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a cura di Giancarlo Calzetta

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Con la partenza del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, arriveranno in Italia a brevissimo circa 35 miliardi destinati alla ripartenza del Paese dopo la brusca battuta d’arresto della pandemia. Come questi soldi verranno usati non è ancora stato stabilito nei dettagli ed è probabile che una parte sarà distribuita a fondo perduto alle aziende. Si parla di voucher da 500 a 2.000 euro destinati alle imprese che intenderanno portare a termine un ammodernamento informatico, ma le condizioni sono ancora tutte da stabilire.

Quello che si sa già, invece, è che la maggior parte dei fondi sarà destinata a opere infrastrutturali destinate a migliorare la competitività delle aziende italiane. Forse la più importante di queste opere sarà quella che prevede di portare Internet a banda ultra-larga su tutto il territorio nazionale entro il 2026.

Come spesso siamo abituati a vedere quando si parla di iniziative a livello nazionale, la terminologia usata è già un po’ datata. Infatti, per “banda ultra-larga”, si intende una connessione internet a 30 Mbps in download. Considerato che le offerte in fibra per gli utenti casalinghi sono ormai arrivate ai 2,5Gbps, si capisce che il termine è forse un po’ inadatto, ma 30 Mbps per le aree rurali sono già un enorme balzo in avanti rispetto alla situazione attuale e permetterà a moltissime aziende di avviare quei processi di digitalizzazione del business che rappresentano il vero valore aggiunto per chi deve affrontare le sfide dei mercati nei prossimi anni.

A breve, quindi, arriverà il momento di affrontare il grande cambiamento, ma cosa devono fare le aziende per arrivare pronte e usare bene i fondi in arrivo? Innanzitutto, devono farsi tre domande:

  1. Quali processi posso digitalizzare?
  2. Cosa mi serve dal punto di vista informatico?
  3. Come devo strutturare la rete?

La digitalizzazione del business non è, infatti, una operazione uguale per tutti: ogni azienda ha le proprie peculiarità e molto dipende dal settore di intervento. Se si ha un allevamento di maiali per produrre insaccati, per esempio, è impensabile che vengano meno tutte quelle operazioni in cui il personale si prende cura degli animali. Ma queste operazioni possono, e devono, essere accompagnate da un supporto informatico per renderle più veloci, efficaci e certificabili.

Quindi cosa serve dal punto di vista informatico? La prima cosa è, per quanto possa sembrare banale, una connessione Internet. E se la parte “pubblica”, cioè la parte gestita dagli operatori di connettività, è un po’ uguale per tutti, quella privata che parte dal primo dispositivo collegato alla piastra a muro con lo spinotto fa la differenza tra una rete che permette di godere dei vantaggi della digitalizzazione e una rete che tarpa le ali della nostra azienda.

Già il primo passo è fondamentale: ogni operatore, infatti, propone il proprio modello di router in vendita o comodato d’uso con il contratto di fornitura della connessione. Ma questi dispositivi sono pensati per dare meno grattacapi possibile al gestore che deve fornire utenze per lo più casalinghe. Chi ha un’azienda ha delle esigenze ben precise che vanno invece coperte con modem e router più avanzati.

Per riprendere l’esempio di prima, se abbiamo un allevamento di suini, con tutta probabilità dovremo gestire via Wi-Fi tutta una serie di oggetti come cancelli per il flusso degli animali, nastri trasportatori per i mangimi, videocamere di controllo e così via. Un router “da operatore” non permette di farlo in maniera efficiente. Un router AVM, invece, prevede tutte quelle funzioni che rendono semplice gestire dispositivi esterni, garantendone soprattutto l’affidabilità nel tempo. Un altro esempio tipico di connessioni potenti che possono essere inficiate da modem o router poco adatti è quello degli alberghi, ostelli o appartamenti in affitto tramite piattaforme come Air ‘n’ Bnb.

In questi casi, gli utenti sulla Wi-Fi diventano molti e sparpagliati su tutta la superficie disponibile. Un modem o un router che non garantisca una copertura Internet efficace, porta irrimediabilmente a punteggi più bassi nei feedback degli utenti, riducendo il numero e la frequenza delle prenotazioni future. Con AVM, basta un extender mesh per rendere sempre perfetta l’esperienza degli utenti e posizionarsi in cima alla lista dei risultati tra gli alberghi consigliati.

Infine, dal momento che quello che si trova a valle dello spinotto della connettività Internet fa parte della rete privata e deve essere gestita dall’azienda, è importante avere dispositivi con un’ampia documentazione e un supporto diretto da parte del produttore che possa permettere una installazione della soluzione in grado di non dare problemi in futuro. AVM garantisce formazione e una solida base di rivenditori certificati che grazie a un portale dedicato hanno sempre a disposizione tutte le informazioni necessarie per portare a termine le installazioni nel modo migliore.

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