MioDottore lancia Noa, l’IA che assiste il personale medico

MioDottore introduce dei servizi basati sull’IA per ridurre il tempo dedicato alla realizzazione della documentazione medica e all’ascolto del paziente.

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a cura di Stefano Silvestri

“Il progressivo invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida cruciale: l’età media nella UE continua a salire, e il numero di persone con più di 65 anni è destinato a triplicare entro il 2050. Questo comporterà un aumento significativo delle interazioni richieste con i medici”.

Così ha esordito Karol Traczykowsky, VP New Ventures AI/ML Solutions di Docplanner, nel corso dell’evento meneghino organizzato da MioDottore, il marketplace leader nella prenotazione di visite ed esami diagnostici online.

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L’evento ha offerto l’opportunità di scoprire Noa, una nuova suite di servizi avanzati basati sull’intelligenza artificiale, pensata per affiancare i medici nelle attività quotidiane, trasformandosi in un autentico “assistente personale”.

Da DocPlanner a MioDottore

Prima di passare alla spiegazione di Noa Notes, può essere utile inquadrare il gruppo da cui proviene questa innovazione.

Per farlo usiamo le parole di Luca Puccioni, co-fondatore e CEO di MioDottore, che ha iniziato la presentazione spiegando come il DocPlanner Group, fondato a Varsavia nel 2012, si sia rapidamente affermato come uno dei principali attori globali nel settore della sanità digitale.

Il gruppo ha raggiunto dimensioni notevoli, con uffici in città come Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Bologna e Curitiba, e un team di circa 2200 dipendenti.

Alcuni numeri evidenziano la portata del gruppo: 90 milioni di pazienti visitano le piattaforme ogni mese, generando 18 milioni di prenotazioni mensili. Sono 2 milioni i medici coinvolti, il cui operato è stato recensito circa 12 milioni di volte.

MioDottore è il marchio italiano del gruppo DocPlanner. Lanciato nel 2015, è leader del settore con 3 milioni di prenotazioni mensili, prodotte da 9,5 milioni di utenti. Un numero pari a circa un sesto della popolazione italiana.

La piattaforma, che include 300.000 medici, opera su tre segmenti: medici specialisti, medici di medicina generale e cliniche, dai piccoli laboratori fino alle grandi strutture.

Medici in calo, domanda in crescita

L’utilità di un servizio quale MioDottore è stata bene illustrata da Karol Traczykowsky: “Nonostante l’aumento degli anziani, il numero di professionisti sanitari non sta crescendo di pari passo. Anzi, in Italia si registra un calo marcato: tra il 2009 e il 2022, il numero di medici è diminuito del 15%”.

“Questo squilibrio tra una domanda crescente e un’offerta in contrazione potrebbe mettere a rischio la tenuta dei sistemi sanitari”, ha proseguito, “come già accade nel Regno Unito, dove ottenere un appuntamento con un medico di base può richiedere settimane”.

Fatte queste premesse, l’arrivo di Noa appare più importante di quanto non possa sembrare, di questi tempi, l’ennesimo annuncio di una iniziativa legata all’intelligenza artificiale.

La nuova suite di servizi ideata da DocPlanner  è infatti pensata per affiancare e supportare l’attività quotidiana dei medici di base e specialisti come un vero e proprio “assistente personale virtuale”.

In un contesto in cui le attività amministrative possono occupare fino al 30% del tempo di un medico, ogni minuto speso tra scritture, trascrizioni e annotazioni è  un’opportunità persa per rafforzare il rapporto umano e migliorare la qualità delle cure.

Durante la presentazione è infatti emerso che un medico dedica fino a due ore al giorno a redigere, verificare e rielaborare appunti relativi alle visite. Un impegno che, oltre a consumare preziose energie, riduce il tempo e l’attenzione disponibili per gli assistiti.

A complicare il quadro, il multitasking si rivela spesso un avversario insidioso, in quanto può diminuire l’efficacia del lavoro e aumentare il rischio di errori. Ed è per affrontare queste sfide entra in gioco Noa.

Cos’è e come funziona Noa Notes

Il primo servizio della suite, già operativo, è Noa Notes, uno strumento avanzato che trascrive e organizza in modo personalizzato le informazioni scambiate tra medico e paziente durante la visita, eliminando i dettagli superflui tipici delle conversazioni informali (“a casa, tutto bene?”).

Noa Notes riordina i dati raccolti durante il consulto, producendo un riepilogo dettagliato, fino a dieci volte più veloce rispetto alla trascrizione manuale.

Inoltre, è completamente compatibile con i principali software utilizzati per la gestione degli episodi clinici e si distingue per un’interfaccia intuitiva, progettata per essere utilizzata con facilità da chiunque.

L’obiettivo è dunque ambizioso: migliorare l’accesso a cure di alta qualità per tutti, alleviando il carico burocratico che grava su medici e operatori sanitari.

La tecnologia finisce spesso per introdurre nuovi compiti e responsabilità, aggiungendosi al già complesso carico di lavoro quotidiano. L’obiettivo di Noa, invece, è opposto: semplificare i processi, liberando tempo prezioso per consentire ai professionisti della salute di concentrarsi pienamente sui pazienti.

I primi risultati, secondo Traczykowsky, sono promettenti, con medici che tornano a godersi la pratica della medicina, documentazioni più dettagliate e un aumento del numero di pazienti visitati ogni giorno.

Noa Notes, progettata con e per i medici, automatizza la creazione della documentazione clinica, eliminando la necessità di digitare o annotare manualmente.

Durante una consultazione, l’assistente virtuale ascolta in sottofondo, raccoglie le informazioni rilevanti e genera in pochi secondi una bozza di documentazione che il medico può rivedere, modificare e approvare, mantenendo sempre il controllo totale del processo.

Non solo i medici, ma anche il personale amministrativo può beneficiare del supporto di Noa Notes. Receptionist e infermieri, spesso sovraccaricati da compiti di routine come la gestione delle prenotazioni, la conferma degli appuntamenti o la raccolta di dati preliminari, possono dedicarsi maggiormente all’assistenza diretta grazie all’automazione di queste attività.

Lo sviluppo di Noa, comunque, non si ferma qui.

Tra i prossimi obiettivi figurano strumenti in grado di sintetizzare rapidamente informazioni cliniche dai documenti dei pazienti, assistenti per il triage capaci di indirizzare i pazienti al reparto più adatto e valutare l’urgenza dei casi, oltre a soluzioni che tengano i medici aggiornati sulle ultime evidenze scientifiche e linee guida, senza sovraccaricarli.

Dall’arca alla clinica

Il nome Noa non è casuale, ha successivamente spiegato Eugenio Tavolaro, Global VP of Operations e COO Italy di DocPlanner.

“Noè è l'eroe biblico che ha traghettato tutte le specie animali e ha salvato la razza umana, portandola in una nuova era. Noa vuole essere l'assistente ideale per ogni tipo di problematica che i dottori, le cliniche e gli ospedali affrontano quotidianamente”.

La strategia di diffusione di Noa si baserà su campagne pubblicitarie, eventi dedicati e il passaparola, puntando sull'entusiasmo degli early adopter, già evidenziato dai primi utilizzatori, tra cui medici e cliniche.

Nel 2024, Noa ha gettato le basi del progetto, lanciando il prodotto e raggiungendo i primi utenti. Per il 2025, l’obiettivo è ambizioso: coinvolgere il 50% della customer base globale di DocPlanner, sfruttando l’integrazione di Noa Notes nei sistemi già utilizzati dai medici specialisti e di medicina generale, oltre che nelle cliniche.

Noa vuole poi estendere la propria portata su scala internazionale, rivolgendosi sia a piccole cliniche che a grandi catene ospedaliere, posizionandosi come un passo decisivo verso un sistema sanitario più moderno, efficiente e umano.

Il ruolo centrale del medico

L’intelligenza artificiale, ribadiscono i suoi creatori, non è una minaccia ma un’opportunità. Non vuole sostituire i medici, che restano i decisori finali, bensì aiutarli a diventare più efficienti e a prendere decisioni cliniche migliori.

Per questa ragione la suite Noa non è un dispositivo medico, né può sostituire il giudizio critico umano, fondamentale per garantire scelte etiche e personalizzate.

Il professionista conserva dunque piena autonomia nel processo decisionale: Noa si limita a sollevare il medico dalla gestione delle attività documentali e dello svolgimento delle pratiche quotidiane.

Chi fosse particolarmente attento alla privacy, sappia poi che tutti i servizi Noa sono conformi al GDPR, e che i dati personali sono protetti e crittografati.

Supervisione e modelli

Al termine della presentazione, abbiamo avuto l’opportunità di porre un paio di domande a Karol Traczykowsky.

La prima ha riguardato la supervisione di Noa Notes: “non temete che, a lungo andare, potrebbe sorgere la tentazione da parte dei medici di accettare passivamente i documenti prodotti dall’IA, vuoi per pigrizia, vuoi per eccessivo carico di lavoro? In tal caso, su chi ricadrebbe la responsabilità di un’eventuale “allucinazione” del sistema? Sul vostro sistema o sul medico che non se n’è accorto?

"Il nostro sistema funziona come un assistente scriba per il medico”, ha spiegato Karol Traczykowsky, “e la responsabilità finale rimane sempre sua. Il medico deve rivedere e approvare il documento prodotto. Sebbene la probabilità che si verifichino errori è estremamente bassa, vogliamo essere certi che il medico rimanga sempre responsabile”.

“Allo stesso tempo, la qualità dell’audio è fondamentale per garantire la precisione. Per questo motivo, lavoriamo con i medici per ottimizzare il set-up, specialmente quando si spostano spesso all’interno dello studio. Raccomandiamo l’uso di uno smartphone per la registrazione, poiché i microfoni dei laptop o desktop non garantiscono una qualità adeguata".

Abbiamo poi chiesto su quale modello di IA si basa Noa Notes. "Per la fase finale di trascrizione utilizziamo modelli GPT sviluppati da OpenAI. Tuttavia, non ci affidiamo alla sua infrastruttura ma a quella di Microsoft, che offre maggiore sicurezza e affidabilità”.

“Questo perché, in passato”, ha spiegato Traczykowsky, “c’erano dei dubbi sull’utilizzo dei dati di medici e pazienti da parte di OpenAI per l’addestramento dei loro modelli. Abbiamo quindi scelto di lavorare con Microsoft, che garantisce che i suoi modelli non vengono addestrati sui nostri dati e sono utilizzati esclusivamente per fornirci risposte”.

“Attualmente quindi utilizziamo GPT ma stiamo valutando anche altre opzioni, come Claude di Anthropic, che si sta dimostrando molto promettente”, ha quindi concluso.

“Al momento, siamo impegnati a confrontare le due tecnologie per decidere quale sia la più adatta. Va detto, però, che le differenze tra i modelli sono minime: molto dipende da quale si sceglie di integrare inizialmente, poiché i prompt devono essere ottimizzati specificamente per il modello scelto."

 

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