Quando il dato non esiste (ma funziona lo stesso): il paradosso dell’IA

L’intelligenza artificiale può operare efficacemente anche in assenza di dati reali, grazie ai dati sintetici. Questa tecnologia offre vantaggi ma solleva questioni di qualità e affidabilità.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L’intelligenza artificiale può funzionare anche quando non ci sono dati da usare, grazie ai dati sintetici, generati artificialmente per simulare informazioni autentiche. Questo metodo viene impiegato in ambiti come la finanza, la sanità e il marketing per addestrare modelli, proteggere la privacy e ampliare dataset esistenti. Tuttavia, il loro utilizzo pone sfide legate alla qualità, alla sicurezza e ai bias nei modelli di machine learning.

dati sintetici sono informazioni generate artificialmente per simulare dati reali, preservando le proprietà statistiche originali. Si rendono necessari quando i dati reali sono scarsi, sensibili o regolamentati, permettendo di addestrare modelli di intelligenza artificiale, testare scenari rari e proteggere la privacy, senza violare normative sulla protezione dei dati.

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L’adozione di dati sintetici si sta diffondendo rapidamente perché consente alle aziende di superare le limitazioni dei dati reali, spesso insufficienti o soggetti a regolamentazioni stringenti sulla privacy. Incredibile ma vero, infatti, siamo arrivati a un punto in cui i dati non bastano più; il che è impressionante se si pensa alla quantità di informazioni che produciamo ogni giorno. 

Tuttavia, affinché questi dati siano davvero utili e affidabili, è essenziale che riflettano fedelmente le proprietà statistiche delle informazioni reali. Senza una corretta validazione, i modelli che li utilizzano rischiano di prendere decisioni errate, influenzando negativamente analisi e previsioni aziendali.

dati sintetici vengono generati utilizzando diverse tecniche. Le Generative Adversarial Networks (GAN) sfruttano una competizione tra reti neurali per creare dati altamente realistici, mentre il metodo SMOTE (Synthetic Minority Over-sampling Technique) aiuta a riequilibrare dataset sbilanciati. Altri approcci prevedono l’utilizzo di regole predefinite o la modellazione agent-based per simulare dinamiche complesse. La scelta della metodologia dipende dagli obiettivi specifici del progetto e dalla necessità di garantire coerenza tra dati sintetici e reali.

L’intelligenza artificiale può funzionare anche quando non ci sono dati da usare

Per essere realmente efficaci, i dati sintetici devono riprodurre fedelmente le relazioni statistiche presenti nei dati originali. Questo implica un’analisi approfondita delle distribuzioni, la verifica delle correlazioni e l’uso di metriche di qualità. Se i dati sintetici non rispecchiano la realtà con sufficiente precisione, potrebbero generare modelli di intelligenza artificiale poco affidabili, con conseguenze potenzialmente dannose per le aziende.

Un altro aspetto critico riguarda la privacy e la sicurezza. Sebbene i dati sintetici siano progettati per non contenere informazioni riconducibili a individui reali, esiste il rischio che, attraverso tecniche avanzate di re-identificazione, sia possibile risalire a dati sensibili. Per mitigare questo rischio, si possono adottare tecniche come la differential privacy, che introduce rumore statistico nei dati per proteggerne la riservatezza. Inoltre, è fondamentale implementare misure di sicurezza adeguate per prevenire accessi non autorizzati e garantire la conformità alle normative sulla protezione dei dati.

Un problema spesso sottovalutato è la presenza di bias nei dati sintetici. Se i dati originali contengono distorsioni, queste possono essere amplificate durante il processo di generazione. Ad esempio, se un dataset sanitario è prevalentemente basato su pazienti di una determinata etnia o fascia d’età, i dati sintetici derivati potrebbero perpetuare lo stesso squilibrio, portando a decisioni discriminatorie nei modelli predittivi. Per contrastare questo problema, è essenziale analizzare e correggere eventuali distorsioni nei dati prima della loro generazione.

L’integrazione dei dati sintetici con i dati reali rappresenta una strategia utile per migliorare le prestazioni dei modelli di intelligenza artificiale. In alcuni casi, i dati sintetici vengono utilizzati per arricchire dataset esistenti, mentre in altri servono per testare la robustezza di un modello in scenari diversi. Tuttavia, affinché questa integrazione sia efficace, è necessario garantire che i dati sintetici siano coerenti con quelli reali e che non introducano anomalie che possano compromettere l’affidabilità dei modelli.

affinché questi dati siano davvero utili e affidabili, è essenziale che riflettano fedelmente le proprietà statistiche delle informazioni reali

Nicola Scarfone, Generative AI Team Leader di SAS, evidenzia l’importanza di definire una strategia chiara prima di utilizzare i dati sintetici. Per garantire qualità e affidabilità, è essenziale porsi sei domande chiave: qual è lo scopo della generazione, quali metodi adottare, come assicurare la qualità, quali misure di sicurezza implementare, come individuare i bias e in che modo integrarli con i dati reali. La scelta del metodo di generazione, dalle Generative Adversarial Networks (GAN) al metodo SMOTE, deve essere guidata dall’obiettivo specifico. Inoltre, la protezione della privacy è un tema cruciale: è fondamentale garantire che i dati sintetici non contengano informazioni riconducibili agli originali. L’integrazione con i dati reali deve avvenire senza compromettere la coerenza statistica, altrimenti si rischia di creare modelli di intelligenza artificiale poco affidabili, con effetti negativi sulle decisioni aziendali e sulle previsioni analitiche.

Anche altre aziende tecnologiche stanno investendo nei dati sintetici. Google, ad esempio, utilizza modelli generativi per simulare interazioni realistiche nei suoi assistenti virtuali. IBM sfrutta questa tecnologia per migliorare la formazione di modelli di intelligenza artificiale senza violare le normative sulla privacy. Amazon, invece, impiega dati sintetici per testare algoritmi di previsione della domanda e ottimizzazione della logistica.

il dato può non esistere e funzionare comunque, ma solo se il processo di generazione è guidato da metodologie solide e controlli rigorosi

L’uso crescente di dati sintetici pone interrogativi etici e pratici che le aziende devono affrontare con attenzione. Se da un lato questa tecnologia offre nuove opportunità per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, dall’altro impone un rigoroso controllo sulla qualità e sull’equità dei dati generati. Un approccio superficiale o non strutturato potrebbe portare a risultati distorti, influenzando negativamente le decisioni aziendali e i servizi offerti ai clienti.

L’intelligenza artificiale sta dimostrando che il dato può non esistere e funzionare comunque, ma solo se il processo di generazione è guidato da metodologie solide e controlli rigorosi. I dati sintetici rappresentano una risorsa preziosa per chi sa gestirli con competenza, ma senza un’attenta verifica rischiano di trasformarsi in un’arma a doppio taglio per le aziende che li utilizzano.

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