aziende a lavorare in modo più smart. Sono orgoglioso di condividere a New York la nostra lunga eredità sostenibile e di ascoltare le esperienze di altre organizzazioni".
Per la sostenibilità aziendale, peraltro, nonché contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, Ricoh sta sviluppando piani ed azioni in relazione ad otto obiettivi per quanto riguarda ad esempio energia pulita, produzione responsabile e prevenzione dei cambiamenti climatici.
Secondo le Nazioni Unite, entro il 2050 la popolazione globale raggiungerà i 9 miliardi di persone, per cui una accelerazione delle politiche ambientali è sempre più inderogabile.
Certo, viene da considerare, se non si mette il freno alla incontrollata esplosione demografica e alla deforestazione causata dall'agricoltura estensiva e monocultura, non sembra esserci politica ambientale che possa stabilizzare la situazione.