La percentuale di adulti che ha avuto accesso ai dispositivi digitali è rimasta sostanzialmente stabile nel 2022, con piccole differenze che non mutano il panorama in maniera sostanziale; i dispositivi più diffusi rimangono gli smartphone (il 94% degli adulti ne possiede almeno uno) e i notebook (83%).
Seguono a debita distanza i tablet e i Pc desktop, posseduti circa da un adulto ogni due. Molto meno frequenti sono invece i lettori di ebook e le console per videogiochi, attorno al 25%.
L'effetto di crescita dovuto ai cambiamenti nelle abitudini quotidiane causate dalla pandemia si è quindi esaurito, e il mercato sembra aver raggiunto un nuovo punto di equilibrio.
Quasi tutte le categorie principali hanno mantenuto una penetrazione stabile, con alcune eccezioni notevoli: la prima riguarda gli smartwatch, che ora sono posseduti circa da un adulto su tre, mentre gli assistenti vocali raggiungono il 27%.
Per confronto, nel 2017 i possessori di smartwatch erano il 10%, mentre gli altoparlanti intelligenti si trovavano soltanto nel 4% delle case.
Un altro trend di crescita è quello – piuttosto inevitabile – delle smart Tv, che sono diffusi nei due terzi delle case; una penetrazione quasi doppia rispetto a cinque anni fa.
Passando ad analizzare i dispositivi più innovativi, è interessante il dato relativo ai visori per la realtà virtuale, che mostra un significativo 8%.
Impatto ambientale e longevità
Secondo la ricerca, soltanto il 20% dei consumatori considera la sostenibilità ambientale come fattore discriminante nella scelta di un nuovo smartphone; ancora più basso (18%) è il numero dei consumatori attenti all’impronta ecologica del proprio device.
Solo un consumatore su tre dichiara di essere disposto a spendere di più per acquistare un dispositivo più sostenibile.
Molto maggiore è invece la consapevolezza e l’attenzione sulla durata del ciclo di vita dei dispositivi; è possibile che questo dato sia dovuto ai costi crescenti e alla rapida obsolescenza di molti device di questa categoria.
Connettività fissa e mobile
La ricerca ha infine toccato anche il tema della connettività: la grandissima maggioranza degli intervistati è dotato di una connessione a casa (97%), ma soltanto il 69% si appoggia a una tradizionale linea fissa a banda larga. Gli altri utilizzano in prevalenza un provider di connettività mobile.
Pochissimi sono gli italiani che utilizzano realmente una connessione 5G (9% del campione), e il 38% degli utenti non riesce a spiegare la differenza tra la nuova rete e quella tradizionale.
All’estremo opposto, un quinto dei possessori di smartphone non è interessato a passare alla nuova rete, e il 15% non ha sottoscritto un piano 5G pur disponendo di un terminale compatibile con la nuova rete.