Raffreddamento hardware: questa innovazione italiana è pazzesca!

Un’azienda italiana ha sviluppato un sistema di raffreddamento avanzato basato su evaporazione e condensazione, simile a quello dei reattori nucleari, attirando l’interesse di colossi globali.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

24

I dispositivi elettronici moderni, dai computer domestici ai data center per l’intelligenza artificiale, generano quantità significative di calore durante il loro funzionamento. Una gestione termica inefficace può compromettere le prestazioni, ridurre la durata dei componenti e aumentare il consumo energetico. Pertanto, la dissipazione del calore è diventata una sfida cruciale nell’industria tecnologica.

Tradizionalmente, il raffreddamento ad aria è stato il metodo più comune per gestire il calore nei dispositivi elettronici. Tuttavia, con l’aumento della potenza di calcolo e la miniaturizzazione dei componenti, questo approccio sta mostrando i suoi limiti. Le unità di elaborazione grafica (GPU) e le unità di elaborazione centrale (CPU) di ultima generazione, utilizzate in applicazioni come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data, producono densità di potenza termica elevate che richiedono soluzioni di raffreddamento più efficienti.

Un nuovo approccio al raffreddamento hardware

In questo contesto, l’azienda italiana In Quattro Srl, co-fondata da Giuseppe Zummo, ricercatore presso l’ENEA, ha sviluppato un sistema di raffreddamento innovativo basato su un processo a due fasi che utilizza i principi di evaporazione e condensazione. Questo metodo, noto come Two-Phase Pumped Flow Cooling Solution, è in grado di rimuovere fino a 1000 watt di potenza termica da un singolo processore, utilizzando un flusso estremamente basso di 20 litri all’ora di liquido refrigerante per trasportare il calore lontano dal processore.

Il sistema di In Quattro si ispira alle tecnologie utilizzate nei reattori nucleari, dove l’evaporazione e la condensazione sono impiegate per gestire flussi termici estremamente elevati. Applicando questi principi al raffreddamento dei componenti elettronici, l’azienda è riuscita a sviluppare una soluzione che offre un’efficienza termica superiore rispetto ai metodi tradizionali.

Durante il CES 2024 di Las Vegas, In Quattro ha presentato una workstation per l’intelligenza artificiale dotata di quattro GPU e una CPU AMD Threadripper, tutte raffreddate con il loro sistema innovativo. Questo ha attirato l’attenzione di grandi aziende come HP3M e Lockheed Martin, interessate alle potenziali applicazioni di questa tecnologia. “Abbiamo parlato con aziende che vedono questa tecnologia come strategica”, ha confermato Zummo.

la dissipazione del calore è diventata una sfida cruciale nell’industria tecnologica

Le possibili applicazioni del sistema di raffreddamento di In Quattro vanno oltre l’informatica. Ad esempio, nel settore delle auto elettriche, gli inverter e le batterie generano una quantità significativa di calore che deve essere gestita efficacemente per garantire prestazioni ottimali e sicurezza. Inoltre, la tecnologia potrebbe essere utilizzata nelle stazioni di ricarica ad alta potenza, nei radar e in altri dispositivi elettronici di potenza.

Dal laboratorio al mercato: il ruolo di Area Science Park

Un ruolo chiave nello sviluppo e nella promozione di queste innovazioni è svolto da Area Science Park, un ente nazionale di ricerca che gestisce il parco scientifico e tecnologico di Trieste. Dal 1978, Area Science Park promuove lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e il trasferimento dei suoi risultati al mercato, supportando aziende come In Quattro nel portare le loro innovazioni sul mercato globale.

Il sistema di In Quattro non solo offre un’efficienza termica superiore, ma è anche progettato per essere ecologico, utilizzando una quantità minima di liquido refrigerante e riducendo il consumo energetico complessivo del sistema.

L’adozione di tali tecnologie potrebbe avere un impatto significativo su vari settori industriali. Ad esempio, nei data center, dove il raffreddamento rappresenta una parte significativa del consumo energetico totale, l’implementazione di sistemi di raffreddamento più efficienti potrebbe portare a risparmi energetici sostanziali e a una riduzione dell’impronta di carbonio.

L’innovazione italiana nel campo del raffreddamento hardware, rappresentata da aziende come In Quattro, sta aprendo nuove strade per la gestione termica dei dispositivi elettronici. Applicando principi derivati da settori come l’energia nucleare, queste soluzioni offrono un’efficienza superiore e rispondono alle crescenti esigenze di sostenibilità dell’industria tecnologica moderna.

In che senso “come le centrali nucleari”?

Quando si dice che il raffreddamento a due fasi sviluppato da In Quattro Srl funziona “come le centrali nucleari”, si fa riferimento alla dinamica del trasferimento di calore attraverso evaporazione e condensazione.

Nelle centrali nucleari, il calore generato dalla fissione viene assorbito da un fluido refrigerante, che evapora rimuovendo l’energia termica dal reattore. Il vapore prodotto viene poi raffreddato e condensato in un circuito separato, tornando allo stato liquido e completando il ciclo. Questo metodo consente di gestire temperature estremamente elevate in modo efficiente.

Il principio è lo stesso nel raffreddamento hardware sviluppato da In Quattro: il calore generato dalla CPU o GPU viene assorbito da un liquido refrigerante, che evapora portando via l’energia termica. Il vapore viene poi condensato in un’unità di raffreddamento separata, che disperde il calore all’esterno prima di rimettere il liquido in circolazione.

l sistema di In Quattro si ispira alle tecnologie utilizzate nei reattori nucleari, dove l’evaporazione e la condensazione sono impiegate per gestire flussi termici estremamente elevati

Rispetto ai sistemi tradizionali a liquido, questa soluzione garantisce un trasferimento di calore più efficace, riduce i consumi e migliora la stabilità termica dei componenti, rendendola adatta a GPU avanzate, data center e elettronica di potenza. Questo approccio, derivato dalle centrali nucleari, sta attirando l’interesse di aziende tecnologiche globali.

Differenze rispetto al dissipatore del PC di casa

Il raffreddamento a due fasi sviluppato da In Quattro Srl ha alcune somiglianze con le Vapor Chamber utilizzate nei PC consumer, ma si tratta di due tecnologie con approcci diversi al trasferimento del calore.

Il ciclo termico: evaporazione e condensazione

Sia il sistema di In Quattro che le Vapor Chamber sfruttano la transizione di fase per trasferire il calore. Nei dissipatori per PC gaming e workstation, la Vapor Chamber è una camera sigillata con un fluido a bassa pressione che evapora quando entra in contatto con la superficie calda (CPU o GPU). Il vapore si sposta verso zone più fredde, dove condensa rilasciando il calore, e poi torna alla zona calda grazie all’effetto capillare della struttura interna.

Questo è un sistema passivo, poiché non c’è una pompa attiva a forzare la circolazione del fluido. Il trasferimento termico avviene per capillarità e pressione differenziale, ed è efficace per dissipare fino a 300-500 W, a seconda del design.

Il sistema di In Quattro, invece, introduce un ciclo attivo con pompa meccanica. Qui il fluido refrigerante evapora a contatto con il calore, ma invece di affidarsi all’effetto capillare, viene pompato attraverso un circuito chiuso per condensarsi e tornare in circolo. Questo consente una maggior efficienza e una gestione del calore più precisa, con capacità di dissipazione superiori ai 1000 W, come richiesto dalle GPU Nvidia H100 e dalle CPU ad altissima densità energetica utilizzate nei data center AI.

Differenze con il raffreddamento a liquido nei PC

Un sistema AIO (All-In-One) o custom loop di raffreddamento a liquido per PC gaming funziona diversamente. Qui il liquido non cambia stato, ma assorbe il calore dalla CPU/GPU e lo trasporta a un radiatore, dove viene raffreddato dalle ventole. Questo metodo è efficace per dissipare il calore su un’area più ampia, ma ha un limite fisico: il fluido refrigerante non sfrutta il calore latente di vaporizzazione, quindi la capacità di assorbimento del calore è minore rispetto a un sistema a due fasi.

Nel raffreddamento a due fasi, invece, il fluido evapora e condensa continuamente, sfruttando il principio utilizzato nelle centrali nucleari per una dissipazione più efficiente

Nel raffreddamento a due fasi, invece, il fluido evapora e condensa continuamente, sfruttando il principio utilizzato nelle centrali nucleari per una dissipazione più efficiente. Questo permette di eliminare il calore più rapidamente rispetto ai loop tradizionali.

Portata termica e applicazioni

  • Vapor Chamber per PC: Dissipa calore fino a 300-500 W, distribuisce il calore uniformemente su una superficie più ampia e funziona senza pompa. Ideale per laptop, GPU gaming e workstation.
  • Liquid cooling per PC (AIO e custom loop): Dissipa 400-700 W nei sistemi consumer, utilizza una pompa meccanica per far circolare il liquido, ma non sfrutta il cambio di stato del refrigerante.
  • Raffreddamento a due fasi di In Quattro: Dissipa oltre 1000 W, usa pompa meccanica per spingere il fluido nel ciclo di condensazione ed evaporazione, ideale per GPU AI, server e sistemi industriali.

Il vantaggio nei data center e nel mondo industriale

Un sistema come quello di In Quattro è pensato per ambienti dove il calore generato è troppo elevato per i dissipatori tradizionali. In un data center, ogni server può generare kilowatt di calore, e il raffreddamento ad aria o a liquido standard diventa insufficiente. Qui entra in gioco il raffreddamento a due fasi, che può dissipare più calore con meno energia, riducendo anche il consumo elettrico delle ventole e delle pompe di circolazione.

Questa tecnologia potrebbe avere applicazioni future nei PC enthusiast, ma per ora rimane una soluzione avanzata destinata a supercomputer, elettronica industriale e server AI.



👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

24 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


L'idea potrebbe anche essere buona, ma ha un grave problema rispetto alla soluzione tradizionale passiva: se la pompa si rompe, addio alle GPU raffredate in questo modo, si bruciano in un attimo. La Vapor Chamber passiva non ha questo problema, anche se ha lo svantaggio di dissipare al massimo 500 watt.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

L'idea potrebbe anche essere buona, ma ha un grave problema rispetto alla soluzione tradizionale passiva: se la pompa si rompe, addio alle GPU raffredate in questo modo, si bruciano in un attimo. La Vapor Chamber passiva non ha questo problema, anche se ha lo svantaggio di dissipare al massimo 500 watt.
beh..se la pompa si rompe si hanno problemi con qualsiasi sistema...
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

ma perchè nn immergono tutti i componenti nel liquido refrigerante, lo vedo spesso e come dissipazione è sicuramtne più efficace
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

ma perchè nn immergono tutti i componenti nel liquido refrigerante, lo vedo spesso e come dissipazione è sicuramtne più efficace
Penso forse che ne facciano un problema di manutenzione, avere tutto immerso in un liquido rende più difficile e lungo l'accesso alle componenti per eventuali interventi.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Che esagerazione tirare in ballo le centrali nucleari! È quello che fa il condizionatore in casa nostra...
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

L'idea potrebbe anche essere buona, ma ha un grave problema rispetto alla soluzione tradizionale passiva: se la pompa si rompe, addio alle GPU raffredate in questo modo, si bruciano in un attimo. La Vapor Chamber passiva non ha questo problema, anche se ha lo svantaggio di dissipare al massimo 500 watt.
massimo o_o
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Che esagerazione tirare in ballo le centrali nucleari! È quello che fa il condizionatore in casa nostra...
Concordo
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Che esagerazione tirare in ballo le centrali nucleari! È quello che fa il condizionatore in casa nostra...
Concordo pienamente, anche se in realtà è più un semplice frigorifero; con l'evaporatore a contatto con la parte da raffreddare. 🫣 Penso che le centrali nucleari siamo un tantino più complesse.... 🤣🤣
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

L'idea potrebbe anche essere buona, ma ha un grave problema rispetto alla soluzione tradizionale passiva: se la pompa si rompe, addio alle GPU raffredate in questo modo, si bruciano in un attimo. La Vapor Chamber passiva non ha questo problema, anche se ha lo svantaggio di dissipare al massimo 500 watt.
Se la pompa (o tutte le pompe dato che sono ridondate) si rompe, come per i sistemi monofase ad scqua, la CPU/GPU va in protezione.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Che esagerazione tirare in ballo le centrali nucleari! È quello che fa il condizionatore in casa nostra...
No, è un altro ciclo termodinamico, nel condizionatore c'è un compressore, in questo sistema c'è una solo una pompa di circolazione 10-15 volte pià piccola di un sistema equivalente ad acqua.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

In questo sistema come in quello ad acqua le pompe possono rompersi. Per questo nei sistemi per Data Center queste sono sempre ridondate. Per fortuna l'eventuale guasto delle pompe o dei relativi circuiti di alimentazione e controllo non provoca di regola la distruzione della CPU o GPU, querché questi componenti si autoproteggono dal surriscaldamento, prima riducendo la velocità operativa (throttling termico) e poi bloccandosi in modo reversibile. L'unico sistema a prova di guasto elettronico è quello completamente passivo -senza nemmeno le ventole- che però è ancora più limitato relativamente alla densità di flusso termico (watt termici per cm quadro) gestibile, oltre ad essere molto pesante ed ingombrante. Va anche detto che il fluido del nostro sistema bifase, rispetto a quello ad acqua e glicole, non mette nemmeno in pericolo l'elettronica -in quanto non è conduttivo ma evapora immediatamente senza lasciare traccia-, né la salute umana -in quanto non è tossico come il glicole-, né l'atmosfera -in quanto ha un GWP (Global Warming Potential) estremamente contenuto.
PS: lo abbiamo presentato al CES 2025, il mese scorso.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

L'idea potrebbe anche essere buona, ma ha un grave problema rispetto alla soluzione tradizionale passiva: se la pompa si rompe, addio alle GPU raffredate in questo modo, si bruciano in un attimo. La Vapor Chamber passiva non ha questo problema, anche se ha lo svantaggio di dissipare al massimo 500 watt.
Il rischio di guasto della pompa è una considerazione valida, ma estremamente improbabile nella pratica. La tecnologia delle pompe di circolazione è altamente affidabile e ampiamente collaudata in numerosi settori industriali da tanti anni.
Per i sistemi più critici (server e computer per Intelligenza Artificiale), la ridondanza delle pompe riduce il rischio di stop praticamente a zero.
La tecnologia di raffreddamento attiva è fondamentale per:
- Processori ad alta potenza come NVIDIA H100 (700W termici)
- Future GPU con potenze previste oltre 1000W
- Efficienza termica superiore vs soluzioni passive
L'evaporative liquid cooling sviluppato da In Quattro rappresenta l'unica soluzione realmente efficace per gestire questi carichi termici elevati, superando i limiti delle Vapor Chamber passive (max 500W).
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Penso forse che ne facciano un problema di manutenzione, avere tutto immerso in un liquido rende più difficile e lungo l'accesso alle componenti per eventuali interventi.
Oltre al fatto che il liquido costa un occhio della testa.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

ma perchè nn immergono tutti i componenti nel liquido refrigerante, lo vedo spesso e come dissipazione è sicuramtne più efficace
L'Immersion Cooling è una tecnologia valida per basse potenze termiche. Essa ha delle limitazioni importanti:
- molto invasiva, l'hardware deve essere immerso in una vasca contente un liquido dielettrico
- Prestazioni di raffreddamento limitate

Su quest'ultimo punto, considera che le Nvidia H100 generano una densità di potenza termica di 70 W/cm2 (è questo il parametro di riferimento per il raffreddamento dell'elettronica). L'immersion Cooling di tipo passivo (immersione senza circolazione forzata) non garantisce raffreddamento oltre i 20-25 W/cm2.
La nostra tecnologia garantisce il raffreddamento di densità di potenza termica dell'ordine di 100W/cm2 e oltre.
Mostra altro Mostra meno

Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.