Lavoro ibrido: per avere successo servono strategie ben definite

Per supportare il lavoro ibrido e aumentare la soddisfazione dei dipendenti occorre definire nuove norme operative.

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a cura di Marina Londei

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Secondo l'ultima ricerca di Gartner i lavoratori sarebbero più propensi a lasciare l'azienda in cui si trovano qualora non venissero definite norme esplicite sul lavoro ibrido; nel dettaglio, la probabilità di dimissioni aumenterebbe del 12%.

Le imprese non possono più ignorare le esigenze dei lavoratori ibridi e remoti, e devono definire ulteriori strategie per supportare le nuove modalità di lavoro. Dall'indagine di Gartner emerge un'importante mancanza di direttive per guidare la comunicazione tra team e migliorare l'esperienza di lavoro.

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Gartner ha individuato tre categorie principali di norme per realizzare modelli efficaci di lavoro ibrido: quelle che favoriscono le connessioni umane, quelle che supportano la flessibilità e quelle che incrementano la visibilità delle preferenze lavorative.

Migliorare le relazioni tra manager e dipendenti

Nel primo caso si tratta di un modello che nasce in risposta all'imposizione di molte aziende di ritornare in ufficio. Invece di obbligare i dipendenti a tornare, Gartner consiglia di programmare meeting periodici di persona, supportando gli incontri tra lavoratori e manager; al momento, soltanto il 40% delle aziende ha deciso di seguire questo metodo.

I dipendenti sono più portati a partecipare alla vita d'ufficio se si traduce in un'occasione di scambio coi responsabili, per esempio in concomitanza con alcuni traguardi progettuali. "Oltre agli incontri di persona, lavorare direttamente con un manager permette una comprensione reciproca degli obiettivi e delle preferenze lavorative e migliora le relazioni, dando più valore al lavoro di persona" ha spiegato Caitlin Duffy, direttrice del reparto HR di Gartner.

Supportare la flessibilità del lavoro ibrido

Il lavoro remoto ha permesso ai dipendenti di bilanciare la vita professionale con quella privata in base alle loro necessità; ciò ha portato a un incremento significativo della produttività e in generale a una maggiore soddisfazione. Secondo Gartner, il miglior modello di lavoro ibrido dovrebbe prevedere almeno tre giorni di lavoro remoto alla settimana. 

Dare la possibilità di lavorare ovunque si voglia non è l'unico modo per garantire flessibilità: le imprese dovrebbero prevedere anche giorni "meeting-free", ovvero giornate in cui i dipendenti non sono sommersi da meeting che aumentano il "carico virtuale". Le riunioni, soprattutto se numerose, stancano mentalmente i dipendenti e riducono le performance; quando possibile sarebbe meglio ridurle e lasciare più tempo ai dipendenti per concentrarsi, riposare e di conseguenza essere più produttivi. 

Aumentare la visibilità

Lavorando in gruppo è importante creare delle policy interne per definire le tempistiche e le preferenze di lavoro: i membri del team possono decidere i momenti in cui comunicare e separarli da quelli in cui preferiscono lavorare in autonomia o sono assenti per motivi personali. Queste pratiche rappresentano il modo migliore per garantire inclusività e coinvolgere maggiormente i dipendenti; tuttavia, secondo Gartner, meno della metà delle imprese le sta implementando.

"Condividere le preferenze di lavoro non dovrebbe essere un'occorrenza statica, una tantum, poiché queste evolvono col tempo e coi cambiamenti di persone nei team" ha affermato Duffy. "Le organizzazioni più moderne dedicano del tempo ad aggiornare le preferenze lavorative dei nuovi membri del gruppo e condividerle con gli altri, e ogni nuovo team o progetto comincia proprio con una valutazione delle esigenze del singolo".

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